CANNONI SEICENTESCHI RINVENUTI IN MARE: RECUPERO E STUDIO CON IL SUPPORTO DELLA GUARDIA DI FINANZA

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Un’operazione di grande valore storico e archeologico è stata condotta al largo delle coste salentine, dove alcuni pezzi di artiglieria risalenti ai secoli XVII e XVIII sono stati recuperati dai fondali marini. L’intervento, guidato dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce, si è avvalso della collaborazione tra enti pubblici e forze dell’ordine, mettendo in luce l’efficacia della cooperazione interistituzionale.
I reperti erano stati scoperti di recente grazie alla segnalazione di un cittadino del posto, che vive nelle vicinanze del sito in cui giacevano i manufatti storici. Immediatamente informato, l’Ufficio Locale Marittimo di Ugento aveva già avviato una fase preliminare di verifica e monitoraggio, assicurando la protezione dell’area e prevenendo potenziali manomissioni o furti.
L’ordinanza emessa dalla Capitaneria di Porto di Gallipoli ha disciplinato lo svolgimento delle operazioni, affidate alla società specializzata ASPS Archaeo Services. Il recupero è stato reso possibile grazie al supporto operativo della Guardia di Finanza – Sezione navale di Gallipoli – e al contributo tecnico del II Nucleo Sommozzatori di Taranto, che hanno operato in sicurezza per riportare alla luce i reperti sommersi.
Questi antichi cannoni, ora sottoposti a una prima fase di documentazione, forniranno materiale prezioso per successivi studi storici e archeologici. L’intervento ha permesso di mettere in salvo manufatti di inestimabile valore e ha ribadito quanto sia essenziale il ruolo dei cittadini nella tutela del patrimonio culturale, in una rete virtuosa di responsabilità condivisa tra popolazione, enti pubblici e forze dell’ordine.
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