LA POLEMICA / DURA REAZIONE DELLA CGIL AL POST SU FACEBOOK DEL CONSIGLIERE COMUNALE MIGNONE
(g.p.) ____________ Carlo Mignone, ha 66 anni, avvocato, è stato presidente del consiglio comunale ed ex assessore per il centro sinistra; un anno fa è passato nelle file del centro – destra: eletto consigliere comunale nella lista Lecce Prima, riconducibile al senatore leghista Roberto Marti, ha poi aderito al gruppo consiliare di Fratelli d’Italia. Fra le sue competenze professionali – in relazione alla polemica odierna – quella di essere amministratore condominiale.
Tre giorni fa ha postato a caratteri cubitali sul suo diario di Facebook la seguente dichiarazione:
“Solo delle bestie come Aqp e regione Puglia possono pensare di staccare la fornitura dell’acqua nelle autogestioni e nei condomini misti durante il fine settimana di agosto. Animali!”
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Questa mattina la Cgil di Lecce ha diffuso il seguente comunicato contenete la presa di posizione del segretario generale della Filctem Cgil Lecce (e coordinatore regionale del comparto Gas/Acqua), Franco Giancane:
“Riteniamo il testo pubblicato sgradevole quanto violento. Ci permettiamo di ricordare che Acquedotto Pugliese è composto da lavoratori che ogni giorno, anche in condizioni meteorologiche avverse, prestano con dedizione e professionalità la loro opera per garantire ai cittadini pugliesi un servizio efficace ed efficiente..
Nel merito della questione sollevata dal consigliere comunale, la rottura della tubazione in un condominio leccese avvenuta lo scorso fine settimana non era tra l’altro addebitabile alla negligenza o alla responsabilità di Aqp o dei suoi lavoratori:
“La rottura dell’impianto interno non è imputabile alla volontà di nessuno. È piuttosto un incidente di percorso che purtroppo può verificarsi la cui colpa, peraltro, non può essere addossata agli operatori Aqp che non gestiscono la manutenzione interna dei condomini. Tuttavia, anche sotto il sole cocente, gli operatori di Aqp, malgrado non fossero parte in causa, sono rimasti sul posto per garantire la massima assistenza. Pur comprendendo il disagio che hanno subito gli utenti, riteniamo fortemente lesivo della dignità e della professionalità dei lavoratori le parole utilizzate da Mignone. Utilizzare i vocaboli ‘bestie’ e ‘animali’ non si confà al linguaggio pubblico di un uomo delle istituzioni. In Aqp non ci sono ‘animali’, ma padri e madri di famiglia che – dalle prime luci dell’alba fino a sera e, in caso di emergenza, anche di notte – fanno quotidianamente il loro dovere”.
Giancane sottolinea come “puntualmente con l’approssimarsi delle tornate elettorali qualcuno crede di acquisire meriti offendendo. Anche cinque anni fa siamo stati costretti ad intervenire per difendere l’onorabilità dei lavoratori da chi, con uno spot elettorale, paventava l’ipotesi che per risolvere un problema con l’erogazione dell’acqua fosse necessario l’intervento del politico di turno. Così non è! Ad ogni segnalazione del singolo cittadino gli operatori Aqp intervengono prontamente. Auspichiamo che quel post sia dal sen fuggito e venga rimosso, magari con tanto di scuse. Nessuno può essere autorizzato ad usare espressioni così violente e volgari, tanto più a chi, per il ruolo che ricopre, si chiede un supplemento di buon senso per rasserenare gli animi e non per mettere i cittadini gli uni contro gli altri. Le parole hanno un peso e gli operatori di Aqp quotidianamente girano sul territorio, s’interfacciano con i cittadini: essere additati al pubblico ludibrio come persone senza anima, incuranti del disagio degli utenti, per una situazione che era interna al condominio, può rappresentare anche un rischio sotto il profilo della sicurezza. Piuttosto operiamo tutti quanti affinché onesti lavoratori e professionisti continuino a fare il loro dovere serenamente”.
I sindacalisti comunisti della Cgil, che godono di una serie di privilegi, che campano con i soldi presi dalle tasche dei lavoratori, parlano di padri e madri di famiglia ma nella realtà difendono i privilegi e gli interessi dei dirigenti di Aqp.