“Lasciato indietro” DI DINO TROPEA, UN ROMANZO CHE APRE PORTE INASPETTATE

| 30 Settembre 2025 | 0 Comments

di Cristina Pipoli ____________

“In radio e in tv non sono solo io a parlare: porto la voce di tanti, do spazio a chi altrimenti non avrebbe un microfono. È questo che mi ha cambiato, l’aver trasformato il mio libro in una piattaforma di vita condivisa”.

D: Sappiamo che ‘Lasciato Indietro’ le ha aperto nuove opportunità. Vuole raccontarci quali sono state e come hanno cambiato il suo percorso?

R: “Lasciato Indietro non è stato soltanto un libro, ma un viaggio che ha aperto porte inaspettate. La menzione speciale a Casa Sanremo Library è stata come un segnale forte: le parole hanno ancora la forza di cambiare. Da lì sono nate presentazioni, programmi radiofonici, incontri con il pubblico. Oggi la mia voce vive anche su Talk City.it con il programma Ogni giorno è una storia, dove insieme a medici, psicologi, mental coach, dietologi, artisti e avvocati portiamo testimonianze che parlano di resilienza, di cadute e di rinascite possibili”.

D: Sta già lavorando a nuovi libri? Ci può svelare se c’è qualcosa in cantiere e con quale spirito si sta avvicinando alla scrittura questa volta?

R: “Sì, scrivere è un respiro che non smette mai. Dopo Ombre e Luci di un Cammino e Il Regno Sommerso di Coralyn – entrambi in qualche modo collegati a Lasciato Indietro e che scoprirete soltanto leggendoli – è arrivato anche Tra Domande e Silenzi (titolo provvisorio), un libro che intreccia ancora una volta la mia voce con quella della speranza. C’è un filo che lega ogni opera: la volontà di trasformare ferite in punti di forza. Ogni libro è un atto di coraggio, ma anche un gesto di restituzione verso chi legge. Dentro queste pagine ho immaginato un dialogo con un Papa il cui nome al momento non rivelo, un ponte tra due epoche lontane ma unite dallo stesso bisogno di senso. Gli ho chiesto cosa resta all’uomo quando tutto sembra crollare, e lui, con voce ferma e antica, mi ha risposto: Resta la speranza, figlio mio, perché la speranza non fa rumore ma è più forte del fragore del mondo. Quelle parole – inventate eppure vere – sono diventate per me un faro.

E senza peccare di modestia, posso dire che questo libro non lo svenderò al primo editore che bussa alla porta: lo affiderò solo a chi saprà abbracciare con me un progetto più ampio, che tenga insieme giornali, radio, spettacolo e, perché no, anche la televisione. E qui vi lascio un’altra piccola anticipazione: presto potrebbero arrivare sorprese anche su questo fronte. È lo stesso spirito che porto nella mia collaborazione con l’associazione Padri in Movimento, di cui faccio parte: dare voce ai padri, alle loro difficoltà e battaglie, affinché nessuno resti invisibile”.

D: Quali saranno le tematiche che affronterà nei prossimi testi? Continuerà sulla strada della resilienza e della rinascita, o ci sorprenderà con nuove direzioni?

R: “Continuerò a parlare di resilienza e rinascita, ma ogni volta con prospettive nuove. Nei miei prossimi lavori ci sarà spazio per storie di padri e madri, per i silenzi che diventano grida, per il dolore che si trasforma in testimonianza. Porterò dentro la scrittura anche le esperienze raccolte in Ogni giorno è una storia: storie vere che nascono dall’incontro con medici, psicologi e professionisti che accompagnano chi sta vivendo momenti difficili. Voglio che la scrittura resti un ponte tra le vite che si incontrano, un invito a non arrendersi, un invito a non lasciare indietro nessuno (#MaiPiùLasciatiIndietro)”.

D: Oltre ad essere scrittore è anche curatore letterario, redattore di tre giornali e presentatore radiofonico. In quale di questi ruoli sente di ritrovarsi maggiormente e perché?

R: “Ognuno di questi ruoli è una parte di me. Come scrittore sono intimo, fragile e autentico. Da curatore letterario e redattore mi prendo cura delle parole altrui, come un giardiniere con le piante. Alla radio, invece, divento voce viva, soprattutto con Ogni giorno è una storia, dove ascolto e accompagno testimoni che hanno bisogno di spazio. Forse la radio è quella che più mi restituisce l’immediatezza del contatto umano: lì le emozioni non hanno maschere. Eppure tutte queste anime convivono in me, non riesco a separarle”.

D: Da qualche tempo la vediamo anche sul palco come presentatore di spettacoli musicali. Com’è iniziata questa avventura e cosa le sta regalando?

R: “È iniziata in maniera naturale, quasi inevitabile. Dopo la scrittura e la radio, il palco è diventato il luogo dove la parola incontra lo sguardo diretto delle persone. Presentare spettacoli musicali è per me una forma di dialogo: la musica unisce, le parole guidano, e insieme creano un’esperienza collettiva. Sul palco sento la stessa energia che mi attraversa quando do voce a chi non ce l’ha, sia nei libri, sia con Padri in Movimento, sia con le storie che porto in radio. È un modo diverso di dire al pubblico: non siete soli. E così, tra libri, radio e palcoscenici, il mio viaggio continua. Ogni giorno cerco di trasformare storie in ponti, parole in abbracci, musica in respiro condiviso. Ma questo cammino non è mai solo mio: ha bisogno di altre voci, di chi sceglie di non restare in silenzio. Per questo vi invito a seguire la mia pagina, i miei social e i miei programmi su Talk City.it. Contattatemi se anche voi avete una storia da raccontare, un frammento di vita da trasformare in luce. Diventate l’altra voce che si unisce alla mia. Insieme possiamo dare forza a chi ancora si sente lasciato indietro”.

Dino ha un cuore pedagogico. E’ molto di più di tutto questo, è un occhio che osserva attentamente la società che crolla e si evolve, Dino osserva, descrive, resta vigile. In un mondo che crolla lui splende come il cuore che lo contraddistingue.

Category: Cultura, Libri

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