IL PRANZO DELLA DOMENICA / CON PAOLO COLONNA SCULTURE E PREGHIERE

| 5 Ottobre 2025 | 0 Comments

di Raffaele Polo _____________

Siamo a casa di Paolo Colonna che ci accoglie cordialmente e ci spiega subito che cosa ci ha preparato:

«Oggi ti offro come primo piatto, linguine con la seppia, poi seppia arrostita sui carboni, non sulla piastra, ho cucinato anche dei bei gamberi mazzancolle impanati e fritti, cose molto semplici da fare perché io mi diletto un po’ in cucina, ma non sono molto bravo, le altre cose le fa mia moglie».

Personaggio semplice ma pieno di qualità, così si descrive Paolo, mentre ci sediamo a tavola, per il nostro ‘Pranzo della domenica’:

« Io ho lavorato per circa 43 anni come elettricista presso una nota ditta di Lecce, sono in pensione dal 2018 e mi occupo dei miei hobbies preferiti che sono due, e del servizio liturgico, visto che sono istituito accolito della chiesa cattolica nel 2006 da mons. Ruppi. Per gli hobbies ho detto che ne ho due, i più amati  sono la scultura del legno di ulivo, per ridare una seconda vita ai nostri alberi, e non voglio parlare di come mi si stringe il cuore guardando quelle piante ormai quasi prive di vita, vedendo quei rami nudi rivolti al cielo, quasi come per invocare il Creatore per riavere la loro magnifica chioma… Ma torniamo brevemente sulle sculture,  quasi tutte le opere che ho fatto (e che ho regalato), riguardano oggetti sacri, come calice, pisside, ostensorio, e altri oggetti come la riproduzione della chiesetta “Porziuncola” di Assisi dove vi è collocata la reliquia di Carlo Acutis; naturalmente non è una riproduzione fedele, ma gli assomiglia molto, come anche la base, sempre in legno di ulivo».

Le seppie sono buonissime così come i gamberi, proprio la cucina che ci piace e alla quale facciamo onore, sotto lo sguardo contento di Paolo, che cointinua:

«Il secondo hobby invece, è la passione nel coltivare le piante da orto: faccio un po’ di tutto, pomodori, dai quali produco la salsa per le mie necessità, ortaggi vari e verdure, il tutto mi gratifica molto perché posso portare a tavola il frutto del mio lavoro, anche se non sono un professionista nelle coltivazioni, (non amo irrorare le mie piantine con prodotti chimici) ma comunque riesco a raccogliere per le mie necessità e a volte anche regalare un po’…»

«Ma tu sembri vivere in un mondo lontano dalla realtà. Cosa pensi dei tempi attuali?»

Paolo esita, prima di rispondere, aggrottando la fronte:

«Se dovessi descrivere il mondo di oggi, l’epoca che stiamo vivendo, dovrei dire senza ombra di dubbio che stiamo vivendo la nuova Babele, cioè che ognuno dice e afferma cose che non hanno senso, non parliamo di etica che non esiste più, almeno per la maggior parte delle persone. I politici poi, chiunque essi siano, di qualsiasi corrente, sembrano essere pilotati da una forza aliena, oscura, si può intuire la provenienza, ma la tengo per me, certo è che il maligno sta facendo salti di gioia, che naturalmente, per il mio credo, non finisce qui, perché è già stato sconfitto…»

«E tu come combatti questo stato di cose?»

«Io sono sempre quello di prima, solo che con il passare del tempo, sono maturato tanto, la vita mi ha imposto delle scelte, mi ha formato, ho passato dei periodi molto faticosi, sia dal punto di vista lavorativo, che quello strettamente di vita vissuta a causa di varie problematiche che non sto ad elencare, ma che comunque mi hanno segnato e nello stesso tempo mi hanno reso più forte. Ho avuto la fortuna di incontrare una donna (mia moglie) che mi ha sempre capito, aiutato e rassicurato, dandomi la forza necessaria per continuare, spronandomi (anche più del necessario) quando si parlava di partecipare alla messa domenicale, quanto più insisteva, tanto più io resistevo, finché non mi ha detto più nulla, ma pregava per me, poi si sa che il Signore ha i suoi tempi ed è arrivato il tempo che era stato preparato per me, ora devo saltare molto di quel tempo, altrimenti dovremmo continuare a mangiare fino a domani, comunque quando ho sentito la necessità di partecipare alla messa, l’ho fatto e da allora è stato un crescendo continuo di tante sensazioni ed emozioni che ad un certo punto mi hanno portato a farmi una domanda: chi è Gesù? Allora parlandone con il parroco, che a quel tempo era don Albino, incominciai un percorso di formazione, che si svolgeva in casa di alcune famiglie, in una occasione don Albino mi chiese se potevo, in base ai miei impegni, collaborare con la parrocchia, dopo alcuni mesi di riflessione, accolsi la richiesta perché esaminando tutto ciò che avevo vissuto fino ad allora, considerai la cosa come un invito da parte di Dio».

«Poi, hai messo nero su bianco e hai pubblicato un libro…»  

«Sì, ho scritto un libro, anzi è una raccolta di preghiere fatte quasi tutte davanti a Gesù esposto. Infatti ogni giovedì si espone il S. S. Sacramento, rimane esposto dalla mattina alle 9.00 fino a prima della messala sera, e avendo notato, purtroppo, una scarsa affluenza di persone desiderose di rendere Grazie, lodare e ringraziare il Signore, creando dei “buchi” dove nessuno era presente, ho deciso che almeno io dovevo essere lì, per non lasciare solo Gesù esposto. Di fronte l’uno all’altro, io guardo Lui e, come credo fermamente, anche Lui guarda me, allora senza parole, senza dire niente mi basta essere lì, ma nel cuore e nella mente partono come dei suggerimenti che mi spingono a scrivere quello che il quel momento, passa attraverso di me, ed ecco ciò che nel libretto, dal titolo ‘Eco del mio amore’ vi è scritto: è opera che nasce dal cuore, come tale vorrei condividerla con quante più persone possibile».

Il nostro incontro con Paolo è terminato. Lui ci consegna il suo libricino e ci dice, sorridendo:

« Auguro a quanti pregheranno con le parole scritte su questo piccolo libro, di interiorizzarne la sostanza, tralasciando la forma che a volte non è proprio adeguata».

Modesto e cordiale, il nostro Paolo. E le seppie erano proprio buone….

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( 72 ‐ continua )

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Category: Costume e società, Cultura

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