“Questo governo sembra letteralmente impazzito, pensa solo al riarmo”. COSI’ MELONI E CROSETTO PORTANO L’ITALIA ALLA GUERRA: LA GRAVE DENUNCIA, CIFRE, CONTI E DOCUMENTI ALLA MANO, DELL’ON. MARCO PELLEGRINI

| 29 Dicembre 2025 | 0 Comments

(g.p.) _______________ Resoconto sommario, ed estratti del discorso, tenuto ieri, domenica 28 dicembre 2025, in sede di Commissione Difesa della Camera dei Deputati, sul Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2026 e bilancio pluriennale per il triennio 2026-2028, dall’ on. Marco Pellegrini, del Movimento 5 Stelle, 61 anni, di Foggia ____________

FONTE: Camera dei Deputati, Resoconti delle Giunte e delle Commissioni; Agenparl 28-12-2025 ____________

Marco Pellegrini, annunciando il voto contrario del proprio Gruppo sulla proposta di relazione favorevole della relatrice, sottolinea come la manovra di bilancio presenti un’impostazione marcatamente orientata al riarmo, risultando invece carente di misure idonee a sostenere
la crescita, l’occupazione e la coesione sociale. Evidenzia come gli interventi prospettati incidano in modo non efficace su lavoro, famiglie, anziani e imprese, con l’obiettivo primario di rassicurare i mercati finanziari, a scapito dei bisogni dei cittadini. Osserva, infatti, il perdurante indebolimento del tessuto produttivo e il prolungato calo della produzione industriale, giudicando insufficienti gli investimenti pubblici previsti dal Governo. Ritiene che l’impianto complessivo del disegno di legge di bilancio 2026 appare funzionale alla realizzazione di una vera e propria economia di guerra, anziché al rilancio dello sviluppo del Paese. A tal proposito, segnala come il comma 280 del provvedimento in esame attribuisca al Ministero della difesa
e al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti poteri di individuazione e realizzazione di opere e progetti volti alla creazione, ampliamento o riconversione di capacità industriali nel settore della Difesa. Esprime preoccupazione per l’eventuale estensione di tali poteri anche a stabilimenti privati dichiarati di interesse nazionale, paventando possibili ricadute in termini di militarizzazione di porti e aeroporti civili.
Sottolinea, peraltro, come le dichiarazioni rese dal Capo di Stato maggiore della Difesa, generale Portolano, nell’ambito di una recente audizione presso le Commissioni riunite IV Camera dei deputati e 3a Senato della Repubblica, con le quali si condividevano le affermazioni dell’Ammiraglio Cavo Dragone circa l’eventualità di una guerra preventiva alla Russia, non sarebbero coerenti con l’articolo 11 della Costituzione, oltre che preoccupanti se rappresentassero l’effettiva volontà del Governo in materia di politica militare.

Sottolinea con preoccupazione, peraltro, l’aumento di investimenti in numerosi programmi d’armamento che, durante il Governo Meloni, avrebbero raggiunto la cifra di oltre 25 miliardi di euro. Evidenzia, da ultimo, come tali scelte di investimento sottraggono risorse essenziali a sanità, istruzione e servizi pubblici. Alla luce di tali considerazioni, ribadisce il voto contrario
del proprio Gruppo sulla proposta di relazione favorevole della relatrice. ______________

“Questa è una manovra di guerra, una legge di bilancio che si prepara a un conflitto militare e a investire 23 miliardi in riarmo nei prossimi tre anni. Lo fa tagliando sui bisogni e sulla carne viva di milioni di italiani in difficoltà e in modo da ricevere il plauso delle agenzie di rating. Agenzia di rating che, peraltro, la Meloni, quando era all’opposizione, accusava di truccare le carte.

In questa Legge di Bilancio non c’è nulla per la crescita, nulla per i lavoratori, nulla per le famiglie, nulla per gli anziani, nulla per chi è in situazione di fragilità, nulla per le imprese. E, non è infatti un caso che la produzione industriale è crollata da quando è in carica questo governo.

Questo esecutivo vuole mettere in piedi una vera e propria economia di guerra e, infatti, con un emendamento governativo in legge di bilancio si è conferito ai ministeri della Difesa e del Mit il potere di decretare e individuare ‘attività, aree e relative opere e progetti infrastrutturali per la realizzazione, l’ampliamento, la conversione, la gestione, lo sviluppo delle capacità industriali della difesa’.

Sembra di essere tornati agli anni Cinquanta, alla guerra fredda, in cui sembra normale che capi di stato o di governo o ministri europei dicano che bisogna prepararsi a mandare i propri figli in guerra, oppure sembra normale, ma non lo è, che Il capo di stato maggiore della Difesa, generale Luciano Portolano, rispondendo alle nostre domande, dichiari di condividere le dichiarazioni dell’ammiraglio Cavo Dragone su una guerra preventiva contro la Russia, considerandola come una risposta all’attività ibrida fatta dalla Russia nei confronti della Nato.

Da inizio legislatura Meloni e Crosetto hanno inviato al Parlamento la bellezza di 74 programmi di riarmo, per impegni di spesa da 25 miliardi e un valore complessivo di oltre 60 miliardi. Questo governo sembra letteralmente impazzito: pensa solo al riarmo ignorando le priorità dei cittadini italiani che sono lavoro, sanità, imprese, scuola e pensioni.

L’aspetto grottesco è che maggioranza e governo continuano a negare sui giornali in tv, e persino nelle aule parlamentari, di star togliendo soldi al Paese reale (investimenti pubblici per crescita, lavoro, piccole e medie imprese, a chi è in difficoltà) per regalarli al settore delle armi. Ma questa legge di bilancio parla chiaro”. ________________

L’APPROFONDIMENTO nelnostro articolo del 22 dicembre scorso

Category: Costume e società, Cronaca, Politica

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