SCIE CHIMICHE SUL SALENTO: SEMPLICI FANTASIE, O SCONCERTANTE VERITA’?

| 21 Marzo 2014 | 2 Comments

 

Nelle ultime ore il fenomeno si è acuito sui nostri cieli. Come documentano le foto che pubblichiamo. Le prime tre sono state scattate dall’autore di questo articolo mercoledì a Squinzano. L’ultima, la più grande, è stata colta questa mattina a Leverano da un nostro lettore, che ce l’ha mandata preoccupato. E’ arrivato il momento di capirci qualcosa. Cominciando dalle spiegazioni tranquillizzanti. Ma considerando pure altre ipotesi. Una delle quali ci riguarda da vicino. E’ proprio la più sconvolgente.

SCIE CHIMICHE SUL SALENTO: SEMPLICI FANTASIE, O SCONCERTANTE VERITA’?

di Tonio Leuci

Quanti martedì scorso hanno goduto del primo sole di questa stupenda primavera salentina, alzando gli occhi al cielo non hanno potuto non accorgersi di un fenomeno inquietante.

Verso mezzogiorno, il cielo azzurro, ad un tratto, veniva squarciato da scie, che in alcuni casi addirittura si sovrapponevano a causa del loro numero, rilasciate da parecchi aerei in volo. Ad un certo punto il cielo leccese sembrava il cielo sopra l’aeroporto di New York, talmente era il traffico aereo e le scie rilasciate da molti aerei. Man mano che le scie si dissolvevano, si trasformavano come in una densa foschia, che imbrattava la limpidezza del cielo azzurro.

Il fenomeno è continuato fino a questa mattina, con un nuovo picco, soprattutto nell’area a nord del capoluogo.

Tutto corrisponde a quanto descritto da alcuni studiosi delle così dette “scie chimiche” secondo i quali : inizialmente sembrano normali scie, ma sono più spesse e si estendono per il cielo in forma di X, griglia o in linee parallele. Invece di dissiparsi rapidamente, si allargano e si diramano. In meno di trenta minuti si aprono in formazioni che si uniscono tra loro formando un sottile velo di finte nuvole simili a cirri che rimangono per ore”.

Wikipedia nega l’esistenza delle scie chimiche tanto da parlare di una “teoria del complotto delle scie chimiche”, che “non ha mai trovato alcun credito nell’ambito dellacomunità scientifica, in quanto priva di riscontri empirici, di coerenza esplicativa o di prove scientifiche; le scie che i sostenitori della teoria identificano comescie chimiche non hanno alcuna caratteristica che le renda incompatibili con le normali scie dicondensazione(inglese:contrails) dei gas di scarico degli aerei che, in base alle condizioni atmosferiche e all’intensità del traffico aereo, possono assumere aspetti inconsueti.

Il diffondersi di questa teoria nel mondo ha fatto sì che diversi enti governativi abbiano ricevuto richieste di spiegazioni da parte di molte persone in merito a questo presunto fenomeno. Gli stessi enti governativi e la comunità scientifica hanno ripetutamente dimostrato l’assoluta inconsistenza e incoerenza scientifica di tali asserzioni.

Analoghe risposte sono state date dai diversigoverni italianialle relativeinterrogazioni parlamentari, oltre che da numerosi piloti ed esperti. Anche riviste e programmi didivulgazione scientificahanno definito la teoria una bufala.

Il presunto rilascio di scie chimiche non deve comunque essere confuso con la tecnica dettacloud seeding (inseminazione delle nubi), che consiste nello spargerenuclei di condensazioneper stimolare leprecipitazionipiovose, tecnica che però ha sempre fornito scarsi effetti e che oggi nel mondo viene quindi poco utilizzata”.

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Al contrario altri studiosi invece affermano che le scie chimichesiano composte da agenti biologici e chimici, spruzzati in volo attraverso apparecchiature montate sui velivoli.

Secondo tale teoria, l’operazione farebbe parte di esperimenti di alcuni Stati o enti militari per svariati motivi: come condurre una vera e propria guerra chimica, o batteriologica (basti pensare alla guerra in Vietnam con le risaie irrorate con pesticidi dagli aerei americani per distruggere l’economia di quel Paese e indebolire la resistenza della popolazione) ; tra le altre ipotesi, la più comune è quella secondo cui si tratterebbe di un “piano” di irrorazioni con sostanze in grado di alterare il clima (basti pensare ai giochi olimpici in Cina, dove le autorità per “lavare” città inquinate e sporche come Pechino, ordinavano la pioggia, stimolata da aerei che rilasciavano in volo scie contenenti sostanze chimiche. Oppure si pensi alla Russia di Putin, il quale usa la stessa tecnica per non far piovere durante le grandi parate militari).

Inoltre, sempre secondo i “complottisti”, a differenza delle normali scie di condensazione rilasciate dagli aerei, le quali sono formate da vapore acqueo e che durano pochi secondi o minuti, dissolvendosi senza lasciare alcuna traccia, queste scie sono molto lunghe e molto persistenti: alcune di esse si estendono da orizzonte a orizzonte e permangono nell’aria addirittura per molte ore, espandendosi e unendosi, per formare una sottile velatura. Inconsueto e improbabile fenomeno se si trattasse di semplice vapore acqueo.

In alcuni giorni si possono contare nell’arco di un’ora decine e decine di scie e in altri giorni si può assistere alla formazione di veri e propri reticolati nel cielo. Queste scie sono state avvistate anche fuori dalle rotte degli aerei di linea, a quote improbabili per gli aerei di linea e in spazi aerei non consentiti al traffico civile e/o commerciale.

A questo punto viene naturale chiedersi: se sono scie degli aerei, di quali aerei si tratta e soprattutto che tipo di scie sono? E’ evidente che non sono scie di condensazione. Quindi, a che cosa sono? Da cosa sono composte?

Il ministero della difesa inglese ha ammesso nel 2002 di avere fatto degli esperimenti a partire dal lontano 1940 fino al 1979, esperimenti in cui agenti chimici cancerogeni come il solfuro di zinco e cadmio. In un articolo del quotidiano britannico Guardian vengono riportate queste ammissioni ufficiali del ministero della difesa:Milioni di persone coinvolte in test di armi biologiche. Una gran parte della Gran Bretagna fu esposta al contagio di batteri irrorati nel corso di esperimenti segreti”.

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Ma quando si è cominciato a parlare di scie chimiche?

Le prime ricerche sono state condotte dal giornalista William Thomas nell’ inverno del 1997, e da allora migliaia di siti hanno fatto capolino nel web parlando di varie teorie e piani oscuri dietro al fenomeno testimoniato nei cieli di oltre quattordici nazioni.

Thomas ha notato che nei campioni analizzati sono state trovate tracce, oltre che di alluminio e bario, anche di molti agenti patogeni tossici o letali incluso ilMycoplasma Fermetens Incognitus(lo stesso patogeno bio – ingegneristico che il dottor Garth Nicholson dell’ Institute of Molecular Medicineha scoperto in circa il 45% dei veterani che hanno sofferto della malattia denominata “sindrome del golfo”.

Gli studi di Thomas sono stati effettuati alcuni anni prima che il congresso degli Stati Uniti approvasse il piano del governo americano di promuovere interventi artificiali per riuscire a modificare le condizioni meteorologiche.

Oltre agli studi condotti da William Thomas, molti altri studiosi si sono interessati al fenomeno, arrivando a formulare varie ipotesi, che vanno dagli esperimenti climatici, agli interventi militari e alla così detta guerra biologica.

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In questo ultimo ambito sono stupefacenti le affermazioni di alcuni studiosi che hanno collegato la teoria delle scie chimiche con il disseccamento degli ulivi nel nostro Salento e la comparsa di un batterio killer denominato “Xilella fastidiosa”, presente solo negli USA, in particolare in California e che stranamente ha fatto la sua comparsa nella nostra terra.

Anche se tale batterio non sarebbe l’unico colpevole, ma solo una concausa, in quanto, secondo questi studiosi, gli ulivi sarebbero stati indeboliti da svariate sostanze tossiche, fra cuil’alluminio.

 

In particolare la giornalistaBarbara Peterson vede una correlazione tra modificazioni genetiche di piante e la dispersione nella biosfera di alluminio per mezzo degli aerei che rilasciano scie chimiche. L’intervento della multinazionale Monsanto, che sta introducendo un gene resistente all’alluminio, lungi dall’essere un’azione volta a risolvere i problemi agricoli, si comprende nel quadro di una subdola politica basata sulla degradazione delle risorse alimentari. Non dimentichiamo, infatti, che, nel periodo dell’aratura, vengono dispersi filamenti di polimeri biocompatibili che, inglobati nel terreno e quindi nelle radici degli ortaggi e dei cereali, ne trasformano il genoma. In questo modo, anche le piante naturali rischiano di diventare transgeniche.

Così la giornalista : “Come mai la Monsanto ha sviluppato un gene resistente all’alluminio? I piccoli agricoltori poveri di risorse dei paesi in via di sviluppo devono fronteggiare difficoltà quotidiane che includono terreni poco fertili, siccità e scarsità di contributi. Le attuali tendenze globali relative ai cambiamenti climaticied alla crescita della popolazione sono destinate ad esacerbare tali ristrettezze. Una ricerca di nuova generazione su coltivazioni geneticamente manipolate (GE) si pone l’obiettivo di alleviare queste pressioni attraverso il miglioramento di varietà colturali di sussistenza, che incorporino caratteristiche come la tolleranza alla siccità, all’acqua ed all’alluminio nei terreni, oltre alla creazione di piante con una più efficiente sintesi dell’azoto e del fosforo”.

Rilevante anche l’inchiesta della giornalista Michael Murphy su scie chimiche e geo-ingegneria: “Bisogna sapere che nelle aree fortemente irrorate si rilevano livelli estremamente alti di alluminio e bario nell’acqua e nel terreno. Sarà una coincidenza che la Monsanto ci venga ‘in soccorso’ con geni resistenti all’alluminio dato che le piante normali muoiono in presenza di eccessivo alluminio? Oppure si tratta di capitalismo opportunistico e di un pianificato monopolio corporativo delle fonti di cibo da parte della Monsanto, secondo un proposto programma di geo – ingegneria che in realtà è già in atto e sta saturando la nostra atmosfera con scie chimiche contenenti alluminio e bario?”

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Teorie fantascientifiche? Forse! Le coincidenze, le inchieste e le testimonianze sono comunque talmente tante da far sorgere legittimi dubbi e tante domande al riguardo di questa delicata materia, che suscita timori legittimi. Cercheremo le risposte nei fatti.

Category: Cronaca

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Comments (2)

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  1. fernando ha detto:

    Condivido pienamente le teorie esposte.
    Assisto impotente al lento e progressivo peggioramento dei miei ulivi
    tra cui alcuni ultra-secolari. Appassisce la chioma, ed esplodono i polloni.

  2. Shidu ha detto:

    Pagina che monitora costantemente le attività sulla Puglia.
    Foto, Video, Documenti, riscontri.
    https://www.facebook.com/ChimichHaarPuglia/

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