TRENTACINQUE DENUNCE FRA IL ‘POPOLO DEGLI ULIVI’ PER IL BLOCCO DEI TRENI LO SCORSO 10 NOVEMBRE A SAN PIETRO VERNOTICO, L’ APPELLO DI LECCECRONACA.IT AI SUOI LETTORI: “Non lasciamoli soli!”

| 20 Novembre 2015 | 2 Comments

(Rdl)______Trentacinque persone sono state denunciate alla procura della Repubblica di Brindisi dalla Polizia con l’ accusa di “interruzione di pubblico servizio”, oltre che per manifestazione non autorizzata, in seguito al blocco ferroviario del 10 novembre a San Pietro Vernotico, che dal pomeriggio fino a sera inoltrata provocò ritardi a una quarantina i treni.

Il procuratore capo Marco Dinapoli ha aperto un fascicolo. Nei prossimi giorni si saprà se ci saranno sviluppi______

(g.p.)______Hanno provato in tutti i modi a farsi ascoltare e a fermare il folle piano di eradicazioni messo in atto dalla Forestale, su imput della Regione Puglia, del Governo e dell’ Unione Europea: convegni, congressi, libri, giornali, pubblicazioni scientifiche, articoli, interviste, video, foto e quant’ altro. Sono mesi e mesi che denunciano la truffa della Xylella e le speculazioni di lobby e affaristi che essa sottende, oltre ai pericoli per la salute legati all’ uso dei pesticidi e la distruzione del territorio, nonché della nostra Storia. Tutto inutile.

Sono il ‘popolo degli ulivi’: ambientalisti, agricoltori, proprietari, attivisti, semplici cittadini impegnati nel sociale, con associazioni, o a titolo puramente personale.

Hanno fatto presidi direttamente sui campi, le notti passate sui sacchi a pelo sotto le tende, aspettando l’ alba per impedire l’ arrivo delle ruspe, e hanno così salvato centinaia di alberi destinati agli abbattimenti, almeno questi, in qualche occasione, in tal modo impediti.

In due occasioni fermarono il traffico sulla superstrada, per le prime azioni dimostrative. Gli automobilisti scesero a leggere i loro volantini, a reggere i loro striscioni.

Il 10 novembre scorso decisero un’ azione appena più eclatante, perché questa guerra più di altre si combatte sul piano della comunicazione e come si comportino quasi tutti i mezzi di comunicazione di massa, nella fattispecie, ma non solo, è evidente a tutti: volevano far conoscere le loro ragioni, misconosciute, insondate, negate, dall’ informazione ufficiale, al grosso della pubblica opinione.

Fu una manifestazione del tutto pacifica, gandhiana addirittura: c’ erano ragazzi e bambini, intere famiglie, come leccecronaca.it ha scritto (“il Salento attende il treno della verità”, era il titolo del “pezzo” di Eleonora Ciminiello) e documentato (qui riprendiamo adesso due delle foto del collage pubblicato) quel giorno e il successivo.

Adesso, nell’ informativa di oggi, ripresa pedestremente da qualche organo di informazione locale, si parla di “anarco insurrezionalisti” e frange estreme, di questo passo li faranno diventare pure Jihadisti islamici; oltre a fare chiara eco alla possibilità adombrata – non si capisce se da essi, o dall’ azienda – di chiedere i danni per i ritardi accumulati dai treni.

No, non sono estremisti, non sono terroristi.

No, sono il popolo degli ulivi, sono tutti noi, ragazzi e ragazze, giovani e meno giovani, di ogni estrazione sociale e di tutte le provenienze politiche pregresse, che cercano di fermare la distruzione del nostro territorio, preservandolo dalla speculazione, per riconsegnarlo ai nostri figli e i nostri nipoti, così come è da millenni, mentre tutti noi, nella migliore delle ipotesi, smanettiamo sui nostri pc e sui nostri telefonini, io compreso, sia ben chiaro, se non, tutti gli altri, ci adagiamo sull’ alibi dell’ impossibilità ad agire e ci soffochiamo con l’ indifferenza.

E’ chiaro, la Digos fa il suo lavoro, e certo non ci fu nessun preavviso, nessuna autorizzazione, quel 10 novembre. Quanto all’ interruzione del servizio, la stragrande maggioranza dei viaggiatori, informata della questione, solidarizzò con i manifestanti.

Adesso dobbiamo solidarizzare tutti, tutti i Salentini che si sentano attaccati a queste radici che vogliono estirpare. Non lasciamoli soli!

La magistratura farà il suo lavoro, è chiaro, e dobbiamo avere, come abbiamo sempre avuto, il massimo rispetto per i magistrati: ma c’è da augurarsi che non ci siano conseguenze penali per i trentacinque denunciati di oggi, ci mancherebbe altro!

Fu una manifestazione assolutamente pacifica, lo ripetiamo, fu un atto di comunicazione sociale, dall’ alto valore morale e dal forte significato simbolico.

A proposito di magistratura, vorremmo tanto sapere – ci riproveremo nei prossimi giorni – a che punto sono le due inchieste aperte da mesi sull’ origine e sulla diffusione della Xylella nel Salento.

E giacché ci siamo, vorremmo pure capire se non ci sia niente di penalmente rilevante nello sperperare denaro pubblico facendo affiggere maxi cartelloni stradali con la propaganda del piano di eradicazioni, come ha fatto fare nei giorni scorsi il generale Silletti, come se si trattasse di passeggiate turistiche, o di iniziative commerciali.

 

 

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Category: Cronaca

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Comments (2)

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  1. L' ALTRA PUGLIA - tramite redazione ha detto:

    L’Altra Puglia esprime solidarietà e vicinanza alle donne e uomini del nostro territorio che lottando in difesa degli ulivi, contro uno scellerato piano di eradicazione, sono stati raggiunti da denunce per la manifestazione del 10 novembre che portò al blocco del traffico ferroviario a San Pietro Vernotico. Così come respingiamo la tesi secondo cui ci sarebbero manifestanti buoni e manifestanti cattivi, che evidentemente viene lanciata per dividere e frammentare un popolo che lotta unito per difendere la propria terra.

    L’emergenza Xylella non può essere ridotta come tante altre emergenze in questo paese ad un problema di ordine pubblico. Il Salento intero è mobilitato. Sono in discussione, oggiAggiungi un appuntamento per oggi, la nostra storia e le nostre radici. Tantissimi agricoltori rischiano di perdere la loro fonte di sostentamento e lasciati soli dalle Istituzioni giustamente lottano e si difendono.

    Ci chiediamo invece cosa aspetta Emiliano per fermare il piano Silletti e respingere le insensate richieste che provengono dalla Commissione europea, che minaccia multe in caso di mancata applicazione.

    Sono queste le risposte che ci aspettiamo e non le denunce per chi pacificamente e con grande dignità difende la propria terra.

  2. Jean Paul Vanoli ha detto:

    La colpa di quegli ammalamenti sono da ricercarsi nel TERRENIO e nelle acque inquinate, oltre al mancato nutrimento del terreno disordinato.
    Curate le cause e tutto scomparira’, la natura se non disturbata mantiene le sue specie per milioni di anni sane !

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