ALTRE NOVITA’ NEL MONDO DELLA SCUOLA, IN ARRIVO IL RIORDINO DEGLI ISTITUTI PROFESSIONALI

| 23 Agosto 2016 | 0 Comments

di Stefania Isola * (avvocato – per leccecronaca.it)______

E’ prossimo al varo il primo decreto legislativo attuativo de “la Buona scuola” che, in 13 articoli, riorganizza l’intera filiera dell’istruzione professionale.

Un settore che, peraltro, si trova in crisi profonda, per il calo di iscrizioni e per il fortissimo tasso di abbandono.

Questo senza contare le contraddizioni e la confusione creata con l’affiancamento del parallelo canale dell’istruzione e formazione professionale regionale, la così detta “Iefp”.

Per cercare di recuperare questa situazione, il governo è in procinto di emanare un provvedimento, atteso a settembre per la discussione al Consiglio dei ministri.

I punti dovrebbero essere:

alternanza scuola-lavoro già dalle classi seconde;

più ore dedicate alle materie di indirizzo e al potenziamento delle attività pratico-laboratoriali (si sale al 44% nei primi due anni, e al 56% nel triennio successivo);

percorsi personalizzati per gli studenti da realizzare a stretto raccordo con le filiere produttive del territorio, utilizzando anche gli spazi di flessibilità curriculare (20% delle ore nel biennio, 40% nel triennio).

Con questa nuova configurazione gli istituti professionali si presenterebbero come “scuole territoriali dell’innovazione” ispirate ai modelli europei. Le discipline vengono riunite in “assi culturali”, con una forte riduzione delle materie “generaliste”: nel primo biennio, in particolare, su 2.112 ore complessive, 924 dovranno essere dedicate ad attività e insegnamenti di indirizzo (e si potrà destinare fino a 264 ore alla “personalizzazione” degli apprendimenti).

Nel triennio su 1.056 ore totali, 594 dovranno avere un taglio “pratico”. Si prevede l’entrata in vigore nelle prime classi dell’anno scolastico 2017/2018 (ma c’è una salvaguardia degli attuali studenti fino al 2021).

Non mancano tuttavia diverse perplessità: i percorsi di studio restano quinquennali ma si moltiplicano gli indirizzi di studio. Dagli attuali sei si arriva a undici, trascurando le reali esigenze dell’industria e mantenendo solo un indirizzo dedicato alla “manutenzione e assistenza tecnica”.

Il decreto sui nuovi istituti professionali è un “primo passo. Si riscopre la formazione pratica, dando una chance a quei giovani che faticano nei percorsi teorici – afferma Ermanno Rondi, presidente del comitato per la formazione professionale, tecnica e l’alternanza di Confindustria -. Gli indirizzi proposti però non tengono conto di alcuni profili industriali, come il tessile e la pelletteria, e bisogna trovare un raccordo migliore con l’offerta regionale”.

A tal fine, “serve un maggiore confronto con le Regioni, specie con quelle che hanno i sistemi di Iefp più avanzati”, aggiunge Valentina Aprea.

Siamo aperti a possibili miglioramenti – è la risposta del sottosegretario del Miur, Gabriele Toccafondi -. Stiamo cambiando la scuola, rendendo stabile il legame con il mondo del lavoro”.

Si può allora solo sperare che tale nuovo riordino riesca a migliorare ciò che finora non ha avuto molto successo.

Category: Costume e società, Cronaca, Cultura

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