INADEMPIENZE, ABUSI, ILLECITI A PUNTA PROSCIUTTO

| 26 Settembre 2016 | 0 Comments

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. A nome di cittadini e ambientalisti della zona, Antonio Missere ci scrive______

Proseguono le indagini condotte dal Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Campi Salentina, coordinati dalla Procura della Repubblica di Lecce, sullo stabilimento balneare a Punta Prosciutto, nei pressi della località “Palude del Conte”.

Il 30 agosto scorso parte del lido è finita sotto sequestro: dalle indagini eseguite negli ultimi mesi, sarebbero state riscontrate opere realizzate in difformità o in assenza delle regolari autorizzazioni previste dalla legge e la modificazione della morfologia di una duna.

Ma c’è di più : per favorire la creazione di un parcheggio, nella stessa zona è stata estirpata parte della macchia mediterranea esistente con conseguente deturpamento di un habitat naturale sottoposto a vincoli di natura paesaggistica.

Lo stabilimento ha aperto i battenti poco più di un mese fa e sin da subito si sono susseguite segnalazioni in merito a presunte irregolarità nel corso della sua realizzazione : in particolare, il mancato immediato abbattimento, necessario per la realizzazione del lido, di un’abitazione situata poco distante.

Ed è di pochi giorni fa la notizia della scoperta, e conseguente sequestro, di una discarica abusiva in cui sono state riversate le macerie della suddetta abitazione : immediata la denuncia di quattro persone che fanno parte della ditta incaricata alla demolizione, mentre è stata accertata l’estraneità ai fatti da parte dei titolari della struttura balneare.

Maurizio Buccarella, portavoce al Senato del Movimento Cinque Stelle: “Ho seguito e seguo la meritoria opera di vigilanza e controllo di associazioni, cittadini e rappresentanti istituzionali in merito alla aggressione che il patrimonio ambientale, paesaggistico e sociale cesarino sta subendo in relazione a iniziative di dubbia legittimità che stanno creando danno al litorale ed al bene pubblico. S

ostengo l’auspicio che il Pcc di Porto Cesareo sia oggetto di dibattito pubblico e verifica di legittimità, in piena trasparenza. Io sono disponibile ad ogni tipo di sostegno“.

Il Gruppo consiliare comunale di opposizione Cambiare Rotta, rappresentato da Francesco Schito e Stefano My, lo scorso 4 settembre ha inviato alla Regione Puglia una richiesta urgente per valutare il commissariamento della Riserva naturale regionale Palude del Conte e Duna Costiera; un’opzione prevista dalla stessa leggere regionale – nr. 5/2006 – istitutiva della Riserva in caso di gravi inadempienze gestionali o fatti gravi contrari alle normative vigenti o per persistente inattività.

Secondo il Gruppo consiliare nell’arco di questi 10 anni dall’affidamento della Riserva all’Ente gestore cioè il Comune di Porto Cesareo, lo stato generale della Riserva è peggiorato.

Dopo dieci anni i tre strumenti di attuazione fondamentali previsti dalla legge regionale ancora non sono stati approvati: il Piano territoriale, il Piano pluriannuale economico e sociale, il Regolamento, tutti a cura dell’Ente gestore: questo è segno di mancata priorità e attenzione alla Riserva.

La Riserva è stata ed è ancora oggetto di abusi e illeciti che dimostrano uno scarso controllo dell’Ente gestore.

Nella Riserva insistono concessioni demaniali che hanno un impatto discutibile sulle finalità e norme di tutela della Riserva previste dalla legge regionale nonostante ci siano i pareri/nulla osta favorevoli proprio dell’Ente gestore.

Infine, dal nuovo Piano Comunale delle Coste adottato dalla Giunta comunale il 29.7.2016, sono previste nuove lottizzazioni discutibili sul Demanio dell’area della Riserva e la linea del Demanio sancisce che quasi tutti i cordoni dunali della Riserva ricadono in proprietà privata: il Comune di Porto Cesareo, quindi, è stato passivo decenni per la procedura di ricostituzione del Demanio!

Ultimamente la Riserva è stata oggetto di numerosi incendi dolosi, di grande vastità e danni come quello del 3 settembre 2016 scorso, che dimostrano l’incapacità dell’Ente gestore di prevenire, individuare responsabili e di fronteggiare tal emergenza.

Un’altra lacuna è il mancato esercizio del potere sanzionatorio dell’Ente gestore. Il mancato funzionamento della Consulta comunale della Riserva e gli omessi pareri nelle questioni che hanno riguardato la Riserva completano il quadro negativo dell’Ente gestore. La decisione del commissariamento ora spetta al Presidente Emiliano.

Sulla questione, anche ARCA (Associazione Rete dei Cittadini per l’Ambiente ) ha ritenuto doveroso un suo intervento.

Infatti, dopo aver ricevuto alcune segnalazioni su quanto stava accadendo in località Punta Prosciutto e, proprio durante il mese di agosto (periodo di maggior affluenza dei bagnanti), Arca, dopo una riunione tra gli associati, nella persona del suo Presidente Ernesto Ciccarese ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Lecce portando a conoscenza degli organi competenti ed inquirenti alcune criticità rilevate.

Si è poi appreso del sequestro disposto.

Arca è molto attenta alle questioni ambientali e, non da ultimo, anche al consumo del territorio ed è stato perciò fisiologico interessarsi della vicenda______

L’ APPROFONDIMENTO nei nostri articoli

del 29 luglio scorso

https://www.leccecronaca.it/index.php/2016/07/29/save-punta-prosciutto-now-una-catena-umana-contro-lingordigia-del-guadagno-privato/

del 4 settembre scorso

https://www.leccecronaca.it/index.php/2016/09/04/possibile-che-non-si-riesca-mai-a-prenderne-uno-di-questi-criminali-che-appiccano-il-fuoco-per-distruggere-il-nostro-patrimonio-naturale-cosi-solo-per-la-curiosita-di-chiederli-perche-lo-fai/

e del 16 settembre scorso

https://www.leccecronaca.it/index.php/2016/09/16/discarica-abusiva-nella-macchia-mediterranea-di-punta-prosciutto-quattro-denunce/

 

 

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