IL TIP PRO TAP SUL TAVOLO DELLA PREFETTURA

| 3 Gennaio 2018 | 4 Comments

di Giuseppe Puppo_____

Questa mattina c’è stato un “tavolo” (nella foto), come oramai si chiamano le riunioni organizzative di qualunque genere, convocato dal Prefetto di Lecce Claudio Palomba, nell’ ambito della crisi occupazionale nel Salento e in particolare di quelle di alcune aziende.

La prima riguardava i lavoratori ex Bat, vertenza che si trascina oramai da anni, senza soluzione di continuità e senza soluzione occupazionale, con i dipendenti senza più nemmeno i così detti “ammortizzatori sociali”.

Presente, con i sindacati, il viceministro allo Sviluppo Economico Teresa Bellanova, che, trionfante, twittava di buona mattina: “A Lecce, per il tavolo in Prefettura sui lavoratori ex Bat Italia”.

Ora non sappiamo se l’ idea sia stata sua, ma fatto sta che il tavolo traballante è sobbalzato sull’ ipotesi, che sarebbe la soluzione, trattata, cioè di far assumere gli operai ex Bat dalla Tap e/o dalla Snam, impegnate come è noto nella prevista costruzione del gasdotto e relativa rete di collegamento a Mesagne, opera, sempre come è noto, di cui la Bellanova , con il Pd, è sostenitrice, sia pur poco integerrima.

Non è chiaro chi, quanti e come, ma di questo si è discusso ‘stamattina.

Un fatto grave, quanto emblematico.

La vicenda della multinazionale del tabacco, negli anni in pratica la distruzione di un’ attività florida per vicende oscure, ma riconducibili al profitto di pochi, e alle speculazioni delle multinazionali, chiama, anzi, grida, direttamente in causa le responsabilità politiche degli ultimi governi, non solo perché l’ oscura operazione dello sfacelo han favorito, se non altro con le proprie omissioni, ma pure per l’ incapacità acclarata di trovare soluzioni alla situazione così venutasi a creare.

Ora, la soluzione sarebbe questa?

La vicenda del costruendo gasdotto Tap, opera inutile, dannosa, devastante, buona solo per le speculazioni dei lobbysti e degli affaristi dell’ alta finanza internazionale, e dei politici loro camerieri, che andrebbe a incidere in maniera esiziale sul Salento già martoriato da numerose emergenze ambientali?

Che facciamo, facciamo fare agli Svizzeri, agli Azeri, pure la parte dei benefattori?

Con qualche contratto a termine da elemosinare?

Ci pieghiamo ancora una volta, ci inchiniamo vergognosamente allo scempio del territorio, in nome del ricatto occupazionale?

Non bastavano l’ Ilva e Cerano? Niente hanno insegnato?

Fra due mesi si vota.

Si vergognino, Bellanova e soci, di questi goffi tentativi di coprire le proprie responsabilità acclarate e le proprie incapacità congenite.

 

 

 

 

 

 

 

Category: Costume e società, Cronaca, Politica

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Comments (4)

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  1. Salvatore Giannetto e Piero Fioretti, Uil - tramite mail ha detto:

    L’incontro convocato questa mattina in Prefettura apre un nuovo spiraglio per i lavoratori della ex Bat (British American Tobacco), vittime di una riconversione fallimentare, a ormai sette anni dalla chiusura dello stabilimento leccese.

    Prendiamo atto della disponibilità avanzata, per il tramite del Prefetto, dall’azienda Tap Italia, a poter eventualmente impiegare alcuni di questi lavoratori nel cantiere del gasdotto, qualora l’insediamento dovesse essere realizzato.
    Come Uil e Uilm, tuttavia, abbiamo ribadito che non ci interessa scatenare una battaglia tra poveri e che questo non deve essere considerato un tavolo pro o contro Tap.
    Quello che portiamo avanti in Prefettura è un tavolo sul lavoro, finalizzato esclusivamente a trovare soluzioni concrete per risolvere le tante vertenze ancora aperte sul nostro territorio.
    È ovvio che terremo conto di tutte le proposte pervenute e di quelle che arriveranno in futuro, perché spiragli importanti per l’occupazione potrebbero aprirsi anche grazie alle Zes.
    Sia chiaro, dunque, che sull’insediamento Tap sono altri i tavoli chiamati a decidere.

    Salutiamo con favore, pertanto, l’iniziativa del Prefetto di istituire un tavolo permanente sul lavoro, perché sono tante ancora le vertenze irrisolte sul nostro territorio e come organizzazione sindacale continueremo a essere al fianco dei lavoratori fino all’individuazione di soluzioni concrete.

  2. Valentina Fragassi e Annarita Morea, Cgil - tramite mail ha detto:

    Un invito alla responsabilità e al rispetto dei lavoratori e del ruolo del sindacato.
    È la richiesta avanzata questa mattina in Prefettura dalla segretaria generale della Cgil di Lecce, Valentina Fragassi, e dalla segretaria generale della Fiom-Cgil Lecce, Annarita Morea, al tavolo convocato dal Prefetto su istanza del «Comitato lavoratori ex Bat.

    L’incontro si è tenuto in via XXV Luglio alla presenza del prefetto Claudio Palomba, della viceministra Teresa Bellanova, dell’assessore regionale al Lavoro Sebastiano Leo, del vicesindaco di Lecce Alessandro Delli Noci, dei rappresentanti dei sindacati confederali e di categoria e del Comitato.

    Cogliamo con favore la convocazione da parte del prefetto di un tavolo utile ad una precisa ricognizione delle opportunità di investimenti sul territorio, a partire dalle Zone economiche speciali e dai fondi strutturali europei.

    Facciamo nostra la proposta del prefetto che risponde ad un’esigenza così cogente al punto da spingerci a richiedere l’istituzione di un Osservatorio permanente di tutte le vertenze aperte sul territorio con il coinvolgimento anche di parti datoriali e istituzioni.
    Il Salento ha bisogno di occasioni concrete per creare sviluppo e lavoro; mentre deve evitare di formulare facili promesse difficili da mantenere.

    Già in passato il Salento è stato teatro di operazioni rivelatesi poi fallimentari, come la riconversione della ex British American Tobacco ed il relativo piano di ricollocamento dei dipendenti di quella azienda, entrambi affondati dall’inaffidabilità delle aziende e delle istituzioni che avevano selezionato quelle stesse imprese.

    Oggi, in maniera irrituale e senza il preventivo coinvolgimento dei sindacati, si tenta di dare un’altra speranza ai lavoratori della ex Bat, ma lo si fa in un momento molto scivoloso, come il periodo elettorale: un tempismo che può dare adito a facili strumentalizzazioni.

    Una coincidenza assai strana, visto che si torna a parlare di ricollocamento di questi lavoratori nella realizzazione e gestione di un’opera non ancora compiuta.
    Eppure gli ex dipendenti della Bat sono senza lavoro da molti anni, così come da anni operano sul territorio le aziende che oggi dicono di volerli ricollocare.
    Già in passato altri imprenditori hanno prospettato faraonici piani assunzionali poi rivelatisi inconcludenti e infondati.

    Siamo convinti che, come in passato ampiamente dimostrato, il prefetto di Lecce saprà evitare il rischio di creare false aspettative, guidando con sensibilità, senso di responsabilità e capacità di coinvolgimento delle parti sociali il tavolo sul lavoro, evitando in questo modo lotte tra poveri di cui il territorio non ha bisogno.

  3. Potere al Popolo, Lecce - tramite mail ha detto:

    Solidarietà ai lavoratori ex BAT.
    Non li si illuda solo per dividere il territorio.
    Sulla vicenda BAT pensavamo di averle già viste tutte, in più di sette anni. Truffe, prese in giro, finte riconversioni orchestrate ad arte per liberare la multinazionale del tabacco dalle proprie responsabilità. Presunte ditte subentranti che duravano il tempo di una firma su accordi che non valevano neanche la carta su cui erano scritti. Licenziamenti, assunzioni e cassa integrazione, tutto per direttissima, senza soluzione di continuità. E poi tavoli su tavoli, sopratavola e sottotavola. Tutto e il contrario di tutto.
    Ma evidentemente ci sbagliavamo. Con l’ennesimo tavolo in Prefettura si è precipitati ben oltre il fondo, perché quando il ricatto occupazionale si fa territoriale l’aggressione istituzionale tocca l’apice della violenza possibile. Quello che è andato in scena a quel tavolo, interpretato dal rappresentante territoriale del Governo e dalla Viceministra salentina, è l’ultimo atto di una insopportabile tragedia. È il metodo ILVA applicato al gasdotto TAP.
    Non vediamo altro modo per definire questa operazione. Una convocazione improvvisata, naturalmente a favore di telecamere, semplicemente per farsi consegnare curricula in prospettiva di una serie di se, forse, chissà, vedremo, qualora. Perché di questo si è trattato, e nulla più. Se convocazione doveva essere, vista la lunga e mortificante storia di questa vertenza, quantomeno avrebbe dovuto essere per la firma di contratti, veri, solidi, a tempo indeterminato. Quella che è stata ventilata, invece, è la prospettiva di un eventuale, ipotetico, impiego nella realizzazione di un progetto che, ad oggi, non dispone ancora di tutte le autorizzazioni necessarie, che vede ancora sospesi anche i determinanti finanziamenti comunitari e che, nella migliore delle ipotesi, potrà impiegare pochissimi lavoratori, in relazione all’ampiezza del bacino di sofferenza, e al massimo per un paio d’anni.
    L’unico reale obiettivo di questa operazione, puramente mediatica, è quello di inasprire ulteriormente un conflitto territoriale, che ha già conosciuto muri e filo spinato, e dividere, lacerare questa terra, allo scopo di lasciar imperare indisturbati una multinazionale svizzera e un dittatore azero.
    Dopo sette anni di sofferenze queste donne e questi uomini non meritano certo l’ulteriore umiliazione di venire scagliati contro le resistenze del territorio nei confronti di un’opera inutile, devastante e intrisa di malaffare internazionale.
    Il governo più arrogante e violento della storia recente del paese, fortunatamente ormai agli sgoccioli, prima di esalare il suo ultimo respiro ha scelto di sfruttare la sofferenza di queste lavoratrici e questi lavoratori, già maltrattati oltre ogni umana misura, per sferrare l’ultimo colpo al Salento.
    Condanniamo senza appello questi metodi e esprimiamo la nostra solidarietà e il massimo rispetto nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori della ex BAT. Siamo convinti che due esempi della dignità che questa terra è in grado di offrire, questi lavoratori ed il Movimento No Tap, sapranno trovare il modo di rispondere adeguatamente, insieme, a questo ulteriore affronto.

  4. Lecce Bene Comune - tramite mail ha detto:

    Consideriamo sospetto, oltre alla tempistica, l’accostamento tra la vertenza BAT e la questione legata alla realizzazione del gasdotto TAP. Dopo anni di silenzio e inattività sulla sorte dei lavoratori della ex manifattura tabacchi, all’improvviso si cerca di tirare fuori un coniglio dal cilindro. Una magia che però non riesce neanche più ad illudere nessuno.

    Non è possibile, dopo sette anni di tavoli inconcludenti, accogliere con entusiasmo l’ennesima convocazione senza uno straccio di contratto di lavoro sul tavolo. Ancora promesse, ipotesi aleatorie, dichiarazioni di intenti che non hanno mai riempito la pancia di nessuno di questi lavoratori e delle loro famiglie.

    Ancora più irritante è il tentativo di commistione con la vicenda TAP.

    Nei mesi scorsi, noi di Lecce Bene Comune avevamo chiesto che quella della BAT e le altre importanti vertenze occupazionali salentine fossero trasformate in vertenze territoriali, con il coinvolgimento di tutte le migliori energie di cui il Salento può disporre.
    Qui invece si sta tentando di utilizzare quella vertenza per spaccare il territorio. Sappiamo benissimo come le imprese appaltatrici dei lavori del gasdotto siano ancora molto lontane dalla condizione di poter assumere impegni occupazionali solidi, ammesso e non concesso che mai lo saranno. Eppure le si sbandiera come possibile via d’uscita per una vertenza annosa e dolorosa come quella BAT.

    Noi di Lecce Bene Comune ribadiamo la massima solidarietà e vicinanza al Comitato dei lavoratori ex BAT. Esprimiamo invece una ferma e totale disapprovazione per l’ennesimo ricorso a queste becere strategie, da parte delle istituzioni di governo, tese esclusivamente ad imporre un’opera inutile e dannosa, sulla pelle di questa terra e oggi anche di questi lavoratori, che nel corso degli ultimi sette anni ne hanno già subite fin troppe.

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