“Girone all’ italiana”, OPERA PRIMA DI ALESSANDRA TOMMASI. LA NEO REGISTA DI CALIMERA LA RACCONTA A leccecronaca.it: “…Un ricordo degli anni Novanta”

| 17 Aprile 2018 | 0 Comments

di Carlo Infante______

Ancora chiara e forte l’ eco della 19° edizione del Festival del Cinema Europeo”. Oggi ne parliamo con Alessandra Tommasi, fotografa di Calimera, al suo esordio dietro la macchina da presa, che è stata finalista in “Puglia Show”, kermesse dei ‘corti’ curata da Luigi La Monica (nella foto qui sopra, la neo regista con il curatore).

 

D.) Ci vuol parlare della Sua opera, che tanti applausi ha riscosso la scorsa settimana?

R.) “Girone all’italiana” è una fiction che racconta un’onirica partita di calcio nel terreno del vecchio Centro di Accoglienza Temporanea “Regina Pacis” di San Foca, sulla costa di Melendugno. Ho scritto il soggetto per rispondere all’open call “Come le Rondini”, un contest di scrittura per lo schermo voluta da Passo Uno e la Cooperativa Kama (che gestiscono il Cinema Elio di Calimera), nell’ambito di un progetto più ampio di facilitazione sociale, e grazie alla loro selezione ho potuto realizzare il corto.

Il tema del concorso, le migrazioni, mi ha portata subito ad un ricordo di adolescenza, quello degli ospiti del Centro che giocavano a calcetto vicino al mare, spinta anche dalla voglia di contribuire a mantenere la memoria storica di questa realtà drammatica degli anni Novanta. Tra i protagonisti dello short film ci sono anche alcuni ragazzi che hanno partecipato agli incontri del progetto svoltosi a novembre, perché coinvolgere chi ha recentemente vissuto l’esperienza della migrazione ci è sembrato necessario per dare continuità al lavoro di inclusione del laboratorio.

 

D.) Nell’occasione è stata supervisionata dal regista leccese Gianni De Blasi, nel settore da anni. Ci vuol parlare di tale collaborazione?

R.) Le riprese del cortometraggio, per concorso, si sono svolte in un unico giorno, e Gianni De Blasi è stato fondamentale per la riuscita del set. Si è messo a disposizione come “tutor” di regia per Passo Uno, e in poche settimane mi ha insegnato tantissimo sulla scrittura per il cinema, guidandomi non solo nel “restituire” allo spettatore il senso di una storia per immagini, ma anche mettendomi in condizione di condurre una troupe cinematografica.

Il corto aveva un produzione impegnativa, con quasi venti persone tra attori e comparse, e grazie a Gianni ho potuto “parlare” la lingua della produzione, sfruttando al massimo le capacità della squadra di professionisti che avevo a disposizione, ma che, essendo la mia prima esperienza, non sarei stata in grado di dirigere da sola.

D.) Si conoscono le prossime proiezioni del Suo lavoro?

R.) Siamo appena tornati da Londra, dove giovedì scorso il corto è stato premiato con il terzo posto per la Film Competition del King’s College (nella foto sopra), un evento collaterale del “Transnational Law Summit 2018” della prestigiosa università britannica: una grande soddisfazione per tutti coloro che hanno lavorato per il progetto. “All play all tournament” è il titolo in inglese.

Fare un film è prima di tutto un gioco di squadra, e ogni riconoscimento è un premio per tutti coloro che ne hanno reso possibile la realizzazione.

Aspettiamo ora la risposta di altre candidature, motivo per cui non ci sono al momento fissate date di proiezione prossime, ma sicuramente ne organizzeremo in nel prossimo futuro. Vi invito a seguirci per gli aggiornamenti.______

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Category: Cultura

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