NOSTALGIA DELLE MAGIE DI SCENA. RIPENSANDO A UNO DEGLI SPETTACOLI PIU’ BELLI VISTI IN PASSATO, CON UN’INTERVISTA DI MARINELLA ANACLERIO A leccecronaca.it. SPERANDO DI POTER RITORNARE PRESTO A TEATRO

| 20 Aprile 2020 | 0 Comments

di Eugenio Limburgo______

C’era un tempo in cui eravamo liberi o almeno, con candore, credevamo di esserlo.

In quel tempo succedeva che una sera di fine estate ci si trovasse a Borgo Piave, frazione di Lecce, inseguendo il Mito del Teatro. O il Teatro del Mito nella rappresentazione “Troiane di Euripide. L’attesa davanti al mare” inserito nella rassegna “Approdi” del Comune di Lecce.

Lo spettacolo è un progetto di AMA-Accademia Mediterranea dell’Attore diretta da Franco Ungaro, per la regia di Marinella Anaclerio (nella foto sopra) fondatrice con Flavio Albanese della Compagnia del Sole (nella foto sotto gli interpreti).

Indaga il Tragico nella dimensione umana e contemporanea lavorando su personaggi forti che affrontano la sconfitta e si interrogano sulla imminente condizione di profughi e schiavi.

“Troiane” è contemporaneoha spiegato ora la regista a leccecronaca.it – perché le guerre di conquista sono sotto i nostri occhi, oggi, e costituiscono per l’Attore l’obiettivo interno di paragone fra il Mito e il presente.

 

L’azione ne “Le Troiane”, rappresentata in prima nel 415 a.C., ha luogo nel campo dei Greci vincitori; Troia è caduta, gli uomini sono stati uccisi, le donne aspettano, nel dolore e nella disperazione per l’incerto futuro, di essere assegnate, come schiave, ai trionfatori.

  “Elena – ha proseguito Marinella Anaclerio – rappresenta il denaro che, infine, spinge all’orrore della guerra; il ritorno in Grecia dei guerrieri comporta altre sventure, quindi la guerra porta altre tragedie ed è il simbolo della stupidità umana. Ma la vera sventura di questa storia la subisce Ecuba che ha perso tutto, marito, figli, trono e ancor peggio viene data in schiava. L’uomo va sempre oltre la barbarie; la Cultura serve a questo, a fermare la barbarie delle guerre e le sofferenze che provocano”.

 

Oh come è chiaro oggi il sentire dei vinti in attesa davanti al mare! Ecuba, Cassandra siamo noi, vittime dell’astuzia, della forza e di noi stessi, in attesa del nuovo padrone e il triste destino di Troia data alle fiamme è compiuto.

In tutte le guerre i deboli e gli indifesi soccombono, non esiste pietà; a cosa serve, dopo, cercare le responsabilità del destino ineluttabile; resta solo il rimpianto di quello che fu, nelle menti attonite.

In scena gli allievi-attori di AMA: Letizia Pia Cartolaro, Elisa Guido, Michele Marullo, Matteo Padula, Benedetta Pati, Sarah Tantane, Carmen Ines Tarantino, Maria Tucci, Assunta Zecca, Oliviero Zecca.

Grazie per la prova ricca di pathos. Arrivederci presto a Teatro.

 

“Nelle città venni al tempo del disordine,

quando la fame regnava.

Tra gli uomini venni al tempo delle rivolte,

e mi ribellai insieme a loro.

Così il tempo passò

che sulla terra m’era stato dato“.

(Bertolt Brecht 1939)

 

 

 

 

 

Category: Cultura, Eventi

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