UN CONSIGLIERE CHE SCOPRE UNO SCANDALO

| 17 Novembre 2021 | 5 Comments

UN ASSESSORE CON LE IDEE CONFUSE AL RIGUARDO. ARRIVA OGGI LA DURA PRESA DI POSIZIONE DEGLI OPERATORI DI PUBBLICITA’ E COMUNICAZIONE SALENTINI SULLA VICENDA

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Anna Mirella Sanità, presidente provinciale dell’Associazione Nazionale Operatori Pubblicità e Comunicazione. ci manda per conoscenza la seguente lettera aperta scritta oggi all’assessore alla Mobilità del Comune di Lecce Marco De Matteis ______

 

Gentile Assessore Marco De Matteis,

abbiamo letto con attenzione il Suo comunicato stampa in risposta allo scandalo sollevato dal Consigliere Pala, in merito alla Concessione data in regime di monopolio e, come Lei scrive,  a condizioni più che favorevoli dall’amministrazione Perrone, all’AVIP azienda di Torino, e non di Milano come lei più volte ha ripetuto.
La ditta di Milano è quella a cui l’Amministrazione Salvemini, e quindi lei, ha concesso il monopolio di marciapiedi, strade e piazze della città, e su cui l’agenzia meneghina potrà fare dei graffiti  o delle installazioni pubblicitarie.

 

Questo mentre alle  aziende leccesi non viene concessa neppure l’autorizzazione ad installare un freccia direzionale.
Diciamo che è una bella gara tra quale delle due Amministrazioni abbia maggiormente danneggiato le aziende salentine.

 

Lei dimostra non solo di non conoscere il problema, il che considerato il livello della nostra classe politica non ci meraviglia, ma che dello scandalo tirato fuori dal Consigliere Pala non gliene importa nulla, è interessato solo a fare sterile polemica politica, infischiandosene dei problemi dei cittadini e delle aziende locali.

Ma sbaglia anche quando polemizza, perché non è a Pala, ma ai suoi amici, che dovrebbe  chiedere dov’erano quando erano minoranza  e Perrone compiva scelte ingiuste. Da che mondo è  mondo, in Democrazia la maggioranza governa e la minoranza controlla.

 

Caro assessore, l’amministrazione Perrone-Monosi ha raddoppiato le tasse degli impianti 4×3  gestiti dalle ditte locali, determinando la chiusura della maggior parte di esse e quelle poche che hanno resistito chiuderanno nell’arco di quest’anno, e voi invece di apportare le giuste correzioni, e riportare la tassazione ai livelli originari, non solo le avete avallate,  ma  addirittura agli aumenti di chi ha preceduto avete applicato ulteriori  aumenti, portando da €1.500,00, a circa €1.700,00 le tasse per un solo cartello. Tasse che vanno pagate sia che il cartello lavori sia che resti vuoto.

 

Tasse che avete applicato persino per i tre mesi in cui le aziende sono state  chiuse per Decreto Ministeriale causa Covid, voi avete chiesto tasse  per una esposizione pubblicitaria che non c’è stata.
E lei si mette a fare polemica politica?

 

Le sembra normale che un cartello 4×3 che mediamente all’anno produce un fatturato di € 3.000,00 sia tassato per €1.700,00?  Sa cosa vuol dire questo? Glielo diciamo noi, vuol dire che tolte le spese la gestione di quel cartello è antieconomica.

Ma naturalmente lei non sa neppure di cosa stiamo parlando.

 

Lei si è reso conto della grave ingiustizia perpetrata ai danni delle aziende leccesi alle quali le concessioni venivano date solo per un anno, mentre alla ditta di Torino viene data per 15 anni?  Lei scrive che non sa come fare a porvi rimedio, in quanto non saprebbe come revocare una concessione senza che questo gravi sui cittadini.

Ebbene, a parte il fatto che noi gliene potremmo suggerire un centinaio di modi, lo abbiamo appreso grazie agli uffici a voi sottoposti , in quanto lo abbiamo sperimentato in questi anni sulla pelle delle imprese che rappresentiamo.

Non è questione di possibilità di revocare una Concessione palesemente ingiusta, si tratta di volontà politica che non avete.
MA NON E’ QUESTO CHE A NOI INTERESSA QUANTO IL FATTO CHE METTIATE LE AZIENDE LECCESI  IN CONDIZIONE DI POTER LAVORARE SALVAGURDANDO DECINE DI POSTI DI LAVORO.
Se aveste voluto riportare un po’ di giustizia sul nostro territorio sarebbe bastato ascoltare la voce degli addetti ai lavori invece di fare spallucce e lo scaricabarile.

 

Assessore è a conoscenza del fatto che alle aziende leccesi da quando si è insediata l’Amministrazione Salvemini, non vengono rilasciate concessioni e neppure rinnovate, mentre alle aziende che vengono da fuori le concessioni vengono rilasciate e vengano messe in condizione  di operare in regime di monopolio? A queste condizioni risulta difficile sostenere che voi siate migliori di chi vi ha preceduti.

 

Assesore, Le ricordiamo  che all’unanimità il Consiglio Comunale di Lecce ha votato per la eliminazione degli impianti 6×3, perché data la dimensione impattano negativamente  sul decoro di Lecce, che è città d’arte.
Come spiega  il fatto che  l’Amministrazione Salvemini li reintroduce?

Ma siccome al peggio non c’è mai limite,  avete realizzato  un’opera fantozziana o sarebbe meglio dire un capolavoro che appartiene al teatro dell’assurdo.

Infatti nel Regolamento sulla Pubblicità che, è bene ricordarlo, è stato approvato in fretta in furia e senza discussione alcuna, votato con un sorta di fiducia, un po’ come avviene in Parlamento, è stato stabilito che  su viale De Pietro, viale degli Studenti, via XXV Luglio ecc. gli impianti 4×3, ossia di 12 mq. non possono essere installati perché troppo grandi e quindi impattanti, ma nel contempo i  6×3, ossia quelli di 18 mq. che sono molto più grandi degli altri, non sarebbero impattanti, non ledono il decoro urbano e possono restare dove sono, in quanto impianti del Comune gestiti da una ditta privata.
Se non altro Perrone fece la norma che vietava i 6×3, anche sei poi è rimasta disattesa per 10 anni, voi siete andati oltre legittimando l’ingiustizia, che cozza contro il buon senso, ma che siamo sicuri sarebbe censurata se domani dovesse essere vagliata, anche da chi è preposto a far rispettare le leggi.

Nel salutarLa Assessore De Matteis, vorrei ricordarLe che sia l’Assessore Monosi, artefice del raddoppio delle tasse, e sia l’assessore sulla cui poltrona le oggi siede, stanno rispondendo alla  Magistratura del loro operato, a Lei e ai suoi sodali auguro di cuore che non dobbiate condividere tali esperienze.

La saluto cordialmente e spero voglia riflettere su quanto Le ho scritto e agisca di conseguenza, chiedendo conto dell’operato dei diversi uffici e degli assessori che sono tenuti a controllarli.


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Nelle foto alcune della centinaia di transenne pubblicitarie di un’Agenzia Pubblicitaria di Torino, nel centro della città, là dove viene vietata alle agenzie di Pubblicità leccesi.
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LA RICERCA nel nostro articolo dell’ 11 novembre scorso, contenente anche in aggiornamento la risposta dell’assessore, e in quello del 30 ottobre 2020, sull’altra concessione pubblicitaria del comune di Lecce in discussione

IL CONSIGLIERE COMUNALE GIORGIO PALA “inorridito” PER QUELLO CHE HA SCOPERTO SULLA GESTIONE DELLA PUBBLICITA’ STRADALE DEL COMUNE DI LECCE: “una speculazione enorme e ingiusta, che deve essere fermata”

I “green graffiti” MILANESI CHE HANNO FATTO INCAZZARE I PUBBLICITARI SALENTINI

 

 

 

 

Category: Costume e società, Politica, Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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Comments (5)

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  1. Giuseppe ha detto:

    Non vorrei che fosse la solita polemica politica che poi si scontrerà con il tira e molla degli uffici e tutto andrà avanti come prima.

  2. Nadia ha detto:

    Ad onor del vero il capogruppo del PD, l’onorevole Antonio Rotundo, fece un’interrogazione chiedendo all’Amministrazione Perrone del perché, nonostante il Consiglio Comunale avesse votato all’unanimità per l’eliminazione dei 6×3, il Comune dopo 10 anni continuasse ancora tenerli in piedi, mentre aveva obbligato le aziende leccesi a ridimensionarli trasformandoli in 4×3. Gli uffici a quell’interrogazione con risposta scritta non hanno mai risposto. Evidendemente gli uffici comunali a Lecce non rispondono alla poltica….. Poi è cambiata l’Amministrazione ed evidentemente i soliti interessi sono prevalsi. Solo che gli attuali amministratori sono stati più ingenui di quelli che li hanno preceduti e non si sono accorti che chi ha scritto il Regolamento era giunto a scrivere articoli che a seconda di chi lo gestisce un impianto è non impattante. Che a determinare l’impatto visivo non è la grandezza del cartellone, ma il nome dell’azienda che lo gestisce.

  3. Sandro ha detto:

    Parlate di cose che non conoscete, ma cosa c’entrano le amministrazioni. Ora io non nello specifico non conosco la situazione di Lecce città, ma in tutti i comuni, sopratutto quelli più grandi, certe operazioni si fanno con un accordo tra una ditta ed un funzionario al massimo con la complicità dell’Assessore al ramo. Statemi bene.

  4. VALERIO ha detto:

    Sino a quando le agenzie di pubblicità che operano su Lecce avranno qualche interesse da difendere, non succederà nulla, ognuno difenderà il suo piccolo orticello, anche se nella gestione degli impianti leccesi ci rimettono. Per una questione di prestigio di fronte ai propri clienti, io ho gli impianti a Lecce e la concorrenza no, per questioni di invidia che da sempre contraddistingue i leccesi sempre pronti a dare in testa ai propri concittadini ed ad accogliere a braccia aperte l forestieri. Quando domani qualcuno chiuderà, perché lo costringeranno o perchè magari decide di andare in pensione, può darsi che si tolga qualche sassolino dalle scarpe e qualcuno potrebbe cominciare ad avere notti agitate.

  5. Antonio e Masi ha detto:

    Tante chiacchiere perchè Lecce regala 150.000 euro ad una ditta di Torino e altrettanti ad una ditta di Milano? Non è la prima volta che gli amministratori meridionali tradiscono la loro gente per fare gli interessi delle ditte del nord.

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