MAURO GILIBERTI A TESTA ALTA

| 21 Aprile 2018 | 1 Comment

(g.p.)______”Scelgo la mia professione”. Così Mauro Giliberti, 39 anni, giornalista, inviato di Bruno Vespa a ‘Porta a porta’, che questa mattina ha presentato le sue dimissioni dal consiglio comunale di Lecce, in cui gli subentrerà  Severo Martini di Forza Italia.

Ed ha aggiunto: “Non riuscendo ad esser sempre presente mi sembra giusto lasciare. È stata una delle esperienze più belle della mia vita. Lascio la politica a testa alta, ci ho provato ma non è facile essere sempre presente malgrado gli sforzi compiuti. La mia professione mi chiama ad un impegno sempre più importante e la devo onorare”.

E infine sul suo diario Facebook: “Il privilegio di questa esperienza è stato il vostro affetto. Grazie per tutto”, un breve, sereno, onesto commiato, cui in poche ore si sono aggiunte centinaia di attestazioni di affetto, stima e simpatia da parte dei cittadini.

Quanto basta. Ci sarà tempo, quando vorrà, se vorrà, per levarsi qualche sassolino che verosimilmente tiene dentro le scarpe.

Perchè di suo ha sbagliato pochissimo: qualche ingenuità di rapporti, al momento della designazione a candidato a sindaco del centro destra, che sarebbe dovuta passare dalle primarie interne, e qualche mancanza di lucidità in campagna elettorale, dovuta alla confusione della situazione e alla mancanza di esperienza.

Al contrario, gli altri, i suoi del centro destra, hanno sbagliato tantissimo e sia al primo turno, sia al ballottaggio, lo hanno impallinato col fuoco amico.

Detto ciò, rimane da dire però che la sua sconfitta, di cui non ha nessuna colpa, è dovuta principalmente ad una delle più spericolate e vergognose operazioni di trasformismo politico cui abbiamo assistito in quei giorni a Lecce, la vecchia piaga del trasformismo storico squallidamente riproposta, sotto l’ egida di Michele Emiliano.

La politica, ha detto qualcuno in passato, è lacrime, sudore e sangue.

La politica è un’ altra cosa, che non nominiamo, ha detto ancora qualche altro.

Ma ci sono alcuni che hanno espresso, rimbalzandosi le parole da uno all’ altro, in diverse circostanze, da un decennio all’ altro, un concetto diverso, che, cioè, la politica è una malattia da cui non si guarisce. E’ un virus, che quando ti raggiunge, poi non ti lascia più; magari se ne sta in quarantena per tanto tempo, ma poi ritorna, ritorna sempre, ad agitarti.

In bocca al lupo a Mauro Giliberti, ancora tanto giovane, per le sue prossime attività professionali da giornalista.

E un arrivederci prima o poi pure sugli scenari della politica italiana.

 

 

 

 

 

 

 

Category: Cronaca, Politica

About the Author ()

Comments (1)

Trackback URL | Comments RSS Feed

  1. Mauro Giliberti ha detto:

    leggo solo ora questo articolo, dopo sei anni.
    grazie per le belle parole.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Connect with Facebook

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.