MAKE AMERICA KILLER AGAIN

| 22 Giugno 2025 | 0 Comments

(g.p.) ___________ Questa notte alle 2 ora italiana di domenica 22 giugno 2025, le 20 di sabato a Washington, le 3.30 a Teheran, gli Usa hanno attaccato l’Iran, colpendo con bombardamenti di micidiali ordigni distruttivi ‘bunker buster’ e di decine di missili Tomahawk, portati e sganciati da sette aerei B 52 e da un sottomarino, tre siti di produzione di energia atomica per usi civili di quel Paese a Natanz, Fordow e Isfahan .

“Congratulazioni ai nostri grandi guerrieri americani. Nessun altro esercito al mondo avrebbe potuto fare questo” – ha dichiarato trionfalmente pochi minuti dopo (nella foto) Donald Trump, con la stessa logica dei ‘grandi guerrieri americani’ che sterminarono le popolazioni degli indiani autoctoni, o, in tempi più recenti, seminarono morte e distruzione in Jugoslavia, Iraq, Afghanistan e Libia e ogni dove hanno così esportato la ‘democrazia’ occidentale.

In evidente stato di confusione mentale, che in pochi mesi dal suo insediamento lo ha portato dal promettere risoluzione rapida dei conflitti in tutto il mondo e fine degli interventi bellici americani, ad un atto di gravità inaudita, illegittimo, ingiustificato e ingiustificabile, sia per la Costituzione del suo Paese, sia per il diritto internazionale, capace di scatenare conseguenze catastrofiche, ha poi aggiunto: “Questo è uno momento storico per gli Stati Uniti d’America, Israele e il mondo”, facendo poi sapere di voler così riportare l’Iran a negoziati e minacciandolo ulteriormente: “A questo punto o ci sarà la pace o ci sarà una tragedia come mai prima”.

‘Avevamo già trasferito gli impianti altrove” – è stato il primo commento giunto in qualche modo da Teheran – “Adesso è iniziata la guerra”.

Gli Houthi yemeniti hanno annunciato che amplieranno la portata del conflitto e che lanceranno attacchi contro le forze statunitensi nel Mar Rosso.

Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha così commentato gli ultimi avvenimenti: “Sono gravemente allarmato da questa pericolosa escalation, una diretta minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale. C’è il rischio crescente che questo conflitto possa andare rapidamente fuori controllo con conseguenze catastrofiche per i civili, la regione e il mondo”.

 

Alle 7 di questa mattina è scattato il più violento attacco dell’Iran contro Israele di questi dieci giorni di guerra, decine di missili balistici e anche alcuni di ultima generazione denominati Kheibar, hanno colpito Tel Aviv, Gerusalemme e Haifa. E’ evidente che le capacità della contraerea israeliana di intercettarli e distruggerli prima che colpiscano gli obiettivi, si sono nel frattempo rapidamente ridotte.

Fonti iraniane non meglio precisate hanno fatto sapere alla tv Al Jazeera che considerano “gli Stati Uniti e Israele responsabili dell’attacco illegale contro impianti nucleari pacifici” edi aver chiesto “una riunione d’urgenza del consiglio di sicurezza dell’Onu per discutere di questo atto illegale e adottare misure per condannarlo”.

Fonti del governo russo non meglio precisate hanno fatto sapere all’agenzia di stampa statale Tass che “alcuni Paesi hanno già dichiarato la loro disponibilità a fornire assistenza a Teheran in vari settori, sia direttamente che indirettamente” e che “un dialogo preliminare su tale supporto è attualmente già in corso”. 

Mentree scriviamo questa nota, e intanto sono le 12, su Al Jazeera è in diretta da Instanbul, dove si trovava per partecipare ad incontri internazionali, il ministro degli esteri iraniano Abbas Araghchi:

"Gli Stati Uniti hanno tradito la diplomazia. Hanno tradito i negoziati...
Penso che abbiano dimostrato di non essere uomini di diplomazia e di comprendere solo il linguaggio della minaccia e della forza. E questo è davvero deplorevole...
Mentre il presidente Trump era stato eletto con l'obiettivo di porre fine al costoso coinvolgimento dell'America in 'guerre senza fine' nel mondo, egli ha tradito non solo l'Iran, abusando del nostro impegno diplomatico, ma ha anche ingannato i suoi stessi elettori".

Category: Cronaca, Politica

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