VEGLIE, MINACCE E VIOLENZE CONTRO L’EX COMPAGNA: 37ENNE A GIUDIZIO
(f.f.)___________
Una lunga scia di minacce, aggressioni e intimidazioni ha condotto un uomo di 37 anni di Veglie davanti alla giustizia, accusato di aver perseguitato l’ex compagna per anni. Dopo la chiusura della loro relazione – durata circa sei mesi nel 2020 – l’uomo, spesso in stato di alterazione per alcol o droga, non ha mai accettato la fine del legame sentimentale, trasformando la vita della donna in un incubo quotidiano.
Da ottobre 2020, secondo quanto emerso dalle indagini condotte sotto la direzione della PM Erika Masetti, l’uomo avrebbe dato inizio a una vera e propria campagna di persecuzioni nei confronti della ex, una trentenne anch’ella residente a Veglie. Le minacce di morte si sarebbero susseguite per mesi, anche contro persone vicine alla vittima. La seguiva ovunque, si appostava sotto casa e nei pressi del suo lavoro, anche in piena notte, nel tentativo ossessivo di convincerla a riprendere la relazione, reagendo con violenza ad ogni rifiuto: “Prima o poi ti uccido, ti distruggo il locale”, le avrebbe urlato più volte.
L’uomo non si fermava neanche davanti alla presenza del figlio piccolo della donna, che spesso veniva svegliato nel cuore della notte dal suono insistente del campanello. Chiunque avesse un rapporto amichevole o professionale con la vittima veniva aggredito verbalmente, se non fisicamente. In uno degli episodi più gravi, avvenuto il 30 ottobre 2021, l’uomo avrebbe tentato di scatenare una rissa durante una festa di laurea, arrivando ad aggredire un cugino della donna intervenuto per difenderla.
Le minacce erano esplicite e spaventose: “Ti scanno come una pecora, ti brucio il cervello”, avrebbe scritto a uno dei parenti della vittima. In un altro episodio, avvenuto nel 2022, mentre la donna stava chiudendo il bar in cui lavorava, fu insultata e colpita con uno sputo in volto. Durante l’estate dello stesso anno, l’uomo la seguì in auto, la chiamò minacciandola di morte e la colpì una volta raggiunta nel centro abitato.
Nel gennaio 2023, arrivò a simulare un incidente stradale, fingendo di tamponare l’auto in cui la donna viaggiava con il nuovo compagno e i figli. Nell’agosto successivo, dopo aver provocato clienti in un bar di Torre Lapillo, seguì la donna fino a casa della madre, nonostante i tentativi della vittima di sfuggirgli.
Nel corso del 2024, ogni occasione era buona per aggredirla verbalmente, soprattutto se la vedeva parlare con altri uomini. La donna, ormai terrorizzata, era costretta a farsi accompagnare da familiari e amici anche solo per tornare a casa.
La spirale di violenza è culminata il 10 marzo 2025, quando l’uomo si presentò in un locale con un coltello, minacciò la donna e danneggiò un’auto con un pezzo di persiana. Il giorno dopo, avrebbe lanciato un bicchiere in testa a un amico della donna e colpito il padre della stessa con una mazza da baseball, per poi tornare dalla vittima e minacciarla nuovamente con il gesto di tagliarle la gola.
Tutte queste azioni avrebbero provocato nella donna uno stato costante di ansia, paura e insicurezza, condiviso anche da chi le stava accanto. Il 23 novembre prossimo si discuterà la richiesta di giudizio abbreviato, avanzata dalla difesa e accolta dalla GIP Giulia Proto. La donna, tramite l’avvocato Francesco Spagnolo, potrà costituirsi parte civile.
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