MAI ‘NA GIOIA

| 28 Ottobre 2025 | 1 Comment

(Rdl) ________________ In un Via del Mare gremito, con notevole rapprsentanza di tifosi ospiti, che ribolle di tifo e di passione, in una bella serata autunnale, Eusebio Di Francesco e Antonio Conte, agli ordini del signor Giuseppe Collu di Cagliari, mandano in campo, rispettivamente:

Falcone, Veiga, Gaspar, Tiago Gabriel, Gallo; Coulibaly, Ramadani, Berisha; Pierotti, Camarda, Banda

Milinkovic-Savic; Di Lorenzo, Juan Jesus, Buongiorno, Olivera; Anguissa, Gilmour, Elmas; Politano, Lucca, Lang.

I primi cinque minuti se ne vanno con gli ospiti che paiono determinati e decisi a fare pressione in avanti, mentre i padroni di casa sono attenti a chiudere gli spazi e a organizzare il pressing, sperando di trovare poi la ripartenza buona.

Stesso copione nei cinque minuti successivi.

Il primo tiro della partita verso la porta, al minuto 13, è scagliato da Gilmour dalla distanza: ribattuto in angolo da Ramadani. Salva altre due volte la difesa su potenziali pericoli, sale la pressione del Napoli, il Lecce tiene, anche se rimane tutto chiuso dietro, Camarda compreso.

Si fa più fluida la manovra dei Giallorossi, che non riescono a impostare in maniera pericolosa, ma almeno guadagnano metri e comunque, tenendo palla, evitano che possano adoperarla gli avversari per attaccare.

Ramadani viene servito al limite dell’area, dopo una bella manivra corale: è solo, ha tempo di aggiustare la mira, ma la sua conclusione non centra la porta, uscendo a lato di un paio di metri.

Pericolo in area giallorossa al minuto 32: Politano ha la palla buona, ma la manda alta sulla traversa.

38′: grande occasione enorme per il Napoli con Olivera che, ben lanciato da Gilmour, arriva a tu per tu con Falcone, che però riesce ad impedire il gol con un’ottima parata.

Fase finale del primo tempo a ritmi più bassi.

Due minuti di recupero, anch’essi senza più grosse emozioni, fra cui un tiro di Camarda, al primo pallone giocabile che gli era stato dato, in area, alto sulla traversa, e squadre al riposo.

Al rientro, c’è Morente al posto di Pierotti. Poi, dall’altra parte, Neres al posto di Lang.

51′, rigore per il Lecce, sbagliato da Camarda, dopo un lungo consulto Var e revisione al monitor dello stesso signor Collu, per un fallo di mano di Juan Jesus: il tiro è abbastanza fiacco, un po’ telefonato, su cui Milinkovic-Savic riesce a intervenire con successo.

Antonio Conte vede i suoi in calo e allora fa altri tre cambi: Hojlund, Scott McTominay e Spinazzola, al posto di Lucca, Politano e Olivera; poco dopo Eusebio Di Francesco leva Banda e mette N’Dri e poi leva un Camarda sfiduciato sostituendolo con Stlic.

Poi ospiti in vantaggio, alla prima vera palla gol costruita. Bella punizione battuta da Neres che riesce ad innescare Anguissa, bravissimo nello stacco di testa che batte Falcone. 69′. 0 – 1.

Altri due cambi decisi da Di Francesco: entrano Maleh e Pierret, escono Coulibaly e Berisha.

Padroni di casa che comunque non sembrano demoralizzati né per il rigore sbagliato, né per il gol subito, e tenta di reagire proiettandosi in avanti.

Adesso la partita è proprio bella.

Cinque minuti al termine, più recupero.

Non succede niente, se non la prima ammonizione della partita, comminata a N’Dri.

Sette minuti di recupero.

Niente di niente.

Un Lecce tutto sottratto finanche ammirevole, al di là delle differenze tecniche, esce mestamente e immeritatamente sconfitto, generoso, ma sfortunato, applaudito dai suoi tifosi, ma con un pugno di mosche in mano.

 

Category: Sport

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  1. Elena ha detto:

    E vabbè

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