INTERVISTA A MAEVEE SANDONATI PER IL SUO ULTIMO LIBRO “Lo scrigno dei pensieri”

di Cristina Pipoli ______________
D- Perché ha deciso di intitolare il suo nuovo libro :”Lo scrigno dei Pensieri”?
R- “Perché li ho paragonati, nel sottotitolo, a dieci monili che escono da uno scrigno polveroso. Siccome, poi, il racconto nasce da un fluire di pensieri, ecco il titolo!”
D- Quali tematiche affronta al suo interno?
R- “Tutte e nessuna. Si va dal semi-autobiografico all’intimistico, dal giallo al motivazionale. Il racconto in sé è molto versatile”.
D- Dove lo presenterà?
R- “È stato già presentato a Castellamonte, durante “Palco & Pagine” e, nella sua prima edizione nel 2020, a “Libri in Itinere – Verrone” che si tenne online. La prossima data per incontrarmi sarà il 7 dicembre a Pavia. Poi in febbraio a Biella. Poi, probabilmente, si aggiungeranno altre date che saranno comunicate via social.
D- La copertina del suo ultimo libro cattura l’attenzione del lettore. Perché ha deciso di utilizzarla?
R- “All’inizio del 2020 ero a Catania. Ero il co-relatore di un corso di formazione. Chiacchieravo, durante una pausa, con una splendida artista catanese, Tiziana Nastasi, mia fraterna amica. Le raccontavo della mia idea di raccogliere questi racconti e lei, entusiasta, si offrì di realizzarmi la copertina. Quando l’ho avuta tra le mani, mi sono emozionata. Era perfetta, quindi l’ho utilizzata con gioia”.
D- Le copertine dei libri hanno importanza secondo lei?
R- “Se la copertina non piace, il libro non vende. Come per ogni cosa, l’occhio vuole la sua parte”.
D- A quali fasce di età è rivolto il libro?
R- “È sicuramente per un pubblico adulto. Io non scrivo per bambini”.
D- Cosa pensa sul rapporto donna/scrittura?
R- “Credo che la donna non scriva né meglio né peggio dei colleghi maschi. Non esiste il dualismo nell’arte. Esistono le capacità di scrivere, descrivere, narrare, emozionare e coinvolgere. Naturalmente, queste capacità non portano automaticamente al successo. Esso dipende da altri fattori, ma se non si hanno queste capacità è pressoché impossibile raggiungerlo. Diciamo che non basta saper impugnare la penna. Bisogna sapersi muovere in più ambiti e su più livelli, usando tanta pazienza e tanta costanza”.



























