Imu – una guida pratica del sindacato al pagamento della nuova imposta

| 12 Giugno 2012 | 0 Comments

Riceviamo e ringraziando volentieri pubblichiamo una dichiarazione del segretario generale della Uil di Lecce Salvatore Giannetto sull’Imu e una guida pratica del sindacato al pagamento della nuova imposta.

 Nel 2012 le aliquote IMU sulla prima casa aumentano mediamente del 12% rispetto all’aliquota base; quelle per la seconda casa del 25,9%, sempre sulle aliquote base; le Addizionali Comunali IRPEF dell’11,2% rispetto allo scorso anno; quelle per la TARSU del 2,7% rispetto al 2011. E’ quanto emerge da una proiezione dell’Osservatorio periodico sulla fiscalità locale condotta dalla UIL Servizio Politiche Territoriali, che per quanto riguarda l’IMU e la TARSU è stata fatta sui 107 Comuni capoluogo e per le Addizionali IRPEF e l’imposta di soggiorno sulla totalità dei Comuni (8 mila).

Dall’indagine risulta, spiega Salvatore Giannetto – Segretario generale UIL LECCE,  come ormai si stia consolidando il dato degli aumenti generalizzati delle aliquote delle imposte locali, non solo per l’IMU, ma anche gli altri tributi quali le Addizionali IRPEF, la TARSU e la neo imposta di soggiorno.

E’ evidente, continua Giannetto, che il carico fiscale nel nostro Paese è insopportabile, soprattutto, per coloro che fanno fino in fondo il proprio dovere: i lavoratori dipendenti e pensionati.

Per quanto riguarda la fiscalità locale, chiediamo alle Istituzioni “tassatrici” di correggere le anomalie delle imposte per costruire un sistema almeno un po’ più in modo più equo.

In particolare, l’IMU va corretta e migliorata ma mentre si fa un rumore enorme su questa imposta, passa sotto silenzio la tassa locale più penalizzante per i lavoratori e pensionati: l’addizionale IRPEF. E’ per questo che  priorità per la UIL, non è tanto o solo l’IMU sulla prima casa, quanto l’eliminazione dell’IRPEF Comunale, che colpisce direttamente i redditi fissi, al contrario dell’IMU dove tutti sono chiamati a pagarla e, soprattutto, è una imposta difficilmente evadibile.

Il sindacato auspica, inoltre, un fisco sulla casa più equo per lavoratori e pensionati attraverso aliquote ridotte legate al reddito ISEE sulla prima casa; maggiori detrazioni per i pensionati senza figli a carico; l’equiparazione delle detrazioni di 50 euro per le famiglie con disabili over 26 anni; l’equiparazione a “prima casa” delle abitazioni di anziani e disabili ricoverati in strutture socio sanitarie.

COSTO MEDIO DELLE 4 IMPOSTE NEL 2012

Una volta tanto le Amministrazioni locali sono state efficienti e veloci, ma nel cogliere al volo la possibilità di rimpinguare le casse comunali aumentando le tasse.  Lo hanno fatto, tra i 107 capoluoghi di provincia, 21 per IMU prima casa, 46 per IMU sulla seconda, 19 per l’addizionale,  23 per la Tarsu. Il mix tra nuove imposte e sblocco delle vecchie (IMU, Addizionali IRPEF, Tarsu, Imposta di soggiorno) costerà ai mediamente ai contribuenti 1.427 euro, di cui : 177 euro a famiglia per l’IMU sulla prima casa; 865 euro a famiglia per la seconda casa; 143 euro di addizionale comunale IRPEF per contribuente; 220 euro per la Tarsu. Senza considerare le cattive sorprese che moltissimi cittadini troveranno se vanno una settimana al mare e quando a Settembre porteranno i propri bambini alle scuole dell’infanzia ed elementari e dovranno pagare le rette (22 a persona per la tassa di soggiorno e quasi 300 al mese per i nidi e 40 per la mensa scolastica).

 

LA GUIDA DELLA UIL:

“TUTTO QUELLO CHE SI DEVE SAPERE SULL’IMU”

È iniziato il conto alla rovescia per il pagamento della prima rata dell’Imu, la nuova tassa sugli immobili che sostituisce l’Ici. A meno di una settimana dall’Imu-day (18 giugno), la UIL di Lecce ha pensato di offrire ai cittadini del Salento la guida “Tutto quello che devi sapere sull’Imu”, con i consigli utili per il calcolo corretto delle rate da pagare, il promemoria delle scadenze (per i contribuenti e per le Istituzioni) e dieci faq, cioè le domande più frequenti. La guida, qui di seguito, è di facile consultazione ed è disponibile on line e presso tutti gli sportelli Uil diffusi sul territorio.

 

LE ALIQUOTE

Aliquota ordinaria immobili rurali

Aliquota ordinaria I° casa

Aliquota ordinaria altri immobili

2 per mille

4 per mille

7,6 per mille

Riguarda gli immobili rurali (protezione piante; conservazione prodotti agricoli; custodia dei macchinari e degli attrezzi; allevamento e ricovero di animali; agriturismo). I Comuni hanno la facoltà soltanto di ridurre all’1 per mille l’aliquota.

L’aliquota ordinaria è fissata al 4 per mille, i Comuni possono aumentare o diminuire tale aliquota del 2 per mille. Viene fissata una detrazione ordinaria di 200 euro, aumentabile di 50 euro per ogni figlio under 26 fino ad un massimo di 400 euro (200 più 400). I Comuni, nel rispetto dell’equilibrio di Bilancio, possono disporre l’elevazione delle detrazioni fino ad arrivare all’azzeramento dell’imposta.

In questo caso, però, non possono aumentare l’aliquota di base delle unità immobiliari tenute a disposizione (seconde case sfitte).

Per gli altri immobili,  l’IMU,che assorbirà sia la vecchia ICI, che l’IRPEF fondiaria, è stata anticipata rispetto alle previsioni del Governo Berlusconi dal 2014 al 2102. I Comuni possono apportare un aumento o diminuzione del 3 per mille.

LE SCADENZE PER I CONTRIBUENTI

18 Giugno

17 Settembre

17 Dicembre

Acconto Prima rata dell’IMU pari a 1/2 o1/3 (a scelta del contribuente), per quanto riguarda la prima casa calcolata con l’aliquota base del 4 per mille; acconto di 1/2 o1/3 per gli immobili rurali calcolata con aliquota base del 2 per mille; acconto di1/2 per gli altri immobili calcolato con l’aliquota base del 7,6 per mille.

Seconda rata di acconto dell’IMU pari a 1/3, calcolata sempre sull’aliquota base del 4 per mille per le prime case e del 2 per mille per gli immobili rurali (soltanto per i contribuenti che scelgono le tre rate).

Saldo finale dell’imposta per tutti gli immobili calcolata con le aliquota deliberate dai Comuni ed eventualmente dallo Stato.

 

LE SCADENZE PER LE ISTITUZIONI

30 Giugno

30 Novembre

30 Settembre

10 Dicembre

I Comuni devono approvare il Bilancio di previsione del 2012 ed il Regolamento comunale dell’IMU.

Scade il termine per l’accatastamento degli immobili rurali.

I Comuni deliberano definitivamente per il 2012 le aliquote dell’IMU, le detrazioni e le agevolazioni. Scade il termine per presentare la dichiarazione IMU.

Il Governo può modificare, con Decreto del Presidente del Consiglio, tutte le aliquote di base e le detrazioni.

 

LA RIVALUTAZIONE DELLE RENDITE CATASTALI

Le rendite degli immobili sono rivalutate del 5%, ad eccezione degli immobili rurali per i quali il reddito dominicale risultante in catasto, vigente al 1 Gennaio dell’anno di imposta, è rivalutato del 15%, a cui si applicano i seguenti moltiplicatori:

160

140

60

80

55

110

130

Riguarda gli immobili classificati in Classe A (abitazione principale e secondaria e le loro pertinenze), ad esclusione di quelle in A/10 (uffici e studi privati).

Riguarda i fabbricati classificati in classe B (case di cura, scuole, magazzini sotterranei, ecc) e in classe C/3, C/4, C/5 (laboratori per arti e mestieri, locali per esercizi sportivi; stabilimenti balneari e di acque curative).

Riguarda i fabbricati classificati in D/5 (istituti di credito, cambio e assicurazione), dal 2013 tale moltiplicatore sarà di 65.

Riguarda i fabbricati classificati in A/10 (uffici e studi privati).

Riguarda gli immobili classificati in classe C/1 (negozi, botteghe).

Riguarda gli immobili rurali dei coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionale iscritti nella previdenza agricola.

Riguarda gli immobili rurali dei “rentier” ( possessori di terreni agricoli non iscritti alla previdenza agricola).

 

ESEMPIO CALCOLO RIVALUTAZIONE BASE IMPONIBILE IMU ABITAZIONI

 

Rendita Catastale 651,37:

651,37x 1,05 = 683,93 x 160= 109.428,80

BASE IMPONIBILE AI FINI IMU: 109.428,80

 

Calcolo IMU abitazione prima casa

Rendita catastale così rivalutata per 4 per mille (aliquota ordinaria)

Calcolo IMU abitazione prima casa senza figli

Calcolo IMU abitazione prima casa con 1 figlio under 26

Calcolo IMU abitazione prima casa con 2 figli under 26

Calcolo IMU abitazione prima casa con 3 figli under 26

Calcolo IMU abitazione prima casa con 4 figli under 26

109.428,80 x 4 = 437.715,20 : 1000= 437,71 – 200 =

237,71

(Imposta da pagare)

109.428,80 x 4 = 437.715,20 : 1000= 437,71 – 250 = 187,71 (Imposta da pagare)

109.428,80 x 4 = 437.715,20 : 1000= 437,71 – 300 =

137,71

(Imposta da pagare)

109.428,80 x 4 = 437.715,20 : 1000= 437,71 – 350 =

87,81

(Imposta da pagare)

109.428,80 x 4 = 437.715,20 : 1000= 437,71 – 400 =

37,71

(Imposta da pagare)

 

I CODICI PER PAGARE L’IMU

A FAVORE DEL COMUNE

A FAVORE DELLO STATO

3912

3913

3914

3916

3918

3915

3917

3919

Abitazione principale

Fabbricati ad uso strumentale (capannoni, negozi ecc,)

Terreni

Aree fabbricabili

Altri immobili (abitazione secondaria)

Terreni

Aree fabbricabili

Altri immobili (abitazione secondaria

 

 

 

 

LE 10 DOMANDE PIU’ FREQUENTI

1) Domanda – Per pagare l’IMU posso servirmi del bollettino postale?

Risposta: No per l’acconto occorre utilizzare esclusivamente attraverso il modello F24. La legge prevede la possibilità di utilizzare un bollettino postale appositamente predisposto a decorrere dal 1° dicembre 2012. Pertanto, per il pagamento degli acconti dell’IMU In ogni caso, si dovrà compilare il modello F24. Il contribuente dovrà indicare in modo distinto la parte dell’imposta dovuta al Comune da quella di pertinenza statale utilizzando gli appositi codici per il versamento dell’imposta.

2) Domanda – Dove si trova il modello F24?

Risposta: il modello F24 è disponibile presso gli uffici bancari e postali, nei centri CAF, e sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

3) Domanda – Che cosa si intende per abitazione principale?

Risposta: Per abitazione principale si intende l’unità immobiliare nella quale “il possessore

e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente”. Le agevolazioni per l’abitazione principale e per le relative pertinenze in relazione al nucleo familiare si applicano per un solo immobile”, anche nel caso in cui i componenti del nucleo abbiano stabilito in domicili diversi la propria dimora e la propria residenza nel territorio dello stesso Comune.

4) Domanda – Gli anziani o i disabili proprietari di un immobile, che risiedono in casa di cura devono pagare l’IMU con l’aliquota prevista per l’abitazione principale oppure come seconda casa?

Risposta: I Comuni con proprio Regolamento possono equiparare ad abitazione principale la casa di proprietà, a patto che, questa non sia affittata.

5) Domanda –  Le pertinenze dell’abitazione principale godono tutte della stessa aliquota ridotta e possono fruire della detrazione spettante per l’abitazione?

Risposta: Per pertinenze dell’abitazione principale si intendono esclusivamente quelle classificate in C/2, C/6 e C/7 (Magazzini e locali di deposito; stalle, rimesse, garage; tettoie chiuse o aperte), nella misura massima di 1 unità per ognuna delle categorie catastali indicate.

6) Domanda – L’abitazione data in comodato gratuito ad un figlio o parente è equiparata ad abitazione principale?

Risposta: No, purtroppo non è più possibile, pertanto nel Suo caso entrambi gli immobili dovranno essere assoggettati all’aliquota ordinaria (7,6 per mille) senza il diritto ad alcuna detrazione.

7) Domanda – Nel caso di coniugi separati, a chi spetta il pagamento dell’IMU?

Risposta: il pagamento dell’IMU spetta al coniuge Assegnatario dell’abitazione coniugale, a prescindere dall’effettivo possesso dell’immobile.

8) Domanda – Come si applica l’IMU ad un cittadino italiano residente all’estero che possiede un’abitazione nel Comune di origine?

Risposta: i Comuni possono considerare direttamente adibita ad abitazione principale, l’unità immobiliare posseduta a titolo di proprietà o di usufrutto da cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato, a condizione che la stessa non risulti locata.

9) Domanda – Come si applica l’IMU per gli immobili inagibili/inabitabili?

Risposta: Nel caso di fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati, limitatamente al periodo dell’anno durante il quale sussistono dette condizioni, la base imponibile è ridotta del 50 per cento. Per poter accedere alla riduzione di base imponibile, l’inagibilità o inabitabilità è accertata dall’ufficio tecnico comunale con perizia a carico del proprietario, che allega idonea documentazione alla dichiarazione.

10) Domanda – Come si applica l’IMU agli immobili di interesse storico?

Risposta: gli immobili storici hanno una riduzione del 50% della base imponile. La base imponibile ridotta andrà assoggettata all’aliquota prevista per l’abitazione principale e dall’importo ottenuto andrà detratta la detrazione per abitazione principale.

Category: Costume e società

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