DOCUMENTI / “Credevo che avrebbe scelto la vita e non la morte” – LA LETTERA DI UNA MAMMA DI TARANTO A GIORGIO NAPOLITANO

| 5 Dicembre 2012 | 0 Comments

Pubblichiamo integralmente la lettera che Tonia Marsella, una donna di Taranto, ha inviato ieri al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Nei giorni scorsi da più parti ci si era appellati a lui, affinché non firmasse il decreto del governo che  consente all’Ilva di continuare la produzione nonostante il sequestro della magistratura. Invano. Lunedì la firma di Giorgio Napolitano che rende subito operativo il controverso provvedimento.

Ieri notte la lettera che a nome delle madri tarantine Tonia Marsella gli ha scritto per esprimere uno sconforto e un dolore collettivo.

Spesso le lettere hanno fatto la storia. Poi, la storia siamo noi, certo. Nell’esprimere la solidarietà di leccecronaca.it  alle donne tarantine, vicini a loro e non soltanto geograficamente, coinvolti come siamo anche noi nella questione, decidiamo di divulgarla integralmente, convinti che abbia il valore appunto di una testimonianza storica.

 

“…Avevo davvero riposto in Lei la mia fiducia, credevo che fosse una persona per bene.

Credevo che quei valori, di cui tanto parla, fossero davvero radicati in Lei e fossero il punto di riferimento per ogni sua azione, per ogni sua decisione.

Credevo che avrebbe scelto la Vita e non la morte.. E invece ha firmato la nostra condanna. La condanna di una città sacrificata da anni in nome del profitto più squallido e criminale, abbandonata nelle mani di una famiglia di imprenditori senza scrupoli, plurindagati e pluricondannati e tutt’oggi agli arresti domiciliari.
Come credere ancora nello Stato Italiano? Come credere nella politica, in chi dovrebbe difendere e promuovere il bene comune…E invece ci ha rubato anche il diritto alla Vita?
A Taranto c’è un’ordinanza del sindaco che vieta il pascolo entro un raggio di non meno di 20 km attorno all’area industriale…Ma in quei 20 km noi ci viviamo!

Vivono i nostri bambini!! Le pecore e le capre sono state uccise…Ora lo Stato uccide anche noi…per decreto!!!
Ho bisogno di sapere da Lei, signor presidente, cos’hanno di diverso i bambini di Genova rispetto ai nostri. Perché lì l’area a caldo è stata CHIUSA, in quanto incompatibile con la città, e la produzione spostata a Taranto? Chi ha compiuto il “miracolo” rendendola “compatibile”?!
Venga qui, venga a visitare i nostri bambini devastati dal cancro (e non solo), li guardi negli occhi e sostenga il loro sguardo, se ci riesce. Dica alle loro mamme che la malattia e la morte del figlio è necessaria altrimenti cala il PIL!!!
Una pagina vergognosa e vigliacca della storia di questa nazione è stata scritta oggi…E porta la sua firma!
Ora le auguro buona notte, presidente…Ma non so se e come riuscirà a dormire…E se ci riuscirà allora si preoccupi, perché temo che ha barattato la sua coscienza col vile denaro”.

 

Category: Costume e società

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