CONTROLLATO DA IN ESCANDESCENZE: ARRESTATO

| 3 Aprile 2014 | 0 Comments

Nella notte del 02 aprile 2014, i Carabinieri della Stazione di Taurisano, hanno tratto in arresto per il reato di violenza, resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale nonché per danneggiamento aggravato di struttura militare:

Stasi Luigi, cl 75 di Taurisano, non occupato, già noto alle FF.PP.

Erano circa le 21 quando dinanzi al bar “De Benedetto” sito nei pressi della Stazione CC di Taurisano lo Stasi in evidente e forte stato di agitazione dovuta probabilmente all’eccessivo alcol assunto anche prima di arrivare al Bar, per futili motivi dava in escandescenza con la propria madre giunta sul posto per riaccompagnarlo a casa. Immediatamente venivano allertati i Carabinieri della vicina Stazione che, scopo garantire la sicurezza di altri utenti al momento presenti in caserma, richiedevano rinforzi dalla pattuglia sempre dello stesso Comando distanti poche centinai di metri dalla sede. Durante il breve lasso di tempo intercorso, lo Stasi si scagliava contro il citofono della caserma e, dopo averlo ripetutamente suonato, lo colpiva con pugni sradicandolo dal proprio alloggiamento e gettandolo a terra continuando a tirare calci anche al cancello d’ingresso. Arrivata la pattuglia, i militari hanno provato, anche alla presenza della madre, a calmare lo Stasi che per tutta risposta si scagliava contro di essi. Ciò nonostante si riusciva, anche con l’ausilio dei colleghi del commissariato di Taurisano e della Stazione CC di Casarano, a condurlo in caserma scopo farlo visitare dai sanitari del 118 già preallertati e giunti in loco. Ma all’interno dello stabile, l’azione di forza e rabbia delloStasi riaffiorava tanto da continuare ad inveire nuovamente contro i militari, cercando di colpire sia loro che il personale del 118 di cui uno, nel frangente, ne veniva effettivamente colpito da un calcio sulla gambe.  Ciò posto, dopo diversi minuti, il personale sanitario riusciva a prestare le necessarie cure allo Stasi. Tuttavia nonostante l’intervento dei sanitari, lo Stasi dopo un breve momento di calma, ricominciava ad inveire contro i gli operanti fino a che non veniva tradotto a casa in regime di arresti domiciliari così come disposto dal sostituto procuratore di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce informato tempestivamente di tutti i fatti.

 

 

 

 

Category: Cronaca

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