IL TANKO (ARMATO)

| 6 Aprile 2014 | 0 Comments

Questo il sogno di Luigi Faccia, il Tanko (armato) ai piedi del Leone di San Marco.
Con contorno di Serenissimi alla conquista dell’indipendenza.
Con le buone o con le cattive “la repubblica romana” avrebbe ceduto.
Così “l’impresa” del 1997, fallita senza che si fosse sparato un colpo, avrebbe trovato degna conclusione.
Eh, i precedenti erano tutto sommato illustri e parlavano chiaro, anche se più cruenti e datati.
Pochi anni dopo i fratelli Bandiera e il fallimento di Sapri non riuscì a Garibaldi il tris di conquistare il Regno delle Due Sicilie ?
Se a Sapri a far fuori i patrioti importati erano stati i contadini stessi era pur vero che, con qualche centinaio di “volontari” in più, l’eroe dei due mondi non aveva trovato alcuna resistenza popolare nel 1860…..dritto dritto da Marsala a Napoli.
Poco importa che quelli fossero “unitari”e questi (i Serenissimi) secessionisti.
I fatti sono fatti, avranno rimuginato per 17 anni, quindi via alla preparazione dell’impresa.
A quanto è dato sapere, senza aver dietro le “disponibilità” che si era ritrovato il Giuseppe nazionale.
Innanzitutto (errore gravissimo) i patrioti veneti non indossavano “camicie rosse”.
Caspita, dopo 70 anni di “costituzione resistenziale” non hanno imparato la prima regola di un vero patriota ? Se veste “rosso” ha maggiori possibilità, in onore al capostipite barbuto (Garibaldi, non Guevara).
A conti fatti avranno pure pensato che, con 800 lagunari, Venezia e tutto il Veneto sarebbero caduti ai loro piedi.
Sicuramente così se gli 800 fossero stati tali e non solo 35.
Ma,soprattutto, se si fosse trattato di Lagunari con le stellette o Incursori di Marina.
E non, come sembra assodato, semplicemente lagunari raccoglitori di vongole (con tutto il rispetto per la categoria) a Mestre e dintorni.
I mezzi a disposizione : non potendo contare su Bruxelles (che fomenta zizzania  solo a Kiev) e neppure su Obama, considerando non consono a degli idealisti rivolgersi allo zar Putin, hanno scelto la strada del fai da te.
Mitra per tutti e, per non farsi mancar nulla, pure il mitico Tanko.
Le armi chissà chi le doveva portare…, non ci è stato spiegato dagli inquirenti….
Ma il Tanko c’è, bello e (quasi)pronto per la “marcia su Venezia”.
Prodotto autoctono della inventiva imprenditoriale veneta, mancava però di un “cannoncino da 20” ancora da assemblare.
Sembra che il carrista incaricato si ponesse il problema di come mirare.
Gli inquirenti sospettano che, sotto sotto, il progetto del Tanko fosse riconducibile ad una delle armi segrete di Hitler, mai utilizzate. E che il poderoso mezzo fosse in grado di mirare da solo.
E poi…, nella testa dei Serenissimi aleggiava una certezza : un sol colpo sarebbe bastato ad impadronirsi della piazza San Marco, di Venezia e del Veneto tutto.
Oggi sono in galera, con lo stato italiano non si scherza.
La “giustizia” ha colpito inesorabilmente, i servizi segreti hanno sventato il pericolo, Napolitano regna sulla nazione “una ed indivisibile”.
Beh, tempo loro…., dei padroni di Roma capitale.
Ancora oggidomani non ci giurerei.

Vincenzo Mannello

Category: Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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