FRANCESCO DE NUCCIO A PROPOSITO DELLA SS275. LA NOSTRA VALUTAZIONE

| 4 Luglio 2014 | 0 Comments

Da Francesco De Nuccio, che si definisce “portavoce” di non meglio precisate “associazioni “ nonché “comitati” a favore della SS275, la progettata strada statale a quattro corsie, tipo autostrada, da Maglie a Leuca, la cui realizzazione è bloccata, a causa di ricorsi legali, come pure le proteste di tanti cittadini ed ecologisti, riceviamo il seguente comunicato:

Il Consiglio di Stato si è pronunciato nuovamente, per l’ennesima volta, in senso favorevole al raddoppio della SS275.

Questo nuovo pronunciamento dei Supremi Giudici Amministrativi si pone nel solco di una giurisprudenza ormai granitica che ha accertato la correttezza dell’iter seguito per il raddoppio della Maglie – Leuca, rigettando ogni eccezione contraria.

Dinanzi ad una scia che supera di gran lunga le dieci sentenze favorevoli emesse dai giudici amministrativi e davanti alle archiviazioni predisposte dai giudici penali, non si può essere soddisfatti, perché tutto ciò rappresenta la dimostrazione pratica che le polemiche scaturite in questi anni hanno avuto solo lo scopo di ritardare un’opera essenziale per il Salento.

Il Capo di Leuca chiede, a questo punto, che si rispetti la Giustizia e che si applichino le sentenze dei Tribunali della nostra Repubblica e si mettano da parte posizioni strumentali  e insinuazioni smentite dai fatti.

Siamo e saremo per il rispetto della legge, delle regole e dei giudici, e in applicazione di questi principi irrinunciabili chiediamo che si avvii l’infrastrutturazione del Salento.

Partano i lavori affinché la sicurezza e lo sviluppo proseguano lungo i binari della legalità e nell’interesse del territorio e dei salentini”.

(Rdl) La nostra valutazione sull’opera rimane fortemente critica e nettamente contraria. Intanto, la sentenza del Consiglio di Stato attiene a questioni strettamente legali e quindi tecniche, senza entrare in considerazioni di merito sull’opportunità dell’opera.

Un progetto da fermare subito, invece, per ragioni sostanziali e dunque politiche nel senso più nobile del termine, perché inutile, in un’area non più industrializzata; piena di pericolose discariche di materiali inquinanti e pericolosi (alla cui bonifica, per quanto ancora possibile, andrebbe data la priorità assoluta); distruttiva del paesaggio, in primo luogo gli alberi di ulivo; costosa per risorse pubbliche che potrebbero erto essere meglio utilizzate per il rilancio dell’economia; e senza nessun ritorno effettivo, anzi controproducente, per le risorse turistiche del Salento.

Category: Costume e società

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