M5S DICE NO ALL’ANTENNA VICINO ALLA SCUOLA MATERNA DI GIORGILORIO!

| 29 Luglio 2014 | 0 Comments

Allestito il cantiere, con cartellonistica non visibile, per un apparato di oltre 3Ghz di frequenza per la telefonia mobile. L’allarme del M5S Surbo: “proteggiamo i nostri bambini dall’esposizione prolungata alle onde elettromagnetiche”. Da oggi, verranno distribuiti volantini informativi alla cittadinanza.

Comunicato stampa

Surbo (Le), 28 luglio 2014 – Gli attivisti del M5Stelle Surbo informano gli Organi di Stampa e la popolazione a mezzo di essa, che in via 1°Maggio, a Giorgilorio, frazione di Surbo (Le), a poche decine di metri dalla scuola materna, è stato allestito un cantiere di lavori, di cui è visibile la recinzione ma non è leggibile il relativo cartello di cantiere (contro le disposizioni di legge e il regolamento comunale). Dopo aver chiesto informazioni presso gli Uffici del Comune, è emerso – con gran sconcerto – che il 12 maggio scorso è stata concessa l’autorizzazione “per la realizzazione di un impianto di tele-radiocomunicazione per la diffusione di comunicazioni elettroniche di potenza inferiore uguale a 7 watt e frequenza superiore a 3GHZ … della società Hightel Spa”.

Proprio una bella e “salutare” sorpresa per i piccolissimi abitanti di Giorgilorio, nonché per i rispettivi genitori, gli insegnanti e il personale della struttura, che a settembre inizieranno a frequentare quella scuola materna e potrebbero trovarsi un’antenna ad appena 60mt di distanza!

Gli attivisti del M5S Surbo hanno segnalato alla polizia municipale la mancata corretta esposizione del cartello. Perché, oltre ad essere – come già detto – un obbligo di legge (sanzionabile) e di regolamento comunale, è un diritto di tutti sapere a cosa serve quel cantiere, ancor più quando riguarda opere oggettivamente “invasive”. Dalla data della segnalazione, il 30 giugno scorso, il cartello non è più nascosto dal telo di recinzione ma è sempre lì, lontano e non leggibile. Questo è il risultato ottenuto? Il cartello tuttora non si legge! E della sanzione prevista?

Nel frattempo, ad avvisare i concittadini ci hanno pensato gli attivisti pentastellati che a partire da oggi stanno distribuendo dei volantini che informano della “novità” tecnologica che investirà la frazione di Surbo e…soprattutto, i suoi abitanti, i più piccoli primi fra tutti.

Con l’obbligo morale di proteggere la salute di coloro che rischiano di essere sottoposti, loro malgrado, a prolungate esposizioni alle onde elettromagnetiche, si sono studiate la normativa e la giurisprudenza in merito. Pur prendendo atto di quanta libertà la legge 111 del 2011 (disposizioni urgenti per la

stabilizzazione finanziaria), all’articolo 35, conceda ai gestori degli impianti per la telefonia mobile, privando quasi del tutto l’autonomia dei Comuni, poiché essa stessa fa riferimento diretto alla legge 36 del 2001 (legge quadro sulla protezione dalle esposizioni ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici) e al d.lgs. 259 del 2003 (Codice delle comunicazioni elettroniche), non può certamente transigere da quanto ben più consistenti e numerosi articoli e principi dispongono espressamente a tutela della salute pubblica, in questi e in altri decreti e leggi della normativa vigente.

In questa sede se ne citano soltanto alcuni a titolo esemplificativo. L’art. 1 della legge 36 del 2001, detta “i principi fondamentali della legge quadro diretti a….b) promuovere la ricerca scientifica per la valutazione degli effetti a lungo termine e attivare misure di cautela da adottare in applicazione del principio di precauzione di cui all’art. 174, paragrafo 2 del trattato istitutivo dell’Unione Europea”;

Il “principio di precauzione” recita: “Quando un’attività crea possibilità di fare male alla salute umana o all’ambiente, misure precauzionali dovrebbero essere prese anche se alcune relazioni di causa-effetto non sono stabilite dalla scienza”.

In questo caso, non è necessario produrre documentazione relativa a prove scientifiche o a risultati di studi, comprovante i danni che può causare all’organismo l’esposizione alle emissioni elettromagnetiche.

E’ sufficiente portare alla pubblica attenzione il divieto, categorico, espresso dalla Legge Regionale Puglia n. 12 del 2002, resa attuativa dalla Legge n. 14 del 2006: “Le localizzazioni degli impianti di cui all’articolo 2, comma 1, (tutti i sistemi fissi per telecomunicazioni e radiotelevisivi disciplinati dal decreto ministeriale 10 settembre 1998, n.381, operanti nell’intervallo di frequenza compresa tra 0 Hz e 300 GHz) sono …vietate in:…d) fasce di rispetto degli immobili di cui al comma 1 (ospedali, case di cura e di riposo, scuole e asili nido) …”.

C’è un altro particolare che rende la localizzazione dell’area di via I° maggio assolutamente non idonea: la presenza – ad appena 100 metri di distanza – dalla parte opposta rispetto alla scuola, di un traliccio dell’elettrodotto, fonte già esso stesso di inquinamento elettromagnetico. Un fattore che condiziona ulteriormente la “soglia” dei livelli di inquinamento elettromagnetico consentita dalla normativa.

Qualsiasi diritto vantato portando a titolo una legge anti-crisi, e quindi di tipo meramente economico, viene quindi abbondantemente superato dalle numerose leggi e disposizioni a tutela della salute pubblica, e soccombe difronte al naturale ed istintivo buon senso nel rispetto dei cittadini.

L’art. 3 del d.lgs. 259 del 2003, lo stesso a cui fa riferimento sempre la legge 111 del 2011, indica infatti che “Il Codice garantisce i diritti inderogabili di libertà delle persone nell’uso dei mezzi di comunicazione elettronica, nonché il diritto di iniziativa economica ed il suo esercizio in regime di concorrenza, nel settore delle comunicazioni elettroniche…Sono fatte salve le limitazioni derivanti da esigenze …….della salute pubblica e della tutela dell’ambiente …, poste da specifiche disposizioni di legge o da disposizioni regolamentari di attuazione”.

Per questi motivi, e poiché le disposizioni – come evidenziato – esistono eccome, inoltre, con il dubbio che la ditta Hightel Spa fosse realmente a conoscenza della presenza della vicina scuola materna e contestualmente dell’elettrodotto, gli attivisti del M5stelle Surbo chiedono alla Ditta Hightel Spa che – di concerto con il Comune di Surbo – si individui un luogo “sicuramente” più idoneo per la realizzazione della pur utile antenna!

Gli attivisti del M5Stelle Surbo

Category: Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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