PANKIEWICZ / Perchè sono contrario all’università islamica – D’AGATA / Perchè sono a favore – DE CRISTOFARO / Le ragioni del mio no

| 27 Ottobre 2014 | 3 Comments

Sulla questione dell’ipotesi di costruzione di una università islamica a Lecce nei locali della ex manifattura tabacchi di via Birago, il presidente del “Movimento Valori e Rinnovamento” Wojtek Pankiewicz ci ha mandato il comunicato che qui di seguito pubblichiamo_____________

Premesso che è davvero stucchevole, a proposito dell’eventuale istituzione a Lecce, della prima Università islamica d’Europa,sentire continuamente parlare di tolleranza religiosa e di dialogo interculturale, cose che da noi in Italia, per fortuna, nessuno, dico nessuno, persone o partiti, mette più in discussione, vogliamo esprimere, senza ipocrisie e con chiarezza,il nostro parere contrario a tale iniziativa.

Ciò che preoccupa molto, in questo momento storico, noi di “Valori e Rinnovamento” non è solo la pesantissima crisi economica, ma anche la crisi di valori, culturale ed identitaria che sta attraversando l’Italia. Le crisi economiche, nella loro drammaticità, colpiscono l’ ”avere” di un popolo, le crisi culturali, invece, hanno il potere di trasformare la natura più profonda di un popolo, la sua tradizione, la sua storia, cambiando di fatto il suo “essere”.

Il nostro quadro culturale e religioso rischierebbe di essere colonizzato e stravolto da una inculturazione islamica derivante dalla presenza di un tale tipo di Università, che potrebbe diventare un pericoloso e silenzioso grimaldello per intaccare la nostra storia e la nostra identità culturale. Siamo contrari anche per i seguenti interrogativi ancora senza risposta :

Quale valore legale avrebbero le lauree (quali ?) rilasciate da tale Università? In quali Stati verrebbero riconosciuti questi titoli di studio ? Da dove  provengono ben 50 milioni di euro ? Chiediamo massima trasparenza.

Creare un’Università-ghetto non rappresenterebbe un momento di autoesclusione della comunità islamica in controtendenza con la vocazione multiculturale del Salento.

Sotto l’aspetto urbanistico, alla Manifattura, non è meglio realizzare una residenza universitaria con servizi vari e mensa, come già nel 2010 propose l’Università del Salento, anche tenendo conto che in questo campo la nostra è una città arretrata?

Category: Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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Comments (3)

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  1. redazione ha detto:

    AGGIORNAMENTO – SULLA STESSA QUESTIONE, MANIFESTANDO PARERE DIAMETRALMENTE OPPOSTO, CI HA SCRITTO IL PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE “SPORTELLO DEI DIRITTI” GIOVANNI D’AGATA, CON UN COMUNICATO CHE QUI DI SEGUITO PUBBLICHIAMO:

    “Università islamica a Lecce. Non si perda tempo per la sua realizzazione e la politica favorisca il dialogo tra enti e istituzioni per un traguardo che può rendere il capoluogo salentino una capitale permanente della cultura globale.

    Non è possibile che la politica si perda in sterili dibattiti fondati su presupposti ideologici vetusti e senza alcuna apertura verso il futuro, quando si parla della possibilità concreta della realizzazione di un polo culturale di rilevanza internazionale in una piccola cittadina del Sud, da sempre tradizionale crocevia di culture e popoli.

    Non bisogna più perdere tempo e non mettere alcun bastone tra le ruote alla lodevole iniziativa che a quanto pare – per come dichiarato allo stessa associazione da parte dell’avvocato Giampiero Khaled Paladini presidente della Confime, organizzazione di professionisti e aziende, in tutto circa 500, provenienti dalle regioni del Mezzogiorno che si stanno adoperando per la realizzazione – è in dirittura d’arrivo.

    Siamo certi, infatti, che la creazione di un’università d’ispirazione islamica, la prima in Europa, in un territorio come quello salentino, da sempre propenso al dialogo e all’incontro per ragioni geografiche e storico – sociali, non possa che rappresentare un ulteriore e prezioso elemento in tal senso, rendendo il capoluogo salentino una capitale permanente della cultura globale”.

  2. redazione ha detto:

    IL PRESIDENTE DEL “MOVIMENTO SOCIAL POPOLARE” MARIO DE CRISTOFARO CI SCRIVE:
    “Il Movimento Social Popolare è nettamente contrario, ed esprime il proprio NO alla realizzazione dell’università islamica a Lecce, apprezzando il NO di ieri del Comune di Lecce alla realizzazione della stessa. Non vi è, infatti, necessità di creare un ulteriore spazio culturale solo per la comunità islamica, in quanto la cultura dovrebbe essere universale e sinonimo di apertura e condivisione e non ghettizzazione di questa o quella religione. Inoltre sul territorio è già presente la nostra Università del Salento, al cui interno, semmai, si potrebbe realizzare un master in cultura islamica.
    Risulta, inoltre, poco chiara l’intera operazione, in particolare la provenienza dei fondi, chi vi sia in realtà dietro questa Red s.r.l., che solo lo scorso anno decantava la realizzazione di un sistema di piazze semi aperte per eventi culturali, turismo, sport, mercato, artigianato, negozi, abitazioni, percorsi pedonali interni.
    Resta salva l’amarezza nello scoprire che in realtà questa RED S.R.L., con sede a Milano, alla fine, altro non è che l’ennesima formula di società a scatole cinesi, dietro cui si celano i soliti ignoti, banche, fondazioni più o meno massoniche, e, non in ultimo, proprio la BAT, che nel nostro territorio ha già provocato abbastanza danni lasciando senza lavoro e quindi senza reddito intere famiglie leccesi. Alla luce di tutto ciò risulta veramente inconcepibile la destinazione di un immobile che rappresenta anche una parte della storia dei leccesi per la realizzazione di un’università islamica, lasciando fuori, di fatto, i veri proprietari ed eventuali fruitori della struttura, i leccesi, appunto.
    Con l’occasione, inoltre, il movimento, , invita il Comune di Lecce ad evitare di creare vere e proprie strade ghetto, ( vedi via Duca degli Abruzzi o viale Lo Re) dove vi è solo una concentrazione di attività commerciali in mano a cittadini stranieri, in quanto la nostra città, da sempre territorio di accoglienza e rispetto non merita di diventare l’ulteriore chinatownitaliana o suk che vada a sostituire la nostra cultura e le nostre tradizioni”.

  3. redazione ha detto:

    CI HA SCRITTO QUESTA MATTINA DEBORA RIZZO, PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE “AURORA SALENTO”, PER ESPRIMERE LA PROPRIA CONTRARIETA’ AL PROGETTO, CON LE CONSIDERAZIONI CHE QUI DI SEGUITO PUBBLICHIAMO:
    “Leggendo i giornali di ogg siamo stati ancora una volta colpiti dall’arroganza del presidente di Confime, Giampiero Khaled Paladini, il quale si ostina ad affermare che acquisterà l’ex Deposito tabacchi greggi di via Birago di proprietà di Red srl per realizzare la prima Università islamica d’Italia, nonostante 1) solo l’altro ieri Marco Attanasio, per conto di Red srl ha riferito alla Commissione Urbanistica che la società immobiliare milanese non è intenzionata a vendere, poichè vuole realizzare il progetto già approvato dal Consiglio Comunale di Lecce; 2) la Commissione Urbanistica ha ribadito che l’area ex Deposito è vincolata alla realizzazione del progetto del progetto di centro commerciale; 3) tutta Lecce, tranne qualche rarissima eccezione, si è ribellata e ha detto di no al progetto. La gente del quartiere San Pio, in particolare, ha paura e non parla di altro. Partiti, associazioni, sia pure con motivazioni varie, si sono espressi negativamente.

    Noi di “Aurora Salento” , prescindendo dalla buona fede, che non mettiamo in dubbio, dell’autore dell’iniziativa, affermiamo che l’eccessivo buonismo ha già procurato tanti guai in Italia e la presenza a Lecce di un’Università islamica attirerebbe comunque tentativi di infiltrazioni, che fanno parte della strategia globale delle centrali terroristiche del fanatismo islamico sempre a caccia di proseliti e di territori da conquistare. Si moltiplichino e si potenzino, invece, iniziative che rafforzino la nostra identità culturale . “Aurora Salento” sarà in prima linea per tutto questo”.

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