SI INVENTA IL TENTATIVO DI RAPIMENTO DELLA FIGLIA, DENUNCIATA UNA DONNA DI ARNESANO

| 13 Novembre 2014 | 0 Comments

Continuano gli avvistamenti sospetti, le segnalazioni più o meno dettagliate, le paure per presunti rapimenti ad opera di sconosciuti, rimaste prive di riscontri concreti, o rivelatesi destituite di ogni fondamento.

Dopo il caso della ragazza di Surbo che si era inventato tutto, un nuovo episodio del genere ha impegnato i Carabinieri, ai quali era stato riferito riguardo al tentativo di rapimento di una neonata, con regolare denuncia da parte della madre, D.L. 38 anni, di Arnesano.

Lo scorso 11 novembre, infatti, la donna ha denunciato presso la Stazione di Monteroni di essere stata vittima di un vero e proprio agguato sulla via per Lequile, mentre era alla guida della propria auto, da parte di due uomini travisati che, all’altezza di un distributore, dopo averla affiancata con un altro veicolo, avevano tentato di sottrarle la figlioletta di due mesi che si trovava a fianco nel seggiolino.

Le circostanze non hanno convinto del tutto gli investigatori, i quali comunque sin da subito e nei giorni successivi, hanno ascoltato diverse testimonianze tra cui l’ex convivente della denunciante; inoltre, i Carabinieri hanno acquisito diversi filmati lungo l’itinerario d’interesse, specie quelli della stazione di servizio riferita in denuncia.

Risultato: nessuna traccia della presenza della donna, tantomeno di rapitori, ma solo tante incongruenze.

Stretta dall’evidenza, infatti, la madre è poi crollata di fronte ai militari e ha confessato di essersi inventata tutto allo scopo di attirare l’attenzione del suo ex convivente, anch’esso di Arnesano, padre della neonata e di un altro bambino di nove anni, che pochi giorni prima aveva interrotto la relazione.

A differenza del caso di Surbo, questa volta, non trattandosi della fervida fantasia di un minore, le conseguenze sono state diverse, perché Carabinieri della Stazione di Monteroni hanno inoltrato una denuncia in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Lecce, ove la responsabile sarà chiamata a rispondere di simulazione di reato e procurato allarme, nella speranza che la stessa abbia perlomeno realizzato quanto un’invenzione emotiva possa aver messo in pericolo la tranquillità pubblica, alla quale inoltre sono state vanamente sottratte preziose ore di lavoro dei tutori dell’ordine, a scapito di più concrete e proficue attività di prevenzione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Category: Cronaca

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