DUE SINDACI SALENTINI E LA REGIONE PUGLIA

| 29 Gennaio 2015 | 0 Comments

(g.p.)_______Guardiamo avanti, al futuro presidente della Puglia, perché su quello di adesso non c’è da fare affidamento, e non perché il suo mandato è in scadenza e fra pochi mesi, settimane ormai, la parola toccherà agli elettori. Su Nichi Vendola non c’è da fare affidamento, perché si è dimostrato fallimentare sui fronti più importanti, di cui quello dell’ ecologia, e insomma, della difesa e della valorizzazione del territorio , è poi il più significativo, non fosse altro perché quella parola compare nel nome stesso del suo partito di appartenenza.

E invece…

Proprio oggi si è avuta notizia di due sindaci salentini che con le “inadempienze”, chiamiamole così, della Regione hanno avuto a che fare. Parliamo di politica, cioè dell’ interesse comune, e non di aspetti legali, o di dati scientifici, che lasciamo agli esperti.

Noi che esperti non siamo, possiamo parlare – e non da esperti, ma da semplici cittadini, – solamente di politica.

Il dato politico è che le responsabilità della regione Puglia sul disastro ambientale di Taranto in relazione all’ Ilva sono clamorose e acclarate, così come sono clamorose e acclarate quelle che stanno permettendo la costruzione di un altro disastro, sull’ altra costa del Salento: il gasdotto della Tap.

Oggi il sindaco di Melendugno, Marco Potì, lasciato solo contro il governo Renzi che considera quest’ opera “prioritaria” – ma per gli interessi delle lobby, delle multinazionali, degli apparati finanziari internazionali, ovvio – ha perduto una battaglia, giudiziaria, ma non ha ancora perduto la guerra, che è poi la guerra dei cittadini in difesa della loro terra e del loro futuro. Giustamente, si è lamentato, fin troppo garbatamente, del mancato supporto operativo della giunta di Nichi Vendola.

Staremo a vedere come andrà a finire.

Ma c’è un’ altra notizia oggi sconcertante.

In sintesi: il sindaco di Torchiarolo Giovanni Del Coco, ha emesso – ha dovuto emettere – un‘ ordinanza, su ingiunzione e diffida della Regione, che vieta agli abitanti del suo comune di accendere i camini. Questo perché la qualità dell’ aria in zona è pessima, come rilevato dall’ Arpa, l’ agenzia regionale per l’ Ambiente e pericolosa per la salute, anzi causa di decessi accertati. La colpa? Dei focolari accesi nelle abitazioni private…

Dai, mi stropiccio gli occhi e anche altro.

Bisogna essere scienziati dell’ Arpa per averlo capito.

Bisogna essere politici di Sel e del Pd per avallare, e fare e non fare di conseguenza.

Noi non esperti, semplici cittadini, profani e ignoranti, con minimo buonsenso non da intellettuali, ma della cultura contadina, avremmo preferito che la Regione avesse diffidato e intimato di chiudere la mega centrale a carbone di Cerano (nella foto), l’ altro eco – mostro che ammorba e distrugge tutta la costa adriatica e l’ entroterra sud – est, particolarmente la zona a ridosso di Torchiarolo.

Ma non siamo scienziati, non siamo politici.

Ci sfiora il dubbio brechtiano che la scienza non sia poi tanto libera, che pure la scienza sia asservita, evidentemente, a questi politici, di lotta, a parole, e di governo, a braccetto degli interessi delle multinazionali, che sull’ ecologia per dieci lunghissimi anni hanno saputo solamente balbettare filastrocche pseudo poetiche, e raccontare favole.

 

 

 

 

Category: Cronaca

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