UNO STUDIO DELL’ AGRONOMO CRISTIAN CASILI / L’ ECOTASSA E I FURBETTI DEL RIFIUTINO

| 2 Febbraio 2015 | 0 Comments

RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO______Da Nardo, l’ agronomo Cristian Casili, candidato per il M5S al consiglio regionale, ci manda questo suo studio sull’ “ecotassa”, completo di soluzione operativa possibile.

“Un breve overture su cos’è l’ECOTASSA, questo tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi (cd. ECOTASSA), introdotta con la legge finanziaria del 1996 (L. 28/12/95 n.549), che ha l’obiettivo di favorire la minore produzione di rifiuti e il loro recupero.

Si applica in presenza di conferimento in discarica dei rifiuti provenienti da attività di bonifica e smaltimento.

L’ecotassa entra in vigore in Puglia dal primo gennaio 2014 dopo un rinvio di due anni per incapacità organizzativa congiunta da parte della massima istituzione regionale e quelle locali.

Da lì la stortura e il paradosso assumono i toni del grottesco. Quella che nasce per essere un incentivo alla raccolta differenziata, tramite appunto l’introduzione di una tassa progressivamente penalizzante per i soggetti che totalizzano per periodo una bassa percentuale di rifiuti differenziati, si trasforma, con le varie modifiche realizzate in sede regionale, un iniquo contributo che premia le amministrazioni più furbe a discapito delle più virtuose. L’evidente discrasia, dove comuni con il 25/30% pagano un aliquota per l’ecotassa più salata di comuni con il 13 %, si palesa nell’interpretazione della legge regionale n 45 del 2013 e precisamente all’articolo 29 comma 2 dove si leggono le seguenti “furbissime” righe :

“Tutti i comuni che prevedono di conseguire nel mese di giugno 2014 una percentuale di raccolta differenziata pari ad almeno il 5 per cento in più rispetto ai dati validati riferiti al periodo settembre 2012 – agosto 2013 sono esentati dal versamento mensile del differenziale del contributo…”

è lapalissiano notare che calcolare un differenziale mettendo a confronto le percentuali medie riferite ad un periodo di 12 mesi rispetto alla percentuale “secca” di un mese è di per se un “abominio matematico”.

La mano che ha inserito questo comma , inserisce de facto una clausola “furbetti”; basta aumentare in quel determinato mese (giugno 2014) la percentuale di RD del 5% rispetto alle media dei 12 mesi 09/12-08/13 e il gioco è fatto.

Basta guardare i dati per accorgersi che stranamente nel giugno 2014 sono schizzate alle stelle le percentuali di RD di molti paesi per poi riassestarsi sui consueti bassi livelli di sempre.

In questo modo, Comuni con alte percentuali di RD, comunque inferiori al 40%, che non hanno centrato l’incremento del 5 %, complicato per chi effettua già una raccolta abbastanza spinta, si trovano con un aliquota tre volte superiore a paesi dove le percentuali si aggirano sull’8-13%.

Un’altra irrazionalità è la gestione dei privati a cui viene dato in mano un settore così delicato è il vero anello marcio di tutta una catena dalle nefaste conseguenze che vanno da un lato nel verso di mega-speculazioni inquinanti gestite da una politica familiaristica ed imprenditoriale che ha generato le anomalie del ciclo dei rifiuti in Puglia a favore degli Inceneritori con buona pace per la salute dei cittadini e delle pratiche semplici e virtuose, come il compostaggio che avrebbe abbattuto solo nel Salento della metà il costo di smaltimento dei rifiuti.

Ricordiamo che esistono già gli impianti che trattano tutto l’umido urbano e non solo, chiamati biostabilizzatori in Puglia, che già paghiamo e dobbiamo pagare, sia che esercitino sia meno che hanno già dei dipendenti, e che convertire in impianti di compostaggio non vuol dire neppure convertirli, basta usarli a tal fine con un rifiuto a monte più selezionato, così da trasformarli da anello intermedio prima della discarica, come oggi, in impianti il cui prodotto in uscita, pulito, compost di qualità, finisca in agricoltura!

Si aggiunga il compostaggio domestico, collettivo (con piani comunali ad hoc) ed agricolo nei campi, ergo tutto secondo natura nessun problema di impatto ambientale e zero cemento e impianti di trattamento del percolato, come invece accentrando tonnellate di rifiuti in pochi mega-impianti!

Bisogna quindi operare nel verso del non conferimento del rifiuto organico, da compostare privatamente o in comunità, legando tutto questo alle aziende agricole, non a quelle da creare ad hoc, o già esistenti, di smaltimento dei rifiuti!”

 

Category: Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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