LA LILT GUIDATA DAL DOTTOR SERRAVEZZA ADERISCE AL RICORSO AL TAR

| 27 Marzo 2015 | 1 Comment

Motivazione della LILT di Lecce in merito all’adesione al ricorso al TAR contro gli atti e i provvedimenti presi sulla materia del disseccamento rapido degli ulivi nella provincia di Lecce.
Per le precipue finalità statuarie di prevenzione oncologica primaria, questa Associazione, a livello nazionale riconosciuta come Ente Pubblico operante sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e sotto la vigilanza del Ministero della Sanità, ritiene doveroso avvertire circa i rischi per la salute e promuovere le iniziative di informazione e di sensibilizzazione – a qualsiasi livello, inclusa l’adesione al ricorso al TAR sopra specificato – in difesa e a tutela del benessere e della riduzione dei danni.

Con questa premessa si motivano le azioni LILT a difesa dello stato di salute singola e collettiva volte a cogliere i fenomeni potenzialmente di rischio sulla base rigorosa delle osservazioni, delle ricerche e della documentazione scientifiche.

I dati epidemiologici territoriali di mortalità e di incidenza di malattia delineano un profilo sanitario umano drammatico; la salute ambientale locale risente fortemente di insediamenti industriali negativamente impattanti, di avvelenamenti massicci dei suoli e di compromissione delle falde; il caso Xylella – per i “rimedi” che si vorrebbero adottare (i pesticidi) – va a gravare su una situazione d’insieme già in sofferenza e a livelli di guardia abbondantemente superati.

Per queste considerazioni, la LILT di Lecce ha prodotto e diffuso l’articolato rapporto evidence based 2015 “Caso Xylella, pesticidi e rischi per la salute umana” ove vengono richiamate le ricerche più aggiornate, le evidenze degli organismi scientifici internazionali più accreditati e le avvertenze degli esperti al fine di allertare sui pericoli certi e documentati connessi con le esposizioni della chimica nelle popolazioni.

Da tempo, infatti, OMSUNEP, HEAL, IARC e la Comunità Europea allertano sui pericoli derivanti dall’impiego delle sostanze pesticide, definite tossiche, persistenti, bioaccumulabili e negativamente impattanti sulle proprietà fisiche e chimiche dei suoli nonché estremamente nocive per la salute dell’intero ecosistema, dell’uomo e di qualunque altro organismo vivente.

I pesticidi sono interferenti endocrini (IE), responsabili di disturbi e di danni a carico della funzionalità del sistema endocrino causando effetti avversi sulla salute dell’organismo, della sua progenie o di una (sotto)popolazione.

Gli effetti negativi non si esplicano solo sull’individuo esposto ma agiscono sulle stesse cellule germinali, determinando alterazioni che si trasmettono alle generazioni successive attraverso modificazioni di tipo epigenetico.

Pertanto, la raccomandazione condivisa che i suddetti organismi esprimono è quella di indurre le politiche e le legislazioni ad adottare misure di prevenzione e di controllo circa gli IE perché correlati a patologie gravi e varie quali i disordini riproduttivi femminili e maschili (infertilità), le anomalie congenite del sistema riproduttivo (ipospadia e criptorchidismo), i tumori della prostata, della mammella e dei testicoli, i disturbi dello sviluppo neuro-comportamentale e cognitivo (tra cui anche forme di autismo), i disordini metabolici (come l’obesità e il diabete di tipo II).

Pensare di ricorrere ai pesticidi per affrontare il batterio Xylella significa disattendere le raccomandazioni dei suddetti organismi, porre deliberatamente le popolazioni a esposizioni chimiche dannose, pregiudicare le generazioni future.

Pertanto, piani e ordinanze che non tengono conto del ruolo pervasivo e nefasto degli interferenti endocrini (compromissione delle matrici ambientali e causa di mutazioni epigenetiche) sono da intendersi veri e propri attacchi alla salute delle persone con conseguenze di breve e di lungo termine.

Le responsabilità di questi guasti, immediati e soprattutto evidenziabili nei decenni a venire a danno delle popolazioni – che i trend epidemiologici di mortalità e di incidenza di malattia non mancheranno purtroppo di registrare –, sono e saranno tutte da rintracciare nelle esposizioni alle molecole di sintesi sparse per contrastare il batterio Xylella e nelle decisioni assunte da quegli Enti, Istituzioni e organismi che, noncuranti delle raccomandazioni ufficiali provenienti dalla ricerca scientifica, hanno scelto di far correre ugualmente i rischi e di compromettere lo stato di salute delle persone e dei loro luoghi di vita.

 

Dr. Giuseppe Serravezza

Presidente LILT – Sez. Prov. di Lecce

Category: Costume e società

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Comments (1)

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  1. Cesare Mazzotta ha detto:

    Il rapporto prodotto dalla sezione leccese della Lega per la lotta ai tumori tiene conto dell’allarme lanciato da tempo da organismi internazionali come Oms, Iarc, Comunità europea, sui pericoli derivanti dall’impiego delle sostanze pesticide, definite tossiche, persistenti e bioaccumulabili.

    «Pensare di ricorrere ai pesticidi per affrontare il batterio Xylella – denuncia l’oncologo Giuseppe Serravezza (foto), presidente della sezione leccese di Lilt – significa disattendere le raccomandazioni dei suddetti organismi, porre deliberatamente le popolazioni a esposizioni chimiche dannose e pregiudicare le generazioni future».

    Serravezza ritiene «veri e propri attacchi alla salute delle persone», i piani e le ordinanze che non tengono conto del ruolo pervasivo e nefasto degli Interferenti endocrini (Ie), che «compromettono le matrici ambientali e sono causa di mutazioni epigenetiche».

    L’oncologo salentino, da sempre in prima fila per la difesa della salute e dell’ambiente, sostiene che «le responsabilità di questi guasti, immediati e soprattutto evidenziabili nei decenni a venire a danno delle popolazioni, sono e saranno tutte da rintracciare nelle esposizioni alle molecole di sintesi sparse per contrastare il batterio Xylella e nelle decisioni assunte da quegli Enti, Istituzioni e organismi che, noncuranti delle raccomandazioni ufficiali provenienti dalla ricerca scientifica, hanno scelto di far correre ugualmente i rischi e di compromettere lo stato di salute delle persone e dei loro luoghi di vita».

    Un attacco deciso e fermo quello del dottore Serravezza, che giustifica l’adesione della Lilt di Lecce al ricorso al Tar di alcuni proprietari contro gli atti e i provvedimenti adottati sulla materia del disseccamento rapido degli ulivi nella provincia di Lecce.
    Salute Salento

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