APPROVATA LA LEGGE SUI REATI AMBIENTALI: I DUBBI DI ‘L’ALTRA PUGLIA’ SULLA REALE EFFICACIA

| 20 Maggio 2015 | 1 Comment

di Roberto De Salvatore___

 Finalmente una legge che riconosce il reato ambientale, almeno un primo piccolo passo per il momento, ma già affiorano i primi dubbi che non si tratti di una ennesima legge-truffa che perseguirà i piccoli e tutelerà i potenti.

Un DDL convertito in legge da PD, SEL e M5S e che ha fatto sollevare già polemiche da parte della formazione politica L’Altra Puglia che per bocca del candidato Fabio De Nardis ha osservato: “Ieri è diventato legge il Ddl 1345 che introduce il delitto contro l’Ambiente nel codice penale con pene fino a 15 anni di reclusione. Fin qui nulla da eccepire. Pochi sembrano rendersi conto dei trabocchetti impliciti nel testo di Legge. Ad essere perseguito non è il semplice reato di inquinamento, ma solo quegli atti che “abusivamente” cagionano un reato ambientale (art. 452). Secondo la norma un’offesa all’ambiente sarà considerata reato solo se perseguita abusivamente, cioè in assenza di autorizzazioni. Per intenderci, nel caso in cui un soggetto inquinante fosse provvisto di un’autorizzazione a produrre e a funzionare anche di fronte a un evento inquinante il giudice non potrebbe giudicare l’azione come abusiva, dunque non vi sarebbe reato.”

Una giusta osservazione secondo noi, perché non si è voluto considerare che il reato ambientale non è solo quello realizzato dal piccolo contadino che smonta la tettoia in eternit del pollaio e la getta nel primo viottolo di campagna deserto, o di coloro che gettano via immondizia e gli oggetti più disparati nel primo posto che capita perché troppo fastidioso richiedere l’intervento di chi preposto a portar via magari il vecchio frigorifero o lo scaldabagno rotti, o ancora qualche aziendina di piccolo cabotaggio che furtivamente si sbarazza dei residui della lavorazione nella propria attività. E’ tempo che si consideri reato ambientale quello consumato dai grandi gruppi come ad esempio l’ILVA o la centrale di Cerano con le debite autorizzazioni ricevute da un potere politico miope, quando non compiacente e con il solito ricatto-piagnisteo della occupazione e la relativa ricaduta di ‘vantaggi’ sul territorio.

Non esiste un inquinamento ‘lecito’ e uno ‘illecito’, l’inquinamento è solo uno, ma la solita ambiguità della politica di Renzi magari porterà a far dire ‘va bene, il testo può essere migliorato, ma bisognava far presto’. Non capiamo (o temiamo di capire anche troppo bene) questa fretta spasmodica nel procedere con tale furia, ma capiamo benissimo che le elezioni regionali sono alle porte e il governo ha bisogno del consenso della gente, forse per questo si è proceduto in fretta a licenziare i provvedimenti più impopolari e dare ai cittadini un contentino finale.

Al di la di questo distinguo furbesco sull’inquinamento lecito e quello illecito, il nostro pensiero va ai reati di inquinamento senza autori identificabili come quello dei rifiuti tossici interrati una ventina di anni fa dalla camorra, qualcuno sa tutto e ha pressato per far apporre il segreto di stato, segreto di stato che se abolito porterebbe in tribunale qualche patriarca della politica, locale e/o nazionale; e va il nostro pensiero anche a quelli non ancora avvenuti, ma possibili, dell’avvelenamento da pesticidi che qualcuno vorrebbe usare contro fantomatici agenti parassitari che distruggono le nostre colture. Chi porterebbe in tribunale le multinazionali dei fitofarmaci?

Category: Politica

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Comments (1)

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  1. Cristina ha detto:

    E’ proprio vero, è una operazione propagandistica elettorale, più il reato è grosso ed eclatante e più si è impuniti, che squallore…

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