IL GIUDICE DEL LAVORO ACCOGLIE LE TESI DELL’AVVOCATO MATRANGA E CONDANNA IL CENTRO SALENTO AMBIENTE

| 26 Gennaio 2016 | 0 Comments

(g.m.)______Nuova condanna per il Centro Salento Ambiente Spa: anche per la Corte d’Appello di Lecce il contratto a termine va convertito in contratto a tempo indeterminato se non c’è un’adeguata motivazione.
Infatti la Corte, con sentenza depositata oggi, ha confermato la pronuncia con cui il Tribunale di Lecce aveva ordinato al Centro Salento Ambiente  l’assunzione a tempo indeterminato di un ex dipendente assunto con contratto a termine.

Il giudice di secondo grado, infatti, ha respinto il ricorso in appello proposto dalla partecipata del Comune di Galatina, oggi in liquidazione.

La vicenda traeva origine da un ricorso proposto da un ex lavoratore della partecipata con la qualifica di netturbino che, dopo essere stato assunto dal CSA con contratto a tempo determinato per la prima volta nel 2007, ha poi ottenuto delle proroghe, sempre a tempo determinato, sino al 2011.

Da qui il ricorso al Giudice del Lavoro, per il tramite dell’ avvocato Alfredo Matranga, con cui il ricorrente lamentava la nullità del contratto a tempo determinato chiedendone la trasformazione dello stesso a tempo indeterminato, atteso che il datore di lavoro non aveva specificato le ragioni di tale assunzione a termine.

In particolare, nel ricorso l’ex dipendente sosteneva che il CSA aveva proceduto alla stipulazione dei diversi contratti di lavoro a tempo determinato adducendo a giustificazione delle generiche esigenze organizzative del servizio e non meglio specificando le ragioni generatrici di tali esigenze.

Il Giudice del Lavoro, accogliendo in pieno tesi del difensore del ricorrente, aveva statuito che la società partecipata nulla ha precisato in ordine alle concrete ragioni che avevano portato all’assunzione a tempo determinato dell’istante nel periodo in esame, né ha indicato i motivi dell’assunzione e dell’impiego temporaneo con riguardo alla realtà lavorativa in cui il dipendente era stato inserito, se non attraverso la mera ripetizione di previsioni astratte.

Pertanto, il Tribunale dichiarava la nullità del termine apposto al contratto di lavoro sottoscritto in data 31.10.07, perché privo di motivazione così come richiesto dalla legge e dalla giurisprudenza, nonché la conversione dello stesso in contratto di lavoro a tempo indeterminato, condannando altresì il CSA al pagamento a titolo di risarcimento di tre mensilità in favore del lavoratore e condannando altresì la Società partecipata al pagamento delle spese legali, liquidate in € 1.200,00 oltre accessori di legge.

Oggi è arrivato il deposito delle motivazioni della sentenza con cui la Corte d’Appello di Lecce ha confermato in toto la sentenza appellata condannando il CSA al pagamento delle spese di lite liquidate in € 2.400,00 oltre accessori di legge.

 

Category: Cronaca

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