DIARIO DI SANREMO / 1 / DENTRO IL NOSTRO ‘IMMAGINARIO COLLETTIVO’

| 9 Febbraio 2016 | 0 Comments

di Giuseppe Puppo______

Ci siamo, comincia oggi al Teatro Ariston il sessantaseiesimo Festival della Canzone Italiana di Sanremo, ‘firmato’, per la seconda volta consecutiva, da Carlo Conti nella doppia veste di presentatore e direttore artistico. Nell’occasione sarà affiancato dall’attore Gabriel Garko, dalla comica Virginia Raffaele e dalla modella Mădălina Diana Ghenea, oltre che da un altro attore comico, Sergio Friscia.

Tutti cantano Sanremo, come recita il nuovo slogan? Fosse vero…Da tempo il festival è una dependance dei programmi tipo ‘talent’ delle televisioni  pubbliche e private, e dei loro interessi discografici. Da tempo, non si ricordano canzoni che, partite da qui, siano rimaste dopo, in quello che abbiamo imparato a chiamare l’ immaginario collettivo.

Ma il fascino, rimane. Rimane perché continuiamo a guardare al festival come a uno schermo non più piccolo che sia capace di darci un’ immagine della nostra realtà sociale, di fissare costume e storia nazionale, di quello che passa avanti ai nostri occhi, che altrimenti, pur vedendolo sfilare, non riusciamo a cogliere, tanto meno a capire.

In ogni caso,  continua a essere un appuntamento irrinunciabile per chi ama la cultura popolare, di cui le canzoni sono una componente fondamentale, e per chi crede che la storia siamo noi, nella nostra vita quotidiana, di cui le canzoni sono la colonna sonora.

E se lo è per tutti i mass media, a maggior ragione lo è pure per leccecronaca.it che vuol essere ed è un quotidiano in primo luogo popolare.

Comunque, tanto per dire, nel sistema di editing che smista e cataloga in seconda battuta gli articoli di leccecronaca.it dopo che sono usciti dalla vetrina della home, questi – così abbiamo predisposto – andranno nella sezione ‘cultura’.

Appuntamento importantissimo, dunque: sarà così anche quest’ anno?

Il pericolo che non lo sia, aumenta di volta in volta.

In primo luogo la colpa è della televisione, che per le sue ragioni esclusivamente commerciali, ne ha dilatato i tempi e i modi in maniera smisurata, su quasi una settimana intera, il che è una enormità e un obbrobrio, che ne ha deturpato le caratteristiche e snaturato i meccanismi, prima pressoché perfetti, pur nelle formule contraddittorie delle giurie e dei play-back.

Così, ora il festival assomiglia sempre più a uno dei tanti programmi che imperversando tutto l’anno. Poi, la commistione fra le televisioni, in questo guazzabuglio pressoché inestricabile, vero e proprio potere unico, fra servizio pubblico ed emittenza privata, di tante facce interscambiabili e sovrapponibili, che diventano una sola, indistinta. Ancora, il sistema, sempre di potere, anche se limitato alla musica, che fu di Pippo Baudo, passato adesso alle varie conduttrici, ai vari animatori del sistema televisivo.

Ma ciò nonostante Sanremo è sempre Sanremo. Lo seguiremo, certo, ne scriveremo per confrontare impressioni e opinioni. Lasciatemi cantare, con la chitarra in mano, pardon, scrivere, e ci scambieremo poi qui le emozioni. Ammesso che ne arrivino.

Intanto, si può dire che il festival sia già cominciato, ieri, con il rito della mega conferenza- stampa della vigilia(nella foto). Come al solito, noiosissima.

Ma già qui un’ eco, sia pur indistinta, dell’ attualità sociale, è arrivata, puntuale, con la speranza delle inevitabili polemiche collegate. Chiamato a rispondere sulle unioni gay, con ipocrita, per quanto taciuta, allusione alla sua presunta omosessualità, Gabriel Garko se l’è cavata alla grande, cioè con grande banalità, da consumato mestierante dello spettacolo, non è questo. Il brivido è arrivato poi, quando è stato confermato che fra gli ospiti ci sarà Elton John. Arriverà accompagnato da suo marito.

 

 

 

 

 

 

Category: Cultura

About the Author ()

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Connect with Facebook

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.