SECONDO MARIO TOZZI, MUSSOLINI E’ DA CONDANNARE: CON LE BONIFICHE RUBO’ LA TERRA ALLE ZANZARE

| 4 Agosto 2016 | 0 Comments

di Valerio Melcore______

L’ altra sera su Rai Uno, alle ore 23.30, è andato in onda la puntata del programma “Fuori Luogo” dedicata alla pianura pontina. Il programma, condotto in maniera egregia dal geologo Mario Tozzi, prende in esame i luoghi d’Italia in cui viene testimoniata la crisi tra l’impatto della modernità con antichi equilibri e civiltà, mettendo anche a rischio lo stesso territorio. Un’analisi particolare è stata dedicata alla bonifica dell’Agro pontino.

Tozzi ha tentato in tutti i modi di dimostrare che quella bonifica è stata un errore, primo prece anche anche le zanzare hanno diritto ad avere un territorio, e poi perché non essendoci  più le sabbie mobili, non possiamo più contare su una varietà di piante e di fauna tipica delle paludi, e quindi non possiamo  girare  documentari sulle bisce, sui serpenti, sui ratti e ovviamente sulle zanzare, dato che tutto questo patrimonio è stato distrutto dal Fascismo.

Infatti mentre prima quelle zone erano abitate da non più di duecento persone, ora in quei luoghi si contano milioni di persone e centinaia di Comuni.

Insomma il Fascismo va condannato perché in quella parte d’Italia portò modernità e progresso debellando la malaria.
Ora vi starete chiedendo se sto scherzando, se sto esagerando, ebbene pure io, mentre seguivo la trasmissione, mi sono chiesto se il conduttore stesse scherzando.

La trasmissione, come è solito fare Tozzi, è ben documentata, spiegando, tra l’altro,  che già in epoca romana vi erano stati tentativi per bonificare queste terre che vanno da Roma a Napoli, ma senza successo, così come non avevano avuto successo i tentativi fatti dai diversi papi romani e che lo stesso Leonardo Da Vinci si era occupato del problema della bonifica dellAgro Pontino.
Ha continuato spiegando come Mussolini impiegando 150.000 uomini era riuscito lì dove tutti gli altri avevano fallito. Lì dove per millenni vi erano stai acquitrini e sabbie mobili in pochissimo tempo erano sorte città come: Littoria, oggi Latina, Sabaudia, Pontinia, Aprilia, Pomezia, Mussolinia, Carbonia, Fertilia, Guidonia, Arsia, oltre alle decine di borghi. Tozzi ha ricordato come queste città venivano costruite nel giro di pochi mesi, e qualche volta consegnate addirittura in anticipo rispetto alla data stabilita.

Tra le altre cose ha spiegato che per far fluire l’acqua  da quelle zone che sono al di sotto del livello del mare, fu costruita la più grande struttura al mondo, che grazie ad una serie di enormi pompe sollevava l’acqua che poi veniva incanalata in corsi d’acqua per finire in mare.
La cosa sorprendente è che quelle vecchie pompe ancora oggi sono in funzione, ed è grazie a loro che quei territori non vengono invasi dall’acqua.
Insomma un documentario nel quale si diceva che il Fascismo aveva fatto delle opere colossali, costruiva città in 250 giorni, distribuiva la terra ai contadini, un popolo fiero devoto al Duce che riceveva plausi da tutto il mondo.

Tra gli altri, è stato intervistato lo  scrittore comunista Antonio Pennacchi autore di Canale Mussolini, che ha ricordato come il padre fosse fiero e si diceva fortunato  di aver vissuto un periodo in cui gli era stata data un’occasione unica, che non è data a tutti, partecipare alla bonifica di una palude e alla costruzione di una città, e quando il conduttore gli ha ricordato che anche le zanzare, come gli uomini, hanno diritto ad avere un proprio territorio, ci è mancato poco che gli facesse una pernacchia.
Insomma a tutt’ora non ho capito, se Tozzi volendo raccontare uno spaccato della storia dell’Italia degli anni trenta e documentandola con serietà si è accorto che tutto quanto riportato dava un’immagine di quel periodo in cui gli italiani facevano cose fantastiche, e quindi ha cercato di correre ai ripari,  facendo il difensore delle zanzare, per non essere cacciato dalla Tv di Stato, oggi saldamente nelle mani di Renzi, o addirittura se per caso non abbia avuto paura di incorrere nei rigori della legge.

In Italia, anche se non tutti lo sanno, chiunque parli bene della storia, della cultura, delle opere o degli uomini e donne del Fascismo, rischia la galera per il reato di Apologia del Fascismo.
Comunque resta il fatto che quello di Mario Tozzi è un documentario da vedere, per la serietà della documentazione, oltre che  per le battute spassose in favore delle zanzare.

 

Category: Cultura

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