EMERGENZA INCENDI, IL SINDACATO DAL PREFETTO

| 9 Agosto 2016 | 1 Comment

Riceviamo e volentieri pubblichiamo il seguente comunicato del sindacato autonomo dei Vigili del Fuoco Conapo di Lecce, che si riferisce ad un incontro avuto ieri con il Prefetto______

I rappresentanti del Conapo, hanno, in premessa sottolineato che in quel tavolo non si poteva discutere il problema cardine di tutta la vicenda e cioè l’attuale legge quadro sugli incendi boschivi.

Legge che crea confusione nel coordinamento e comando delle emergenze a causa della frantumazione delle competenze istituzionali, della pluralità dei soggetti coinvolti, e dei costi di tutte le strutture incaricate della lotta, che il più delle volte operano senza una vera e propria organizzazione, poiché molteplici sono gli enti a cui viene affidato tale compito.

Abbiamo denunciato a S.E. che la scelta di avere un coordinamento AIB a livello regionale si è rivelata strategicamente sbagliata poiché causa di confusione e ritardi: capita che sullo stesso incendio di piccola entità vengano mandate più squadre di associazioni ed amministrazioni diverse perché il coordinamento è troppo distante (in termini geografici e non solo) dalla realtà operativa. Un coordinamento gestito a livello provinciale invece, magari residente nella stessa sala operativa del Comando VVF, dove arriva la stragrande maggioranza delle richieste di soccorso da parte dei cittadini, funzionerebbe decisamente meglio.

La SOUP regionale è deputata anche all’attivazione dei mezzi antincendio aerei ed anche in questo caso la necessità di passare alla SOUP le richieste genera l’allungamento dei tempi di attivazione (già notevoli per via delle distanze del Salento dalle sedi aeroportuali attrezzate)e la complicazione degli interventi: Il Comando VF per richiedere l’attivazione di un Canadair della flotta aerea nazionale (da qualche anno in forza al Corpo Nazionale) deve far girare la richiesta attraverso un ente terzo, la SOUP appunto.

Un cenno particolare deve farsi in merito all’assenza totale degli enti, locali e non (provincia, ANAS e comuni) rispetto alle attività di prevenzione e repressione relative alla lotta agli incendi boschivi e di sterpaglia. La Regione Puglia ha fornito un buon strumento legislativo che regolamenta molte delle attività umane che potrebbero essere causa degli incedi di sterpi e boschi di cui discutiamo, ed eventualmente consente di sanzionare i trasgressori. Ogni anno, da tempo, il CONAPO sollecita a mezzo di comunicati stampa gli amministratori locali ad attivarsi per produrre una buona attività di prevenzione, che includa anche il fondamentale aspetto educativo, nonché per la necessaria attività di repressione. In effetti, gli enti citati sono parte attiva, ma solo nel senso che le zone di territorio che dovrebbero curare rimangono per la gran parte abbandonate, diventando “attive negli incendi”.

È naturalmente difficile far rispettare un divieto se si è i primi a non farlo! Ed è forse questa condizione psicologica che impedisce qualsiasi attività concreta di controllo, sanzionatorio e repressione da parte degli enti preposti? Di fatto, per chi brucia gli sterpi o non ha cura del proprio uliveto, essendo così causa di danni anche gravi a beni e persone, il rischio di subire una sanzione è veramente remoto!

Abbiamo trovato incoraggiante che sia stato proprio il prefetto abbia condiviso quanto da noi sostenuto e sollecitato sia durante un incontro a Bari presso la Direzione Regionale Vigili del Fuoco si allo stesso ministro Angelino Alfano.

Abbiamo, però. evidenziato anche su altre questioni, una su tutte la salvaguardia della salute del personale operativo vigilfuoco. Il ministero dell’Interno non fornisce i dispositivi di protezione individuale per gli incendi boschivi e le sterpaglie.

Lo abbiamo richiesto più volte ottenendo solo i dispositivi per gli occhi, ma non altri ancor più importanti. Una vicenda surreale, se si pensa che per motivi analoghi, qualsiasi azienda privata sarebbe sanzionata seduta stante dallo Stato. Quello stesso Stato che, però, non avendo fondi da destinare all’uopo, lascia i suoi stessi uomini sprovvisti di una parte delle attrezzature per la sicurezza.

Altro punto sottolineato dal Conapo, quello dell’efficienza della sala operativa e delle attrezzature disponibili. Anche in questo caso, si tratta di strumenti richiesti, invano, da anni. Ci sono poi le cifre a parlare, su 15mila interventi l’anno, 5mila, in provincia di Lecce, si svolgono soltanto dal 15 giugno al 15 settembre. Affrontare tutto questo con lo stesso organico è semplicemente assurdo.

Un logorio per gli operatori di sala operativa che si aggiunge al problema di essere completamente fuori dai parametri sanciti dal decreto legislativo 81 del 2008, per quel che concerne il lavoro sui terminali. Per esempio, venti minuti di pausa ogni due ore di lavoro e un numero massimo di ore settimanale e mensile. Sforiamo abbondantemente questi orari senza che l’amministrazione monitorizzi. E questo, sempre per il solito motivo: la coperta è costantemente corta______

LA DOCUMENTAZIONE nel nostro articolo di giovedì 4 agosto

https://www.leccecronaca.it/index.php/2016/08/04/l-emergenza-incendi-continua-a-leccecronaca-it-parla-il-vicecomandante-provinciale-dei-vigili-del-fuoco-l-ingegner-angelo-miglietta-lamenta-l-inadeguatezza-delle-risorse-e-l-insufficiente-c/

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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  1. Eugenio Rizzo, presidente collegio geometri - tramite redazione ha detto:

    Fa rabbia sentir parlare ogni estate di “emergenza incendi” nel Salento. Se il territorio “brucia” la colpa non è certamente del troppo caldo.
    Si fatica a far fronte a tutti i focolai di incendio che continuamente vengono segnalati anche all’interno delle cosiddette aree parco, in molti casi zone “protette” solo sulla carta.
    I vigili del fuoco sono sottodimensionati e fanno un lavoro straordinario, mentre politici e amministratori gridano allo scandalo per poi dimenticarsi di tutto a emergenza finita. Anziché agire preventivamente, si prova a far qualcosa solo quando ormai è troppo tardi.
    Così non va.

    Come Collegio dei geometri e geometri laureati della provincia di Lecce ci sentiamo in dovere di scendere in campo e di lanciare un appello agli amministratori comunali, all’ente Provincia e a Sua Eccellenza il Prefetto, affinché si convochi un tavolo tecnico permanente, allargato a professionisti e forze dell’ordine del territorio, finalizzato a studiare una soluzione che consenta di mettere in sicurezza le zone a rischio.

    A nostro avviso è necessario, a monte, uno studio del territorio salentino, approfondito e dettagliato, utile ad individuare per tempo tutte le criticità che il territorio presenta.
    Le prescrizioni non bastano, servono interventi concreti di messa in sicurezza del territorio. Una politica responsabile in materia di prevenzione degli incendi: questo chiediamo. Lo dobbiamo al nostro territorio, così vessato e stuprato da continui roghi. Lo dobbiamo ai cittadini, di oggi e di domani.

    Il nostro Collegio è pronto a fare la sua parte con i tecnici esperti di prevenzione incendi, formati anche in collaborazione con il Dipartimento di Protezione Civile.
    Con cadenza annuale, organizziamo corsi di formazione sulla prevenzione incendi che consentono l’iscrizione dei partecipanti negli appositi elenchi di professionisti abilitati tenuti presso il Ministero degli Interni ed abilitanti alla redazione di perizie, progetti e certificazioni nel campo della prevenzione incendi. Più di quaranta nostri tecnici sono già pronti ad entrare in azione.
    Il geometra di oggi, lo ricordiamo, è un professionista polivalente, la cui solida base di conoscenza storica e approfondita del territorio lo rende una figura indispensabile al fianco di amministratori pubblici ed enti che si occupano della salvaguardia dell’ambiente e dello sviluppo eco-sostenibile del territorio.
    Noi siamo stanchi di dichiarazioni e proclami, siamo d’accordo con le organizzazioni sindacali dei Vigili del Fuoco e ci dichiariamo pronti ad operare in sinergia con enti e forze dell’ordine e di protezione civile per mettere fine a queste emergenze perenni che rovinano la cosa più preziosa che abbiamo: il paesaggio, la terra, l’ambiente, le nostre ricchezze più grandi.

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