“Io e Lui”. COME NEL ROMANZO DI ALBERTO MORAVIA, MEZZO SECOLO DOPO UN UOMO HA PARLATO DEL E CON IL SUO beep GIUSTAMENTE FAMOSO. ABBIAMO RACCOLTO LE SUE DICHIARAZIONI. NE E’ VENUTA FUORI UNA TESTIMONIANZA INEDITA, DI FRAGILITA’, NON DI POTENZA, EMBLEMATICA DEI NOSTRI TEMPI

| 14 Settembre 2016 | 0 Comments

(Rdl)______

E’ stato presentato la scorsa settimana al festival di Venezia il docu-film di Thierry Demaiziere e Alban Teurlai “Rocco”, che sarà nelle sale italiane nel prossimo autunno.

Da allora, in questi ultimi giorni, a cadenza quotidiana, fra agenzie, interviste a quotidiani, e programmi radiofonici, più volte, come mai aveva fatto prima, Rocco Suffredi, 52 anni, l’ attore porno più famoso al mondo, il vero ‘stallone italiano’, ha rivelato la propria vita interiore, e ha parlato del rapporto personale con il suo attributo che l’ ha reso famoso.

Abbiamo raccolto qua e là le sue parole, e le abbiamo messe insieme, semplicemente ricollegandole da diverse fonti, ma lasciandole tutte testuali, beep a parte_____

Il sesso è come il diavolo.

Da bambino parlarne era molto complicato in famiglia. Io il diavolo ce l’avevo tra le gambe.

Già da ragazzino, mentre i miei coetanei seguivano alla radio il calcio. La mia sessualità era insomma travolgente.

E pensare che mia madre voleva farmi diventare prete e mi obbligò a fare il chierichetto.

Quei principi, quell’educazione alla Chiesa, mi sono rimasti addosso e non mi hanno aiutato molto.

Fin dall’età di 12 anni ne ho avuto una vera e proprio ossessione, sono stato anche ricoverato per abuso di masturbazioni.

Ho avuto una cistite cronica a 13 anni perché mi masturbavo come un matto. Mia madre mi portò all’ospedale di Lanciano.

All’epoca si marinava la scuola e organizzavo le gare di masturbazione. Facevo il record. Più lo fai, più hai voglia. Undici volte in una mattinata di cinque ore. Ero arrivato a questo. E ho continuato fino a qualche anno fa.

Dopo il funerale di mia madre andai con una signora di 70 anni, nostra vicina di casa.

Non lo sapeva nessuno, neppure mia moglie e i miei figli. Piangevamo, ci abbracciavamo. Ci siamo stretti e a un certo punto mi è partito l’embolo. L’ho tirato fuori e beep beep beep e beep beep beep e sono venuto. L’ho rimesso dentro, mi sono vergognato da morire e me ne sono andato. Ci siamo guardati e per lei è come se ci fossimo baciati. 

Sono stato anche con gli uomini, ho provato tutto. Anche rapporti omosessuali. Ma non è questa la cosa brutta, figuriamoci.

La cosa più schifosa che è successa nella mia vita è questa: quando giocavo con i miei figli, Lui mi prendeva, mi tira via e mi portava da un’ altra parte, a fare sesso. Decide lui cosa devi fare. E la parte più negativa è quando ritorni e i tuoi figli ti dicono: “dove sei stato? perché non eri con noi?” ti senti una beep.

Parlare di sesso è difficile, lo si usa solo quando serve e poi lo si nasconde subito.

Con questo documentario, ho fatto la scelta di mostrare non solo le mie parti intime, ma la mia vita normale, con moglie e figli credo sia stata giusta. Mi dicevano sempre non avrai mai una famiglia. Invece ho avuto tutto anche più degli altri.

Certo, avevo molti sensi di colpa. E quando tornavo a casa cercavo negli occhi di mia moglie il suo perdono. Del mio lavoro mi sono spesso vergognato, quando tornavo a casa nel guardarla negli occhi.

Non avrò eredi.

Dei miei due figli, il più grande Lorenzo, venti anni, è identico alla mamma ed è un gran romantico, un ragazzo integro, la purezza in persona. Il secondo, Leonardo, è più vicino a me, ma fa parte di quella nuova generazione che ha paura delle donne, neanche lui comunque vuole fare porno e di questo sono contento.

Voglio morire prima che finisca il mio corpo. Non voglio invecchiare. E sono a favore dell’eutanasia al cento per cento.

Oggi il porno è cambiato totalmente il porno. Ora siti come Youporn li fanno gli ex hacker. E’ diventata una industria della sessualità in cui si vedono performance da atleta piuttosto che sensazioni. Una volta c’era la storia, c’erano i dialoghi.

Il beep è Lui, il diavolo. Io ci parlo. Spesso gli dico: “oggi non mi abbandonare, non mi mollare proprio adesso”.

Non tutti i giorni sono uguali, non tutti i beep sono uguali, non tutte le beep sono uguali. E allora gli dico: “oggi c’è da lavorare duro, dammi una mano”.  

Distinguere tra etero e gay oggi non ha più senso. Bisex non vuole dire un beep, in futuro saremo tutti Allsex.

Le donne si organizzano da sole e vedono molti film lesbo, e il machismo è finito. Lo penso soprattutto dei ragazzi più giovani: decidono di andare con chi vogliono, a prescindere dal sesso.

Nel futuro ci sarà una generazione al limite della pornografia e senza distinzione tra le sessualità. 

Ma ancora oggi le donne lo fanno col cervello, gli uomini con un’altra cosa.

La donna è diventata consapevole della propria e si è assistito alla liberalizzazione dell’orgasmo femminile e della sua sessualità.

Penso che tutto questo sia collegato alle violenze sulla donna, a uomini che fanno femminicidi sempre più spesso.

Tutto nasce dal fatto che la donna ha preso consapevolezza e ha mano ferma sulla propria persona. Con la sua determinazione ha indebolito l’uomo e ha fatto scaturire violenza negli uomini che non sono in grado di accettare questi cambiamenti”.

 

 

Category: Costume e società, Cronaca, Cultura

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