‘AUTORIZZAZIONE CONTINUA’. ‘VIA’ LIBERA ANCHE AI CANNONI NELLO JONIO IN UN’ AREA MOLTO ESTESA. I COMUNI DELLA PROVINCIA DI LECCE COINVOLTI, DAL MARE SCONVOLTO, SONO GALATONE, UGENTO, RACALE, SANNICOLA, CASTRIGNANO, MORCIANO, TAVIANO, PATU’, ALLISTE, SALVE, GALLIPOLI E NARDO’

| 19 Ottobre 2016 | 6 Comments

(Rdl)_____Di ieri sera la notizia della nuova autorizzazione rilasciata davanti alle coste pugliesi, versante Adriatico, data ad una multinazionale australiana

https://www.leccecronaca.it/index.php/2016/10/18/via-si-via-libera-alla-multinazionale-australiana-del-nostro-ministero-dell-ambiente-per-fare-ricerche-di-idrocarburi-davanti-alle-coste-pugliesi-presto-altre-trivelle-di-matteo-renzi-in/

Ma c’è di peggio. Oggi, una nuova brutta notizia. Questo ministero dell’ Ambiente del governo Renzi si è trasformato in un’ autorizzazione continua ai cannoni ad aria compressa, poi alle trivelle, nei nostri mari.

Oggi – la notizia è anch’ essa facilmente verificabile direttamente sul sito del ministro, dove abbiamo scoperto pure che, con involontario auto – umorismo nero, il suo nome completo è “ministero della tutela dell’ ambiente e del mare” (sic) – i funzionari del ministro Gianluca Galletti hanno dato il ‘via libera’ ad un enorme progetto di ricerche di idrocarburi nei mari pugliesi ad una società per azioni con sede legale a Parma, la ‘Schlumberger italiana’.

L’ area interessata è di quattromila  duecento ottantacinque chilometri quadrati (quella di cui abbiamo parlato ieri era di ‘solo’ settecento quarantacinque chilometri quadrati) davanti a Puglia, Calabria e Basilicata.

Anche in questo caso verranno usati cannoni che generano missioni sonore e bolle d’aria: un autentico attentato per la fauna marina, letteralmente sconvolta, e ridotta in estremo pericolo di vita. Lo ammette la stessa Schlumberger, ma per il nostro ministero  ‘della tutela del mare’ (sic) è tutto a posto, dal momento che parla di “impatti bassi e del tutto reversibili”, della “tecnologia air-gun adoperata per comprendere l’estensione e la natura delle strutture geologiche presenti nel Golfo di Taranto”.

L’ area interessata è a 13 miglia da Taranto e dalle coste lucane, 18 da Leuca e 13 da Cirò Marina, dalle coste delle province di Crotone, Cosenza, Matera, Taranto, Lecce.

I comuni interessati sono: Galatone, Lizzano, Strongoli, Manduria, Corigliano Calabro, Montegiordano, Roseto Capo Spulico, Albidona, Pulsano, Maruggio, Taranto, Rossano, Cirò Marina, Castellaneta, Ugento, Melissa, Crucoli, Rotondella, Palagiano, Leporano, Crotone, Racale, Sannicola, Rocca Imperiale, Castrignano del Capo, Cariati, Pietrapaola, Taviano, Ginosa, Crosia, Scanzano Jonico, Nova Siri, Massafra, Cassano all’Ionio, Porto Cesareo, Policoro, Morciano di Leuca, Patù, Scala Coeli, Gallipoli, Mandatoriccio, Alliste, Salve, Bernalda, Nardò, Trebisacce, Pisticci, Torricella, Calopezzati, Villapiana, Amendolara. ______

LA RICERCA nei nostri articoli del luglio 2015, quando, a Policoro, fu organizzata una manifestazione di protesta contro il progetto che invece oggi ha avuto il permesso del governo

https://www.leccecronaca.it/index.php/2015/07/13/pittella-2-marcello-l-altro-fratello-il-governatore-della-basilicata-l-uomo-che-manifesta-contro-se-stesso/

https://www.leccecronaca.it/index.php/2015/07/16/trivelle-dopo-la-manifestazione-di-policoro-non-servono-parole-servono-fatti/

Category: Cronaca, Politica

About the Author ()

Comments (6)

Trackback URL | Comments RSS Feed

  1. Antonio Trevisi, M5S- tramite redazione ha detto:

    Ma Emiliano dov’è mentre il suo Partito Democratico sta distruggendo la nostra regione? I cittadini pugliesi lo hanno eletto per governare, non per indicarci chi dobbiamo incolpare per le nefandezze messe in atto dal partito che da anni continua a dargli visibilità, voti e poltrone.

    Tra l’altro se è sempre in disaccordo con il suo partito esca una buona volta dal PD come aveva promesso in campagna elettorale già nel lontano 2009.
    Dunque anziché “sfogarsi” sui social proceda con atti concreti: gli chiediamo di impugnare immediatamente dinanzi al TAR queste nuove autorizzazioni.
    E ci auguriamo che non commetta lo stesso errore, se di errore si è trattato, commesso con il TAP quando gli avevamo chiesto di intervenire ampiamente in tempo con un ricorso che non è mai arrivato.
    Le lacrime di coccodrillo servono a poco. Noi del M5S continueremo ad informare i cittadini ed a difendere il nostro mare come facciamo ormai incessantemente da quattro anni.

  2. Giandiego Gatta, Forza Italia - tramite redazione ha detto:

    Renzi, ti ringraziamo per aver svenduto la nostra terra ai poteri forti delle multinazionali che ti sostengono e che tutelano interessi diversi e contrari a quelli dei cittadini.
    Prima o poi doveva accadere, soprattutto dopo lo sfortunato esito del referendum ‘antitrivelle’, e la notizia dell’autorizzazione alle ricerche di idrocarburi nei mari di Puglia, da Vieste a Torre Guaceto, è un colpo durissimo al territorio.
    Noi combatteremo e invitiamo tutta la comunità a farsi sentire forte contro uno scempio che danneggerebbe irreversibilmente il nostro paesaggio ed anche l’economia che si fonda sul turismo.
    Il decreto emanato dal ministero dell’Ambiente è una coltellata al cuore della Puglia.
    La compagnia Global Petroleum Limited potrà utilizzare tecniche ritenute dannose e pericolose per l’ecosistema marino dai biologi, dagli ambientalisti e dalla Regione. Quello che Renzi sta facendo alla Puglia è gravissimo e senza precedenti.
    Per questo oggi dobbiamo dimostrare la determinazione degli uomini e delle donne di Puglia. Lottiamo fino in fondo contro chi vuole rubarci il futuro.

  3. Nicola Cozzi - cittadino ha detto:

    A Tenerife gli “spagnoli” e non altri, estraggono ad appena 1 miglio al largo di Puerto de la Cruz, e in tutto l’arcipelago delle Canarie i carburanti costano 75 cent al Lt con un’offerta settimanale, il martedì e il venerdi a 7 cent il Lt; voglio dire che i canari almeno godono del beneficio di un prezzo agevolato per i carburanti che sicuramente sostiene e agevola l’economia canaria e di tutta la Spagna. Da noi, al contrario, dobbiamo sopportare il massacro dell’ecosistema, l’inquinamento ambientale e dulcis un fundo il prezzo del carburante più alto d’Europa !!! L’italia è lo Stato più scellerato al mondo con la presunzione e la pretesa di voler essere considerato tra i migliori !!!

  4. Piernicola Pedicini, M5S - tramite redazione ha detto:

    E’ ufficiale. Circa cinquemila chilometri quadrati di mar Jonio e mar Adriatico, tra Puglia, Basilicata e Calabria, saranno sottoposti a delle ricerche con la tecnica dell’air gun per verificare se nel sottosuolo marino ci sono petrolio e gas.

    Lo ha deciso, qualche giorno fa, il ministero dell’Ambiente emanando due decreti con cui azzera qualsiasi dubbio rispetto ai problemi di impatto ambientale e di danni all’ecosistema marino.

    A cercare il petrolio saranno gli australiani della Global Petroleum Limited, nell’Adriatico, tra Vieste e Brindisi, e gli italiani della Schlumberger di Parma nello Jonio, tra Taranto, Metapontino, Gallipoli e Cirò Marina.

    Dunque, i disegni renziani e del suo governo vanno avanti e non si fermano.

    E’ chiaro a tutti che a Renzi non interessano le possibili conseguenze sulle bellezze naturali, sul turismo, la pesca e sulle devastazioni che le aree protette e il mare subiranno. A lui interessa solo salvaguardare i profitti miliardari delle multinazionali delle trivelle.

    A rimetterci come sempre saranno i cittadini, tant’è che anche la contropartita delle royalties derivanti dalle estrazioni petrolifere, è solo un piatto di lenticchie.
    Basti ricordare che attualmente le royalties erogate in Italia, compresa la Basilicata, sono circa 400 milioni di euro all’anno e rappresentano appena lo 0,02 per cento del pil nazionale (prodotto interno lordo).

    Va anche tenuto conto che questi soldi sono una cifra ridicola rispetto ai circa 14 miliardi di euro che ogni anno l’Italia elargisce in sussidi, aiuti diretti e indiretti alla produzione, distribuzione e consumo di combustibili fossili.

    Ritornando a Renzi, non bisogna dimenticare che sta facendo quello che con grande arroganza aveva detto due anni fa: “Non possono essere quattro comitatini a bloccare la possibilità di estrarre petrolio dal sottosuolo e dal mare italiano”.

    Dopo queste affermazioni, il premier non eletto è andato dritto in questa direzione.

    Prima ha imposto la legge Sblocca Italia, poi ha fatto di tutto per spingere gli italiani a non andare a votare al referendum di aprire scorso contro le trivelle e ora vorrebbe vincere il referendum costituzionale del 4 dicembre per avere ancora più potere decisionale.

    Per Renzi, la questione delle estrazioni petrolifere nel mare italiano è un chiodo fisso: ha ignorato la denuncia degli esperti sui gravi danni all’ecosistema marino a causa delle tecniche di ricerche basate sulle tecniche dell’air gun, una sorta di cannone ad aria compressa che spara forti getti di aria compressa che comprimono l’acqua e i fondali distruggendo la fauna marina; non ha considerato l’ultima denuncia dell’associazione Mediterraneo No Triv, che ha evidenziato il rischio che con la tecnica dell’air gun potrebbero emergere forti pericoli a causa della presenza nei fondali del nostro mare di navi affondate cariche di rifiuti radioattivi.

    Infine, va anche detto che Renzi ha gioco facile perché esistono presidenti di Regione e esponenti del suo partito, furbi e ambigui, che fanno finta di protestare ma poi, puntualmente, si accodano alle decisioni prese a Roma. Bene ha fatto il M5s pugliese a chiedere al governatore Emiliano di impugnare immediatamente davanti al Tar queste nuove autorizzazioni e di dimettersi subito dal Pd, così come ha annunciato da tempo.

  5. massimo ha detto:

    Tutto giusto quello che dite, però se al referendum i Pugliesi invece di fregarsene fossero andati a votare come hanno fatto i lucani forse oggi avremo avuto più voce in capitolo

  6. Ufficio stampa Provincia di Lecce - tramite redazione ha detto:

    Il presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone ha convocato i sindaci dei 13 Comuni del Salento interessati al progetto di prospezione di idrocarburi liquidi e gassosi nelle acque del Golfo di Taranto, presentato dalla società Schlumberger Italiana Spa, che ha ottenuto il riconoscimento della “compatibilità ambientale”, con decreto del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, il 18 ottobre scorso.

    L’ incontro si svolgerà venerdì 28 ottobre alle ore 12, nella sala giunta al primo piano di Palazzo Adorno, a Lecce.
    In particolare, il presidente Gabellone ha chiamato a raccolta i primi cittadini dei Comuni di Galatone, Ugento, Racale, Sannicola, Castrignano del Capo, Taviano, Porto Cesareo, Morciano di Leuca, Patù, Gallipoli, Alliste, Salve e Nardò, con l’obiettivo di valutare insieme a loro ogni iniziativa utile a salvaguardare il territorio salentino.

    La Provincia di Lecce, quindi, torna di nuovo in prima linea nella difesa delle coste del Salento dai programmi di ricerca di petrolio in mare che, questa volta, prevedono l’utilizzo della tecnica degli air gun.

    Il progetto della società Schlumberger Italiana, che ha la sua sede legale a Parma, prevede la realizzazione di un’indagine geofisica 3D a grande scala in un’area situata nel Golfo di Taranto, di fronte alle coste della Puglia, della Basilicata e della Calabria.

    L’area interessata ricopre una superficie di circa 4030 kmq e si trova ad oltre 12 miglia dalle coste. Le attività previste consistono della registrazione di profili geofisici con la tecnica sismica di riflessione 3D e l’utilizzo degli air gun.

    Il progetto ha ottenuto il parere positivo con prescrizioni (n. 1940 dell’11 dicembre 2015) dalla Commissione tecnica di verifica dell’Impatto ambientale VIA e VAS.

    La Regione Puglia ha già espresso parere contrario il 20 febbraio 2015, con il decreto n. 214. Sulla stessa linea anche la Regione Basilicata, che si è pronunciata sfavorevolmente il 17 marzo dello scorso anno.

    Intanto, sempre venerdì 28 ottobre, alle ore 12, a Palazzo dei Celestini, a Lecce, si riunirà per discutere sullo stesso tema anche la seconda Commissione consiliare, presieduta dal consigliere provinciale Roberto Martella e convocata su richiesta del consigliere provinciale Danilo Scorrano.

    All’ordine del giorno della Commissione, che ha, tra l’altro, competenze in materia di tutela e valorizzazione dell’ambiente, le “autorizzazioni rilasciate dal Ministero dell’Ambiente su prospezioni nel Mar Ionio.”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Connect with Facebook

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.