DELEGAZIONE RADICALE VISITA IL CARCERE DI LECCE, DENUNCIATO IL SOVRAFFOLLAMENTO DEI DETENUTI E LA CARENZA DI PERSONALE PENITENZIARIO

| 1 Marzo 2017 | 0 Comments

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Da Cosenza, Emilio Enzo Quintieri ci scrive______

Nei giorni scorsi, una Delegazione del Movimento Radicali Italiani, composta da Emilio Enzo Quintieri e Valentina Anna Moretti (nella foto), ha fatto una visita ispettiva alla Casa Circondariale di Lecce (nella foto), autorizzata dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia.

Siamo stati ricevuti dal Direttore Rita Russo e dal Comandante di Reparto della Polizia Penitenziaria Commissario Riccardo Secci – dicono gli esponenti radicali Quintieri e Moretti – che ringraziamo per la loro calorosa accoglienza e per la preziosa collaborazione fornita durante tutta la visita all’Istituto. Gli esiti della visita sono stati comunicati al Capo Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Santi Consolo, al Provveditore Regionale della Puglia Carmelo Cantone, al Magistrato di Sorveglianza di Lecce ed al Garante Nazionale dei Diritti dei Detenuti presso il Ministero della Giustizia Mauro Palma.

A Borgo San Nicola, al momento della visita, erano presenti 916 detenuti (837 uomini e 79 donne), 169 dei quali stranieri (prevalentemente albanesi, rumeni, ucraini e nigeriani) con le seguenti posizioni giuridiche: 189 giudicabili, 109 appellanti, 69 ricorrenti, 549 definitivi di cui 17 ergastolani. 721 detenuti appartengono al Circuito della Media Sicurezza, 167 a quello dell’Alta Sicurezza (166 As3 e 1 As2), 3 sono Collaboratori di Giustizia, 7 semiliberi e 18 lavoranti all’esterno ex Art. 21 O.P. Durante la visita è stato accertato che tra i 916 detenuti, vi sono 59 tossicodipendenti, 370 affetti da epatite C e 70 con patologie psichiatriche.

La capienza regolamentare dichiarata è di 617 posti mentre, in realtà, a causa della temporanea chiusura di alcune Sezioni per lavori di ristrutturazione (per un totale di circa 80 posti), si riduce a 537 posti con un esubero di 379 detenuti ed un tasso di sovraffollamento superiore al 150%.

Secondo il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, invece, i “posti regolamentari attuali non disponibili” sarebbero solo 32. Sul punto, la Delegazione Radicale, ha chiesto che gli vengano fornite delucidazioni. Tutti i locali e gli spazi visitati si presentavano in buono stato di conservazione e di pulizia e, per quanto riguarda i locali destinati alle attività trattamentali, anche sufficientemente attrezzati. Per cui, gli standard di vivibilità appaiono abbastanza soddisfacenti per i recenti lavori di ristrutturazione e per l’applicazione del modello operativo della sorveglianza dinamica che ha sostituito la tradizionale “custodia chiusa” nella quasi totalità dell’Istituto (esclusa al momento solo l’Alta Sicurezza maschile).

Non mancano comunque le criticità.

Alcune Sezioni, infatti, si presentano dal punto di vista strutturale molto degradate ed in particolare modo i locali doccia che continuano ad essere in comune, all’esterno delle camere, in violazione di quanto prevede la normativa penitenziaria vigente. I Radicali hanno sollecitato l’Amministrazione di voler provvedere in tempi ragionevoli alla risoluzione delle criticità strutturali evidenziate mediante opportuni lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria.

E’ stato riscontrato che gli spazi per la socialità dei detenuti esistenti nelle Sezioni, sono prevalentemente vuote, prive di arredi ed attrezzature ricreative.

Diversi detenuti, particolarmente quelli del Circuito As, hanno lamentato l’assenza di locali all’interno delle Sezioni per lo svolgimento di attività sportiva e l’inutilizzabilità (o la ridottissima fruibilità) dell’unico campo sportivo utilizzabile poiché l’altro è da tempo fuori uso. La Delegazione ha invitato l’Amministrazione a provvedere ad una migliore sistemazione delle salette socialità, a valutare la possibilità di riconvertire alcune camere per allestire una piccola Palestra in ogni Sezione e di procedere alla ristrutturazione del campo sportivo allo stato inutilizzato, anche facendo ricorso ai finanziamenti della Cassa delle Ammende, ricorrendone i presupposti.

E’ stata, altresì, sollecitata l’attivazione del servizio dei colloqui a distanza dei detenuti con i familiari via Skype, dell’invio e della ricezione della corrispondenza tramite posta elettronica e l’allestimento di un punto di accesso internet, esclusivamente per collegarsi ad una lista di siti verificati, nelle sale destinate alle attività trattamentali.

Per quanto concerne gli “eventi critici” quest’anno si sono verificati già 10 atti di autolesionismo, 16 scioperi della fame, 4 tentati suicidi, 13 reati contro Pubblici Ufficiali e 4 aggressioni. Nel 2016 erano stati 168 gli atti di autolesionismo, 171 scioperi della fame, 31 tentati suicidi, 1 suicidio, 149 reati contro Pubblici Ufficiali e 61 aggressioni.

Quanto al Corpo di Polizia Penitenziaria, la Delegazione dei Radicali Italiani, ha riscontrato che a fronte di una pianta organica di 719 unità (4 Commissari, 55 Ispettori, 82 Sovrintendenti e 578 Agenti/Assistenti) il personale amministrato risulta essere di 601 unità (4 Commissari, 38 Ispettori, 29 Sovrintendenti e 530 Agenti/Assistenti), 78 delle quali addette al Nucleo Traduzioni e Piantonamenti (nel 2016 circa 5 mila le traduzioni effettuate).

C’è da segnalare che l’età anagrafica e di servizio del personale di Polizia Penitenziaria è molto elevata. Solo il 6% del personale ha meno di 17 anni di servizio mentre il 62% del personale ha tra i 17 ed i 26 anni di servizio ed il restante 32% del personale va dai 27 ai 35 anni di servizio, con un’età media altissima.

La Delegazione è stata resa edotta che nel 2017 andranno in pensione circa 80 Poliziotti ed altre unità saranno esonerate dal servizio dalla Commissione Medica Ospedaliera competente (proprio nei giorni scorsi pare che siano state già dispensate dal servizio circa 6 unità).

E’ indubbio che la prossima apertura del Reparto di Osservazione Psichiatrica, prevista per il prossimo 26 aprile 2017, comporterà un sovraccarico di lavoro per il personale del Corpo di Polizia Penitenziaria, certamente non più umanamente sostenibile, con gravi ripercussioni anche per la gestione ed il trattamento della popolazione detenuta, poiché è noto che la carenza di personale di Polizia Penitenziaria rende difficilmente attuabili tutte le numerose attività trattamentali previste e programmate nel Progetto di Istituto.

In considerazione delle gravi criticità rappresentate, la Delegazione Radicale, ha chiesto al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria di intervenire tempestivamente non solo per salvaguardare il benessere psicofisico del personale di Polizia Penitenziaria, ma anche per scongiurare la inevitabile compromissione dei diritti fondamentali dei detenuti a causa della carenza del personale medesimo.

Nei prossimi mesi, hanno concluso gli esponenti radicali Quintieri e Moretti, torneremo nuovamente alla Casa Circondariale di Lecce per una ulteriore visita di monitoraggio.

 

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