MELLONE AUSPICA IL SI’ DEI SINDACI ALLO JUS SOLI

| 2 Settembre 2017 | 3 Comments

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Agostino Indennitate, portavoce del sindaco di Nardò, ci manda questa dichiarazione di Pippi Mellone______

ll dibattito nazionale sullo Ius Soli si sta incartando in una incandescente polemica tra partiti politici orfani di idee, proposte e contenuti. Questa politica sterile, che parla alla pance non riuscendo a parlare alle teste, ha perso il proprio ruolo di guida. Per questo invito i sindaci, che vivono le città e i problemi quotidiani delle persone, a prendere in mano il dibattito. Un appello che faccio anche al Sindaco di Puglia, Michele Emiliano.

Sono convinto che in Italia non abbiamo bisogno di spargere ulteriore preoccupazione ed odio. In Italia abbiamo bisogno di dare risposte concrete agli italiani. Ed anche agli “italiani di fatto” e ai cittadini senza cittadinanza. Non possiamo più mantenere queste persone in un limbo senza passato e senza futuro. Ravanare nella legittima preoccupazione delle persone, legata alla presenza di irregolari o agli sbarchi senza controllo sulle nostre coste, serve solo ad alimentare il consenso di chi pensa esclusivamente alla propria poltrona. Fare politica in questo modo significa scaricare sulle giovani generazioni la propria incapacità di offrire risposte concrete, di guardare oltre, di vedere il futuro.

Il combinato disposto tra la politica dell’odio e la cattiva informazione, sempre più piegata al business della paura e della cattiva politica, sta minando il futuro dell’Italia, attraverso la semina della malapianta del razzismo. Un razzismo che sta infestando la struttura sociale del nostro Paese. Alimentare covi di rancore e di ingiustizia, soprattutto tra chi “ha l’Italia nel cuore”, ovvero tra chi si sente al 100% italiano o coltiva in se la doppia cittadinanza, è un tradimento ed è profondamente miope.

Basterebbe pensare alla lucidità con la quale politici come Rauti o Craxi leggevano, già trent’anni fa, il futuro di questo fenomeno, sforzandosi di formulare soluzioni e proposte, per rendersi conto del livello infimo del dibattito odierno. Oppure basterebbe richiamare la determinazione con la quale il già missino Fabio Granata, nel 2011, delineò una nuova idea di nazione, da intendere come patrimonio che cresce e si rinnova nell’impegno dei cittadini, e confrontare tutti questo dibattito con l’aridità politica delle discussioni odierne, costruite esclusivamente contro i migranti neri, per rendersi conto del baratro nel quale la politica sta precipitando.

Siamo di fronte ad un’occasione sprecata, ad una mancanza di lungimiranza che ci riporta alla mente le campagne d’odio perpetrate per decenni contro i cittadini meridionali. Negare il futuro ai meridionali non è servito a far crescere l’Italia. Negare il futuro agli “italiani di fatto” non servirà a dare più diritti agli altri italiani. Riprendiamoci il futuro!

 

 

Category: Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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Comments (3)

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  1. Enne De Marco ha detto:

    Caro sindaco Mellone, in premessa, utilizzando un metodo comunicativo caro alla sinistra, sostiene che chi è contrario allo jus soli parla alle pance e non alla testa delle persone, questo è irrispettoso delle idee altrui, e denota poca dimestichezza con quelle che dovrebbero essere le regole della Democrazia. Io potrei dire, per esempio, che Lei parla alla pancia di quegli imprenditori agricoli che sfruttano la mano d’opera a basso costo degli extracomunitari per raccogliere le angurie a Nardò. Ed essendo suoi concittadini, domani potrebbero votarla, perché con lo jus soli, il numero di disperati in giro per l’Italia crescerebbe e loro pagherebbero sempre di meno la mano d’opera. Magari non sarà così, ma potrei dirlo.
    Quando si parla di situazioni che potrebbero determinare cambiamenti epocali sul piano politico nazionale, anche se mi pare che a Lei la cosa sfugga, certo non possono essere i sindaci, che hanno una visione limitata alla loro piccola comunità, sostituirsi al Parlamento, decidendo quali leggi dare al nostro Paese. Lei sostiene che bisognerebbe dare risposte ai problemi degli italiani, e come pensa di farlo, dando la cittadinanza agli stranieri?
    Non crede che la malapianta del razzismo sia il frutto di politiche come la sua, dove agli italiani si dice che bisognerebbe dare risposte, e agli altri le si dà. Parla di politici che per conservare la poltrona vanno a ravanare nelle paure degli italiani, ma io ho visto gli stranieri guidati dalla sinistra dei centri sociali tirare dal terzo piano bombole di gas sui nostri poliziotti.
    Non crede che lo jus soli serva ad una sinistra che sa di essere minoranza nel paese e spera che con l’immissione su nostro territorio di intere popolazioni alle quali vuole dà più diritti che agli italiani, dandogli anche il voto possa aumentare il consenso elettorale?
    Poi se permette un consiglio prima di toccare certi argomenti badi bene alle dichiarazione che rilascia il Suo Segretario Renzi quando si alza la mattina, o meglio il segretario del Suo amico Emiliano, che già si è convertito ai temi di coloro che parlano alle pance, sostenendo che “vanno aiutati a casa loro”. Anche se capisco che il messaggio è per Emiliano, che non è come Lei scrive il Sindaco di Puglia, ma il Presidente della Regione, e perciò le può far avere un sacco di soldi dalla Regione.
    E non citi a sproposito Rauti e Craxi, che mai avrebbero consentito a milioni di persone di entrare sul nostro territorio senza alcun controllo, e sprecando milioni di euro sottratti ai bisogni dei nostri concittadini più deboli, comprese quelle 200 famiglie di Taranto con a carico familiari handicap gravi, a cui è stata negata l’assistenza sanitaria a causa della mancanza di fondi.
    40 euro al giorno per tutti i giovanotti che giungono in Italia da tutte le parti del mondo si trovano, in nome della fratellanza e dell’umanità. Per i nostri fratelli italiani le risorse non ci sono e Lei sostiene che gli altri parlano alla pancia e fomentano il razzismo, mentre lei che e i suoi nuovi compagni di ventura sareste i politici illuminati che guardano al futuro?
    Come disse un grande artista che per essersi dichiarato di destra per anni gli fu impedito di mettere piede in Rai, il grande Totò: “ma ci faccia il piacere”.

  2. Alessandro ha detto:

    I recenti fatti di cronaca violenta che hanno, tanto per cambiare, riguardato gli extracomunitari che stanno ormai invadendo la nostra Nazione, vorrei ribadire con ancora più forza e convinzione il mio personale NO a alla proposta di legge ‘Ius Soli’.

    La catastrofica situazione attuale italiana (piena di debiti ed invasa da immigrati irregolari), non può assolutamente permettersi di approvare una legge simile. Siamo palesemente una nazione al collasso, incapace ed impossibilitata per evidenti limiti di strutture, di diversità inconciliabili di culture e spazi insufficienti, di procedere con questo processo di invasione.

    Non possiamo più concedere passaporti e diritti a chiunque venga partorito in Italia. L’attuale legge consente a tutti gli stranieri di diventare cittadini italiani, ma solo dopo aver compiuto diciotto anni, dopo aver studiato in Italia e aver espresso la volontà di optare per la cittadinanza italiana. Lo ius soli, proposto e fermamente voluto da questo Governo, concederà la cittadinanza anche in base alla sola nascita sul territorio italiano. Appare chiara quindi l’intenzione di voler alterare, deformare, corrompere il tessuto socio-culturale del nostro Paese.

    La logica conseguenza di tutto questo non potrà che avere effetti catastrofici che modificherà in maniera profondamente negativa la vita di tutti noi. Mi auguro che gli italiani non si lascino intimidire dal ricatto morale di chi avrà il coraggio di apostrofarli vergognosamente razzisti e xenofobi. I veri razzisti sono coloro che stanno distruggendo il futuro dei nostri figli, unitamente a coloro i quali approveranno questa legge.

  3. Giuseppe - tramite Facebook ha detto:

    MA CHE DICE MELLONE?!?
    Ne ha usurpato il nome di ‘andare oltre’, lo lasci stare in pace! Pino Rauti parlava di emigrazione con una visione geopolitica, sociale e culturale profondissima, e non li voleva certo assimilare agli Italiani.
    Quanto a Craxi, il suo governo fece rimpatriare gli immigrati albanesi giunti a Bari a uno a uno, e non ne fece più arrivare.
    VADA A STUDIARE LA STORIA CONTEMPORANEA MELLONE!!!

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