AD ALBA PRESTIGIOSO RICONOSCIMENTO ALLO CHEF DI MARTINA FRANCA MARTINO RUGGIERI

| 4 Ottobre 2017 | 0 Comments

di Elena Vada * (inviata ad Alba)______

Nella città del tartufo, rinomata per la sua enogastronomia, quindi sede quanto mai opportuna, se non ideale, l’Accademia Bocuse d’Or Italia ha organizzato l’ altra sera la Selezione Italiana del Bocuse d’Or, per selezionare lo chef che guiderà il Team Italia alla selezione Europea di Torino 2018.

Il Bocuse d’Or, uno dei premi più prestigiosi al mondo, dal nome del suo fondatore, nel 1987, pone l’attenzione sul ruolo dello chef come ambasciatore del gusto:

Così i migliori cuochi italiani, individuati tra quelli che hanno risposto all’avviso di ricerca, si sono sfidati, presentando ad una giuria composta da chef di altissimo livello, provenienti da più regioni d’Italia, due piatti preparati in cinque ore e mezza.

Ha vinto Martino Ruggieri, 31 anni, di Martina Franca, attualmente head chef presso il Tre stelle Pavillon Lodoyen di Parigi, allenato dallo stellato Luigi Taglienti, e che si è avvalso dell’aiuto del commis Curtis Clement Mulpas (Ente Promotore: Yannick Alleno).

Gli altri concorrenti erano:

– Il piemontese Paolo Griffa, finalista italiano di S.Pellegrino Young Chef 2015 ed attualmente al Restaurant Serge Vieira a Chaudes-Aigues, allentato da Cristian Broglia ed aiutato dal Commis Vittorio Giorgi (Ente Promotore Veronique Enderlin);

– Il siciliano Giuseppe Raciti, del ristorante Zash – Country Boutique Hotel di Riposto, in provincia di Catania, ha lavorato, con il coach Francesco Gotti ed il commis Marcio Sciacca (Ente Promotore: FIC-NIC);

– Dal Trentino Alto Adige Roberta Zulian, chef presso l’Alpen Suite Hotel di Madonna di Campiglio, allenata da Andrea Alfieri ed ha avuto come commis Davide Bolzoni (Ente Promotore: Andrea Alfieri).

Dopo l’ affermazione, grazie all’amico Marco Crippa (a sinistra, nella foto di Silvia Muratore, con Martino Ruggieri) , abbiamo chiesto al vincitore, emozionatissimo e stanco, le sue impressioni.

Nel piatto, da me eseguito, cinque ore e mezza in cucina, ci sono i miei ricordi di bambino e la nostalgia per una terra che è nel mio cuore” – ci ha detto, ed ha aggiunto, di essere grato anche alla scuola francese, che gli ha dato l’audacia per mettersi in competizione: ”A loro, piacciono molto i concorsi…”

Finiranno per piacere anche a lui, in vista delle prossime sfide, a livello europeo e mondiale.

 

 

 

 

 

Category: Costume e società, Cronaca, Eventi

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