DOMENICO LAFORGIA, IL FIGLIO E I FORNELLI DEL GAS

| 19 Novembre 2018 | 0 Comments

(g.p.)_______Dopo la celeberrima frase di Matteo Renzi – “E’ solo un tubicino” – che rimane insuperata e insuperabile; sopra “Farà risparmiare sulle bollette dell’ energia elettrica dei Pugliesi” di Matteo Salvini; un posto di rilievo nella top ten delle cazzate dette per tentare di giustificare la costruzione del gasdotto Tap inutile, dannoso e distruttivo spetta a Domenico Laforgia (nella foto), capo del dipartimento Sviluppo Economico della Regione Puglia, uomo di fiducia del presidente Michele Emiliano, già Rettore dell’ Università del Salento, il quale, circa un anno fa, disse che “Le preoccupazioni del territorio sono esagerate…Ognuno di noi ha il fornello a gas a casa, quindi di che parliamo? Il metano ti dà una mano”.

Parliamo allora di quanto è emerso in queste ultime ore, un altro tassello nel mosaico delle spese pazze della Regione, della mano data a Maurizio Laforgia, figlio di Domenico.

La Regione Puglia ha approvato un finanziamento per agevolazioni alla società Logama srl, per investimenti industriali nel settore tessile, per un importo di 901.ooo euro, a fronte di una spesa prevista di 1.600.000, più della metà.

Per il piano industriale da presentare presso il dipartimento guidato da Domenico Laforgia, la Logama srl si è avvalsa di una società specializzata, la Laforgia Bruni & Partners, amministrata dal figlio di Domenico, Maurizio, che ha presentato un preventivo di 30.000 euro, e ne ha ottenuti 15.000. Dalla Regione.

Sarà pure tutto in regola, ma certi discorsi d’un tempo sul conflitto di interessi, certe valutazione di opportunità, etica e morale, a nessuno di loro son venuti in mente?

Ma sì, di che parliamo?

Nel Far West dello sceriffo Michele Emiliano, dove è successo di tutto, di più, e certo di peggio, che vuoi che siano 15.000 uro, una mano data al figlio  del dirigente del settore competente?

Una mano lava l’ altra.

Parliamo dei fornelli del gas, allora, che anche noi Salentini, abbiamo tutti in casa.

E pazienza che a trentamila di noi, oltre ai fornelli, vicino casa vogliono dare una centrale di decompressione, una “pura follia ingegneristica“, come la definì il sindaco di Melendugno Marco Potì, a difesa dei suoi cittadini.

 

 

 

Category: Cronaca, Politica

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