MUORE SUL LAVORO OPERAIO DI ARNESANO

| 27 Febbraio 2019 | 1 Comment

(e.l.)______Infortunio sul lavoro, un’altra tragedia nel Salento. Questa mattina è morto un operaio, Roberto Pulli, 56 anni, di Arnesano. Era su un’impalcatura mobile, montata a Monteroni per la manutenzione dell’immobile di via Trieste, angolo via  Battisti (nella foto), ad un’altezza di circa dieci metri, quando la struttura, per cause ancora da accertare, probabilmente per una raffica di forte vento, è crollata e l’uomo è precipitato nel vuoto. Lo schianto al suolo gli è stato fatale: pur soccorso subito, per lui non c’è stato niente da fare.

Sul posto, i Carabinieri, e gli ispettori del servizio Prevenzione e Sicurezza dell’Asl di Lecce, i quali hanno avviato le indagini per stabilire l’esatta dinamica di quanto avvenuto, ed accertare eventuali responsabilità.

 

Category: Cronaca

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  1. Uil Lecce - tramite mail ha detto:

    «Questa ennesima, amara esperienza di oggi suggerisce ancora una volta che se non si investe in sicurezza le conseguenze possono essere gravissime. Per questo, anche a costo di sembrare ripetitivi, non dobbiamo mai smettere di ricordare a tutti che con la pelle dei lavoratori non si può scherzare».

    È l’accorato appello che i segretari generali della Uil e Feneal Uil di Lecce, rispettivamente Salvatore Giannetto e Paola Esposito, rivolgono alle Istituzioni dopo l’incidente mortale che è costato la vita a un 56enne di Arnesano, deceduto in seguito a una caduta da nove metri di altezza da un’impalcatura mobile.

    «È probabile che la causa sia da addebitare al forte vento – sottolineano – ma di sicuro non sono state adottate tutte le misure di sicurezza e protezione. Pertanto riteniamo che i temi della sicurezza, della legalità e della vigilanza siano quanto mai attuali e che debbano essere concretizzati. Ci appelliamo ancora una volta alle istituzioni affinché il mondo dell’edilizia sia monitorato con costanza e continuità per evitare simili tragedie».

    Per i segretari provinciali di Uil e Feneal è tempo di allargare l’orizzonte: «Bisogna puntare decisamente – dicono – a costruire una vera e propria cultura della sicurezza sul lavoro. E per riuscirci c’è una sola strada disponibile e praticabile: quella della scuola. Bisogna cominciare dai banchi ad insegnare quanto sia importante la sicurezza, anche in autotutela, ai lavoratori di domani».

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