LUCIA AZZOLINA: “Non si torna a scuola a maggio”

| 17 Aprile 2020 | 0 Comments

DIRETTAMENTE DAL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE LE ULTIME NOVITÀ RISPETTO AL DECRETO DI DIECI GIORNI FA, leccecronaca.it VI ANTICIPA TUTTE LE DECISIONI ASSODATE

di Carmen Leo______ “Non si torna a scuola a maggio. La prima ipotesi di un rientro entro il 18 del prossimo mese, come stabilito inizialmente dal decreto scuola per l’emergenza Coronavirus, è sempre più lontana. Ci sono tuttora troppi morti e contagiati. Il rischio è ancora molto alto. Aprire le scuole con l’emergenza sanitaria in corso significherebbe far muovere 8 milioni di studenti. Non mi piace affatto l’idea di studenti con la mascherina a scuola. E per giunta come si fa a chiedere ad un bambino di rispettare la distanza di sicurezza? Non mostrare cautela adesso significherebbe vanificare gli enormi sforzi fatti finora su tutti i fronti

Queste le ultime il ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina (nella foto), la quale fa sapere che una decisione ufficiale, arriverà nei prossimi giorni.

Dalle sue parole però sembra che non vi siano più dubbi.

Ecco tutte le altre novità nel frattempo assodate.

Il ministro esclude anche i doppi turni delle lezioni a settembre, tra diurni e pomeridiani, come possibile soluzione alla messa in pratica di una distanza di sicurezza fisica tra gli alunni nelle aule scolastiche, promettendo anche maggiori aiuti ai genitori che lavorano, con un’estensione del congedo parentale e del bonus baby-sitter.

Un altro intervento sarà quello mirato ad implementare, con altri ottanta milioni di euro, le risorse da destinare alla didattica a distanza, che si sta rivelando l’unica strategia efficace, pur con tutte le problematiche ad essa connesse, per non interrompere il canale di trasmissione del sapere tra docenti e discenti attraverso le classi virtuali.

E per quanto riguarda la tanto discussa valutazione degli alunni, Azzolina, che ha sempre dichiarato di rifiutare l’idea del sei politico, sostiene Se lo studente merita 8 avrà 8, se merita 5 avrà 5.  La didattica a distanza ci ha permesso di mettere in sicurezza l’anno che altrimenti sarebbe andato perso. Alla fine tutti avranno un voto e saranno ammessi alla classe successiva. Chi risulta insufficiente recupererà il prossimo anno con attività individualizzate.”

Ogni alunno avrà, dunque, ciò che merita, secondo l’impegno e la dedizione dimostrata nel corso dell’intero anno scolastico.

A quanti esprimono richieste o dubbi circa la possibilità di un prolungamento delle lezioni in estate, la ministra risponde escludendolo perentoriamente, perché questo, a suo avviso, significherebbe non riconoscere il complesso lavoro fatto da insegnanti e alunni in questi mesi difficili in cui, però, la scuola non si è affatto fermata, ma ha continuato a lavorare alacremente grazie alla didattica a distanza.

“Ricevo continuamente numerose lettere di studenti che mi chiedono un esame in presenza: sarebbe auspicabile, vedremo se si potrà. Escludo l’ipotesi mista: studenti a scuola e professori a casa.”

La ministra ha così cercato di chiarire i dubbi anche sugli Esami di Maturità 2020, confermando che quest’anno tutti saranno ammessi a sostenere le prove e paventando quello che, a questo punto, diviene il concreto scenario di un esame solo orale e per giunta a distanza.

Permane il problema inerente l’aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento, rinviate al prossimo anno, e quello dei concorsi, non ancora banditi, per il reclutamento degli insegnanti.

Questo quanto annunciato in merito da Lucia Azzolina:“I concorsi si faranno. È l’unico modo per poter assumere a settembre. Quello straordinario per 24 mila precari si svolgerà appena le condizioni lo permetteranno”.

  Il Ministero dell’Istruzione ci tiene a tranquillizzare tanto gli addetti ai lavori quanto l’utenza,  che è stata istituita una commissione tecnica guidata da Patrizio Bianchi, attualmente professore ordinario di Economia Applicata alla Facoltà di Economia e Rettore dell’Università degli Studi di Ferrara.

L’obiettivo è l’innovazione ad ampio spettro, che rimoduli il modo di insegnare ed apprendere in un contesto esistenziale profondamente e improvvisamente mutato, a causa di un evento che ci ha colti impreparati, ma che ha tirato fuori da ogni settore dello scenario economico e sociale una straordinaria capacità di reazione e di riadattamento volti alla sopravvivenza della specie.

Oggi i dotti, tanto avvezzi a parlar forbito, la chiamano RESILIENZA.

Noi che la possediamo da tempo immemore, quasi marchiata a fuoco nel DNA, la potremmo definire ORGOGLIO di un popolo che non VUOLE, non PUÒ e non DEVE mostrarsi arreso e sconfitto dinanzi ad un nemico invisibile, ma devastante di ogni cosa, tranne che della nostra DIGNITÀ!

 

Category: Cronaca, Cultura

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