ILLUMINIAMOCI DI MENO

| 10 Febbraio 2022 | 0 Comments

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Giovanni Seclì e Alfredo Melissano, del Forum ambiente e salute di Lecce, firmano congiuntamente la seguente lettera aperta inviata a tutte le autorità politiche competenti e mandataci per conoscenza_______

 

Spreco energetico inquinamento luminoso

norme assenti o ignorate e violate

 

Da “il cielo stellato sopra di me” (I. Kant) a “il cielo della miriade di lampade che spegne  quello stellato”:  e con esso  la visione dell’universo, perpetrando  così  il più grave, ma ignorato, vilipendio al paesaggio, a causa di  scelte , in gran parte superflue, scriteriate, confliggenti con le dinamiche della natura. I bioritmi naturali –vegetali ma soprattutto animali – ne sono danneggiati. Quanti sono i parchi urbani  (e aree  agricole), seppur recintati  e chiusi, tuttavia  illuminati inutilmente e  di notte, a danno dei bioritmi, della visione del cielo stellato ,  dell’erario comunale?

Eppure negli ultimi anni  era stata avanzata qualche proposta politica  a livello nazionale ( con il governo Monti, la spending rewiev di Cottarelli, etc)  -caduta miseramente- per ridurre  l’illuminazione pubblica , quindi l’inquinamento luminoso, nelle ore notturne. La Regione Puglia aveva varato la legge  15 del 2005 ad hoc  Poi  -complici i  Led-  le buone intenzioni e le  normative sono state azzerate pente o totalmente inattuate . Nonostante l’eccesiva iilluminazione , il bisogno di  sicurezza pubblica  ad essa  riduttivisticamente  affidato ,restava  disatteso se non inevaso. Lo denunciava ”Repubblica” ( 31 gennaio 2017) , evidenziando  che il costo  per l’illuminazione pubblica in Italia era circa il doppio della media europea, come l’ impegno di circa 107 kw per abitante  rispetto ai  50 della Germania e  i 42 della Gran Bretagna. Ora i sindaci denunciano  che il caro bollette lo ha ulteriormente raddoppiato.  Spreco energetico rimarcato da   M.Muccini  esperto del CNR   quale conseguenza  di inefficienza  o arretratezza tecnologica: i led non bastano, servono lampioni intelligenti; oltre comportamenti e scelte responsabili.

A ciò si aggiunga l’espansione urbanistica a macchia d’olio , l’edificazione diffusa nelle campagne e sulla costa,nuove strade, elefantiache zone commerciali e industriali, semiutilizzate ma iperilluminate, la piena illuminazione  invernale di località balneari semideserte, etc.: a incrementare spreco energetico e  inquinamento luminoso

La legge regionale   pugliese 15-2005 (e i decreti attuativi)  impone  rigorosi criteri  per limitare  del 30% l’illuminazione notturna   anche nei centri urbani, automatizzando  i nuovi  impianti successivi alla sua entrata in vigore, schermando i punti luminosi pubblici e privati verso il basso, spegnendo le insegne  dopo mezzanotte etc. Responsabili    i comuni  che dovrebbero dotarsi di piani per il risparmio energetico (ma talvolta  ci sono solo gli   energy manager  a gestire la routine, quindi inutili e costosi). Il controllo  sulle ottemperanze comunali  rispetto delle norme dovrebbe essere effettuato a cascata dalla Regione sulle Province e da esse sui singoli comuni (art.2) ed eventualmente sanzionate.  Ogni anno dovrebbe essere  pubblicata  la relazione sul bilancio energetico     e sull’inquinamento luminoso,  da parte dei comuni… Almeno nel Salento (ma forse in tutta la regione)  le normative  regionali in vigore sono   colpevolmente  ignorate e violate, nell’assenza verticale  di pianificazione, di  controllo, di  censura e sanzioni per gli inadempienti

La proposta   dei sindaci di spegnere i luoghi iconici delle città  per denunciare  in un sol giorno il caro bolletta; così  come la giornata “m’illumino di meno”: non mettono in discussione lo spreco strutturale , sia a livello  regionale che nazionale, risultando  solo effimere  o simboliche provocazioni o fiori all’occhiello, con funzione di autoassolversi dalle proprie responsabilità. Di  fatto  bei gesti  di un solo  giorno , ma non doverose denunce contro l’assenza di una politica energetica nazionale improntata al risparmio e al controllo dei prezzi   delle fonti energetiche.
Pertanto chiediamo che  i comuni : a) siano parte attiva verso il governo nazionale affinchè vari provvedimenti finalizzati  a perseguire il risparmio energetico anche attraverso la limitazione dell’inquinamento luminoso;   b)che  quelli pugliesi   attuino sul territorio le norme  previste  e predette, ora totalmente disattese.  Esempio positivo, che tutt gli altri dovtrebbero imitare , è la scelta del comune di Minervino  di Lecce –sindaco Caroppo –  di ridurre l’uilluminazione pubblica nelle ore notturne,

E’ urgente  l’approvazione  di una politica energetica nazionale  basata non solo sul’incentivazione delle rinnovabili  (soprattutto non speculative  e senza consumo di suolo agricolo), ma anche di  norme   improntate a  promuovere buone pratiche virtuose  -pubbliche e private-  contro lo spreco energetico e  l’inquinamento luminoso . Sulle inadempienze regionali –se perdureranno-  si chiamerà in causa la magistratura penale e contabile per le opportune valutazioni.

 

 

 

 

Category: Costume e società, Cronaca, Politica

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