LA CONSULTA BOCCIA IL REFERENDUM SULL’EUTANASIA

| 16 Febbraio 2022 | 0 Comments

 

di Angelo De Pascalis _____

La Corte Costituzionale, ieri dopo oltre tre ore di camera di consiglio, ha giudicato inammissibile il referendum sull’eutanasia attiva, chiesto con una raccolta firme dall’Associazione Luca Coscioni.

In tutto erano state raccolte un milione e duecentomila firme milioni.

I giudici hanno respinto il referendum trovando inammissibile il quesito che prevedeva “l’Abrogazione, parziale dell’articolo 579 del Codice penale (omicidio del consenziente)” in quanto non erano chiari i casi in cui l’omicidio del consenziente era ammesso. In sostanza «non sarebbe stata preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili».

Già lo scorso anno la Commissione Giustizia della Camera approvò con i voti del centrosinistra più il Movimento 5 Stelle, il testo base della nuova legge sull’eutanasia usando il termine “assistenza” ad aiutare qualcuno a “morire”, ma non ci furono ulteriori sviluppi.

Insomma, invece di favorire la cultura della vita si diffonde quella della morte, misconoscendo che l’uomo è fatto per vivere e non per morire. Ogni vita per la sua sacralità è sempre degna di essere vissuta anche se affetta da una grande sofferenza, da un male forse inguaribile, ciò non significa che la società debba smettere di prendersi cura del sofferente e di chi soffre accanto a lui.

La dittatura del “progresso” ci ha posto dinanzi, la progressiva disgregazione dei valori morali, sociali ed etici. In una parola si è distrutta la dignità della persona diffondendo insane ideologie che offuscano la vista, soprattutto affascinano i giovani in nome di una inesistente libertà, mentre con il tacito consenso delle Istituzioni si impone una concezione della vita materialistica e edonistica.

È veramente strano questo “progresso” sbandierato dal blocco laico (sinistra, radicali) che segue la discutibile logica di non occuparsi di chi non produce come l’anziano e il malato terminale. Per fortuna ha prevalso, almeno per la Corte Costituzionale, il buon senso e il coraggio.

Ora sarebbe opportuno rinforzare i vincoli familiari con efficaci processi educativi, dare appropriati sostegni economici e sociosanitari alle famiglie provate dalla malattia e applicare nel mondo sanitario la legge 38/2010 sulla terapia del dolore e sulle cure palliative.

 

 

Category: Cronaca, Politica

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