LA STORIA / VUOTO A PERDERE

| 5 Ottobre 2022 | 0 Comments

(g.p.) ______ Un vuoto a perdere che nemmeno la Monteco toglie dall’indifferenziata.

Appena passata l’afa asfissiante dell’estate, fra freddo e umidità, a far star ancora più male, chi vive con l’angoscia dentro di sè, e un’amarezza congenita, che corrode giorno dopo giorno come un cancro nell’anima.

Lo squallore di una città che ti consuma senza scampo, e in cui la solitudine ti uccide, nella sua periferia e nel suo centro di una metropoli globalizzata, problematica, anonima, ipocrita, indifferente, ed emarginata, sobborgo che pare sempre in una giornata di una decomposta fiera.

Una città che se ne lava le mani: ci sono i dormitori, alla Caritas danno da mangiare, è una “scelta” loro, dice.

E non capisce che con questi alibi alla propria indifferenza finisce con l’aggravare la condizione degli ultimi, degli emarginati, dei disperati, dei poveri che diventano sempre più poveri e sempre più numerosi, perché non sa più avvolgerli in una Comunità, di cui ha smarrito l’appartenza, e il senso stesso, attenta solamente alle logiche egoistiche, consumistiche ed affaristiche.

La segnalazione e le foto di questo ultimo episodio in un comunicato stampa del consigliere comunale di Fratelli d’Italia Andrea Guido, che così si esprime:

Dormono per terra, in piazza Sant’Oronzo da due mesi, protetti solamente dal porticato.

Fino a poco tempo fa si trattava di un uomo ed il suo cane, ma ora si è aggiunta anche una donna.

Una vecchia coperta, stracci usati e un paio di cuscini strappati alla raccolta dei rifiuti: un vero e proprio letto, ma in piazza Sant’Oronzo.

Fra i tanti che vedono quelle coperte, passandovi accanto, silenziosi, a pochi metri dall’ingresso del Municipio,  probabilmente ci saranno anche gli esponenti della Giunta o lo stesso Sindaco. 

Questa scena si ripete da settimane. Ma non possiamo prendercela con loro – i senzatetto – per il degrado generato, per gli escrementi e le urine e per l’immagine deturpata del salotto buono della città ancora affollato dai visitatori dei flussi autunnali. Io me la prendo con chi avrebbe il dovere di controllare, sorvegliare, agire e aiutare, per il bene degli indigenti, prima, e, subito dopo, per la salvaguardia della bellezza del cuore storico, artistico e politico della nostra cittadina e della sua attrattività turistica.

I primi a pagarne le spese di questo degrado sono senz’altro le attività commerciali e di ristorazione presenti sull’area, ma credo che ogni leccese si senta, in fondo, un po’ sconfitto”.

LA RICERCA nel nostro articolo di ieri

LA SOLITUDINE UCCIDE ANCORA A SAN PIETRO IN LAMA

Category: Costume e società, Cronaca, Politica

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