IN PUGLIA VIETATA LA PESCA DEI RICCI DI MARE, PER TRE ANNI DIMENTICHIAMOCI DI QUESTE LECCORNIE

| 28 Marzo 2023 | 3 Comments

(Rdl) ______ FONTE: AGENZIA DI STAMPA CONSIGLIO REGIONALE DELLA PUGLIA (nella foto, una rivendita caratteristica, abituale in molte zone del Salento anche su banchetti improvvisati per strada).______

Questa mattina è stata approvata a maggioranza, con 41 voti favorevoli e uno contrario, la proposta di legge contenente le misure di salvaguardia per la tutela del riccio di mare, di cui è primo firmatario il consigliere regionale Paolo Pagliaro e sottoscritta da numerosi altri colleghi.
Con la legge approvata si sospende per un periodo di tre anni l’attività di pesca, anche di tipo sportivo, del riccio di mare nelle acque del territorio regionale pugliese. 
Si impone, cioè, un fermo necessario per consentire il recupero degli stock e la ricostituzione della risorsa nel nostro mare territoriale, messa a rischio dal massiccio prelievo effettuato negli ultimi anni.
Determina il periodo di blocco dell’attività di pesca ed impone, in particolare, il divieto di prelievo, raccolta, detenzione, trasporto, sbarco e commercializzazione degli esemplari di riccio di mare e dei relativi prodotti derivati freschi. 
La commercializzazione del riccio di mare non è vietata per gli esemplari provenienti da mari territorialmente non appartenenti alla regione Puglia.

Category: Costume e società, Cronaca, Politica

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Comments (3)

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  1. Paolo Greco e Ada Fiore - tramite mail ha detto:

    Lo STOP alla pesca va accompagnato da ristori e coordinato con gli addetti ai lavori
    Applicare divieti e imporre fermi biologici specifici, senza concordarli con gli operatori del settore e le associazioni di categoria è un grave errore.
    Lo stop al prelievo dei ricci di mare nelle acque pugliesi senza la previsione di congrui ristori non può rappresentare una soluzione, oltre ad essere un abuso di diritto da parte del legislatore regionale.
    Soprattutto quando in gioco c’è la tutela dei lavoratori, l’ambiente non può essere un pretesto per slogan la cui fondatezza scientifica è da verificarsi.
    È urgente convocare un tavolo presso l’Assessorato all’Agricoltura e alla pesca con le imprese interessate, gli operatori del settore e le associazioni di categoria.
    L’esempio da seguire è quello della Sardegna, dove già nel 2020 le associazioni, l’Assessorato, le aree marine protette e soprattutto i pescatori hanno iniziato a proporre uno stop alla pesca dei ricci di mare, costruendo una proposta condivisa nei confronti del governo regionale sardo. Tanto che con legge regionale è stato imposto un fermo pesca fino al 2024, accompagnato da campagne di educazione alimentare e ambientale e un investimento di 2,8 milioni di euro per ristorare i soggetti danneggiati.
    In Puglia è stato fatto esattamente il contrario, nessun coinvolgimento o parere scientifico e soprattutto nessun impegno di spesa in grado di supportare i pescatori e le imprese!
    Adesso che la Giunta Regionale deve procedere nell’esecuzione di questa norma votata in modo populistico, si faccia ammenda e l’Assessore istituisca con urgenza un tavolo con i soggetti interessati.

    Paolo Greco- Coordinatore Provinciale Azione
    Ada Fiore – Massimo Toma Coordinatori Provinciali Italia Viva

  2. Pierpaolo Signore, Movimento Regione Salento - tramite mail ha detto:

    Nessuno slogan, nessuna mossa populista. Nessun attacco ad alcuna categoria. La legge sul fermo pesca dei ricci di mare varata dalla Regione Puglia, proposta dal consigliere regionale e presidente del Movimento Regione Salento Paolo Pagliaro, è una norma di buonsenso. A chiederla è stato il nostro mare, il nostro ambiente ed anche i pescatori pugliesi.

    Non possono essere condivise le affermazioni rese dagli esponenti provinciali di “Azione” che parlano di “divieti non concordati con gli operatori del settore e le associazioni di categoria”. Il percorso di gestazione della legge, invece, è stato ampiamente condiviso con la comunità scientifica, accademica e con i rappresentanti delle varie categorie coinvolte. Prova ne sono i numerosi incontri (pubblici e non) degli ultimi mesi che hanno avuto tutti lo stesso comun denominatore: fermare quanto prima il processo di desertificazione della specie.

    Biologi, studiosi, esperti della materia, ma anche pescatori e rivenditori hanno più volte ribadito – e continuano a farlo in queste ore – la necessità di porre un freno alle razzie al largo dei nostri mari. Un fermo si è reso necessario per consentire il recupero degli stock e la ricostituzione della risorsa nel nostro mare territoriale, messa a rischio dal massiccio prelievo effettuato negli ultimi anni. Questo sovra sfruttamento, infatti, se perpetrato, unitamente ai repentini cambiamenti climatici degli ultimi anni, determinerebbe nel breve periodo il collasso della risorsa e l’estinzione commerciale della specie.

    Altro che slogan! Altro che ennesimo NO!

    Del resto, la tutela dell’ambiente non ha colore politico, come ha dimostrato nel recente passato lo stesso sindaco di Caprarica di Lecce Paolo Greco, coordinatore provinciale di Azione, che infatti non ha mancato di sottoscrivere, insieme ad altri 71 primi cittadini della provincia, il documento voluto dal Movimento Regione Salento sul NO al parco eolico al largo di Otranto, Castro e Santa Maria di Leuca.

    Sulla necessarietà di prevedere forme di compensazione per le categorie di lavoratori principalmente coinvolte dal provvedimento, nessun dubbio: i ristori erano sempre stati previsti e ci saranno. Misure che, tuttavia, non hanno trovato copertura finanziaria nel bilancio 2023. La scelta era tra rinviare di un anno l’intera manovra e permettere per altri mesi le razzie dei nostri mari, oppure intervenire immediatamente per frenare lo scempio. Il Consiglio regionale ha optato, saggiamente, per la seconda via, e al contempo ha incassato l’impegno pubblico da parte dal presidente Emiliano e dell’assessore all’agricoltura Pentassuglia a stanziare quanto prima le somme necessarie per i monitoraggi e per i ristori.

    In particolare l’Assessore Pentassuglia ha ribadito espressamente che “le risorse verranno riprogrammate non solo per i ristori per i pescatori che hanno saputo mettere in campo in questo ultimo periodo enormi sacrifici”. Sarà nostro compito mantenere alto il pressing sull’Assessorato di competenza e su tutta la Giunta, per non perdere nemmeno un euro a beneficio delle categorie interessate e per avere quanto prima il decreto di attuazione comprensivo delle sanzioni da irrogare in caso di violazione della legge”.

  3. Paolo Pagliaro, La Puglia domani - tramite mail ha detto:

    Stanziare subito le risorse necessarie per ristorare i pescatori pugliesi e salentini durante il periodo del fermo pesca stabilito dalla legge regionale approvata lo scorso 28 marzo.
    È quello che chiedo con una mozione presentata oggi, per impegnare la Giunta Emiliano a disporre nell’immediato un avviso pubblico finalizzato ad indennizzare i pescatori.
    Si tratta di un intervento urgente e necessario, tanto quanto lo stop al prelievo dei ricci di mare: l’ho ribadito in sede di approvazione della legge, martedì scorso, ricordando che il progetto di legge originario – da me presentato e sottoscritto da 49 consiglieri regionali su 51 – prevedeva specifici capitoli di spesa per gli indennizzi ai pescatori con licenza, per tutta la durata dello stop alla pesca, oltre a risorse per il monitoraggio dei fondali per misurare gli effetti del fermo, e a fondi per la comunicazione e sensibilizzazione su questo provvedimento a tutela del nostro mare e di una delle sue specie ittiche più apprezzate.

    Si tratta di un provvedimento necessario per scongiurare la scomparsa della specie, preziosa non solo dal punto di vista commerciale e gastronomico ma anche per la sua funzione di pulizia dei fondali rocciosi.
    I ricci di mare sono ormai a rischio estinzione a causa del prelievo massiccio e scriteriato perpetrato negli anni senza badare alle dimensioni minime consentite per legge, ossia 7 centimetri di diametro.

    Sia l’assessore all’agricoltura Pentassuglia, sia il presidente Emiliano, in sede di approvazione della legge regionale hanno garantito la volontà di reperire le risorse necessarie per provvedere agli indennizzi dei pescatori per tutta la durata del fermo pesca.
    Ci sono anche fondi del FEAMP (Fondo europeo per la politica marittima, la pesca e l’acquacoltura) a cui attingere, quindi con la mia mozione impegno la Giunta a mettere subito a disposizione i fondi necessari per i ristori ai pescatori, predisponendo e pubblicando il bando. Sono certo che il Governo regionale manterrà fede all’impegno preso e provvederà con sollecitudine a ristorare i nostri pescatori autorizzati che vivono della pesca del riccio di mare.

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