GIORGIA MELONI FA BUON VISO A CATTIVA SORTE E DECRETA LO STATO DI EMERGENZA PER GLI SBARCHI SULLE NOSTRE COSTE ORMAI FUORI CONTROLLO. POI AFFRONTA LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA. E PROMETTE MENO TASSE

| 12 Aprile 2023 | 0 Comments

(Rdl) ______ Arrivata al governo con la coalizione di centro – destra che aveva promesso di fermare, o comunque di contenere, l’immigrazione clandestina, per poi trovarsi di fronte, in questi mesi, anche per la perdurante estraneità dell’Unione Europea che dovrebbe farse carico nella sua totalità, ad un aumento esponenziale degli sbarchi sulle nostre coste ormai fuori controllo, il presidente Giorgia Meloni (nella foto) cerca di correre ai ripari e di avviare quella che l’Italia non ha più da tempo, cioè una politica sull’immigrazione.

Lo ha annunciato nella tarda serata di ieri al termine della riunione del consiglio dei ministri: “Abbiamo deciso lo stato di emergenza sull’immigrazione per dare risposte più efficaci e tempestive alla gestione dei flussi”.

Ed ha poi aggiunto, per quanto riguarda le misure di programmazione economica-finanziaria adottate:

“Abbiamo tracciato la politica economica per i prossimi anni, una linea fatta di stabilità, credibilità e crescita. Rivediamo al rialzo con responsabilità le stime del Pil e proseguiamo il percorso di riduzione del debito pubblico. Sono le carte con le quali l’Italia si presenta in Europa”.

Al solito, bisognerà aspettare per capire in maniera specifica in che cosa tutto questo si articoleràconcretamente.

Comunque nella notte il governo ne ha fatto una sintesi, che qui di seguito pubblichiamo negli aspetti che ci sono sembrati giornalisticamente più rilevanti. ______

FONTE: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Il Documento di economia e finanza (DEF) 2023 delinea i tre principali obiettivi programmatici della politica economica e di bilancio del Governo per il medio termine:

  1. la rinuncia graduale ad alcune delle misure straordinarie di politica fiscale attuate negli scorsi tre anni e l’individuazione di nuovi interventi a sostegno dei soggetti più vulnerabili e per il rilancio dell’economia;
  2. la riduzione graduale, ma in misura sostenuta nel tempo, del deficit e del debito della pubblica amministrazione in rapporto al prodotto interno lordo (PIL). Il Governo conferma gli obiettivi di indebitamento netto in rapporto al PIL già dichiarati a novembre nel Documento Programmatico di Bilancio (DPB), ossia 4,5 per cento quest’anno, 3,7 per cento nel 2024 e 3,0 per cento nel 2025. L’obiettivo per il 2026 viene posto pari al 2,5 per cento;
  3. il sostegno alla ripresa dell’economia italiana, volto a conseguire tassi di crescita del PIL e del benessere economico dei cittadini più elevati di quelli registrati nei due decenni scorsi.

Nel breve termine, si opererà per sostenere la ripartenza della crescita segnalata dagli ultimi dati, nonché per il contenimento dell’inflazione. Il mantenimento dell’obiettivo di deficit esistente (4,5 per cento) permetterà di introdurre, con un provvedimento di prossima adozione, un taglio dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi di oltre 3 miliardi a valere sul periodo maggio-dicembre di quest’anno. Ciò sosterrà il potere d’acquisto delle famiglie e contribuirà alla moderazione della crescita salariale. Unitamente ad analoghe misure contenute nella legge di bilancio, questa decisione testimonia l’attenzione del Governo alla tutela del potere d’acquisto dei lavoratori e, al contempo, alla moderazione salariale per prevenire una pericolosa spirale salari-prezzi. Anche per il 2024, le proiezioni di finanza pubblica mostrano che, dato un deficit tendenziale del 3,5 per cento, il mantenimento dell’obiettivo del 3,7 per cento del PIL creerà uno “spazio di bilancio” di circa 0,2 punti di PIL, che sarà destinato al Fondo per la riduzione della pressione fiscale, al finanziamento delle cosiddette ‘politiche invariate’ a partire dal 2024 e alla continuazione del taglio della pressione fiscale nel 2025-2026, e concorrerà a una significativa revisione della spesa pubblica e a una maggiore intesa tra fisco e contribuente.

In tale contesto, le previsioni di crescita del PIL del DEF sono le più prudenti, intente all’elaborazione di proiezioni di bilancio ispirate a cautela e affidabilità. Nello scenario tendenziale a legislazione vigente, il PIL è previsto crescere in termini reali dello 0,9 per cento nel 2023 – dato rivisto al rialzo in confronto al Documento programmatico di bilancio (DPB) di novembre, in cui la crescita del 2023 era cifrata in uno 0,6 per cento – e quindi all’1,4 per cento nel 2024, all’1,3 per cento nel 2025 e all’1,1 per cento nel 2026.

Grazie alle nuove misure fiscali per il 2023 e 2024 delineate, la crescita del PIL nello scenario programmatico è prevista pari all’1,0 per cento quest’anno e all’1,5 per cento nel 2024.

TUTELA DEI BENI CULTURALI E PAEDSAGGISTICI

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, ha approvato un disegno di legge che introduce disposizioni sanzionatorie in materia di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici.

Oltre alle sanzioni penali già previste, il testo introduce, per chi distrugge, disperde, deteriora o rende in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici propri o altrui, una sanzione amministrativa compresa tra 20.000 e 60.000 euro. Per chi deturpa, imbratta o destina i beni culturali a un uso pregiudizievole o incompatibile con il loro carattere storico o artistico, la sanzione sarà compresa tra 10.000 e 40.000 euro. I proventi saranno devoluti al Ministero della cultura, affinché siano impiegati prioritariamente al ripristino dei beni danneggiati.

PROTEZIONE CIVILE, STATO DI EMERGENZA

Il Consiglio dei ministri ha esaminato i dati presentati dal Ministro dell’interno Matteo Piantedosi in relazione al forte incremento dei flussi migratori verso l’Italia registrato nell’anno in corso, che sta determinando situazioni di gravissimo sovraffollamento nei centri di prima accoglienza e, in particolare, presso l’hotspot di Lampedusa, e alle previsioni di un ulteriore incremento delle partenze nei prossimi mesi.

Da tali dati consegue la necessità di provvedere con urgenza all’attuazione di misure straordinarie per decongestionare l’hotspot di Lampedusa e per realizzare nuove strutture, adeguate sia alle esigenze di accoglienza sia a quelle di riconoscimento e rimpatrio dei migranti che non hanno i requisiti per la permanenza sul territorio nazionale.

Per tali ragioni, su proposta del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci, il Consiglio dei ministri ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza sull’intero territorio nazionale, per sei mesi, in relazione all’eccezionale incremento dei flussi di persone migranti in ingresso sul territorio nazionale attraverso le rotte migratorie del Mediterraneo. Nelle more della valutazione delle effettive esigenze finanziarie, per l’attuazione degli interventi maggiormente urgenti, sono stati stanziati 5.000.000 di euro, a valere sul Fondo per le emergenze nazionali.

Category: Cronaca, Politica

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