MODA / MODE – AL CENTRO COMMERCIALE SI PARLA DI CUCINA. E DI POLITICA…

| 16 Dicembre 2023 | 0 Comments

di Elena Vada  ______ 

Dicembre. Il freddo non ci fa paura ma, per scambiare due chiacchiere, noi signore attempate, ci rifugiamo su sedie e panche dell’ipermercato di zona. 

Non ci costa nulla. Nemmeno un caffè.

Molti discorsi riguardano la salute: ci confrontiamo su chi sta peggio e l’elenco delle patologie è infinito, quanto  strampalato. Sorvoliamo.

Altro discorso: attualità politica.  

Stranissimo. 

Fino all’anno scorso, questa materia, era tabù.  

Abito in una zona rossa, che più  rossa non si può, non lontano  dalle case Fiat del Lingotto.

Case popolari con i cortili, oggi pieni di auto. Cortili nei quali, negli anni ’60, giocavano i figli degli operai, che facevano i turni e tornavano a casa stanchi, con la voglia di lottare per i propri diritti e magari scioperare…

Qui sono rimasti quasi tutti, dichiaratamente, comunisti e, fino all’anno scorso, dell’argomento “politica” ne parlavano solo i signori  uomini, così come del campionato di calcio, i motori, le dive poppute e quel Dio ingrato, che non si sa bene se esista… e altre facezie, loro prerogativa.

Le donne stavano zitte o annuivano alle dichiarazioni dei propri mariti, compagni, amici. Tacevano annoiate, cercando di cambiare discorso: Grande Fratello, la D’Urso, C’è Posta per te… e, per fortuna,  le orecchiette con le cime di rapa o simili.

Ora, da quando c’è il nuovo governo, le signore si sono scatenate, come avessero aperto loro i rubinetti della verità, come avessero sdoganato il diritto di esprimersi in merito al voto, spumeggianti.

“Oh, figuriamoci se votavo per i comunisti! 

Ovvio che dicevo di si, a Pino, mio marito (pace all’anima sua) ma mettevo la croce sulla DC, per sentirmi a posto con la coscienza…”

“Che c’entra la coscienza?”

“OOOH Bella, Don Gino, il parroco, me lo raccomandava in confessione…”

“… e, senza Democrazia Cristiana, che facevi Rina?”

“Una volta ho votato  Cossiga, Grillo, poi Berlusconi,  Salvini. Ma l’ultima volta, MELONI. Si, Giorgia Meloni, perché  quella li, ha gli attributi… mette tutti in riga!”

Rina, Pina, Tina, Gina, Lina… insieme, vociano come se si fossero risvegliate, all’improvviso, da un lungo torpore. 

Dopo quasi settant’anni, di mesto silenzio, hanno voglia di parlare di politica.

Sono le casalinghe, operaie, commesse, mamme di sempre, quelle di prima, delle modeste case popolari piene di urla festose e odore di fritto.

Sono le figlie dei partigiani o partigiane loro stesse.

“No, non sono fascista, ma ho votato Meloni, una donna che sa farsi rispettare!” 

“Avete visto come ha fatto fuori il padre della figlia che, secondo me, la cornificava…” un po’  di gossip, ci sta.

“Come è disinvolta con tutti i capi di stato mondiali.

 La piccolina ha grinta.

Sa un sacco di lingue 

Facciamo  bella figura, finalmente…

Altro che Masaniello!!!…”

Masaniello??? Boh??? 

Rimango attonita, sbigottita, per queste dichiarazioni, queste strane chiacchiere non abituali per le mie amiche anzianotte, che non supponevo, avessero idee… così  concrete e precise… alla faccia dei mariti.

I numeri, del resto, hanno dato ragione a loro.

“Non hanno vinto i fascisti, non ha vinto la destra, ha vinto la Meloni!” sostengono. 

Brusio sommesso. 

“Ma poi sarà come tutti gli altri, vedrai. 

Arrivati al governo, sono tutti uguali! 

Ma Lei non è la stessa cosa, lei, è donna, è meglio…

 – “Tu cosa hai votato Elena?” chiedono maliziose e poi, sorridendo, ammiccando, sgomitando, si dicono l’un l’altra:

– Elena è comunista, se la intende con la Schlein. Intellettuali…!”

– Ma va, vota Conte… gli piace il tipo

– Secondo me, ha votato ItaliaViva

… e cos’è, un nuovo partito? Mai sentito…

– È quello nuovo di Renzi e un altro..

– Ah…

–  Se ti candidi, ti votiamo noi. Fallo tu un partito… Elena.  Poi ci aumenti le pensioni e ci dai l’accompagnamento e assistenza gratis…”

“Certo, sicuro” rispondo.

Sono allibita: Eh si – penso – lo fondo io, un movimento  e lo chiamo “I Sopravvissuti”. 

Cinque/sei voti sono sicuri, o quasi.

Cerco di rimanere tranquilla e impassibile. 

Sorrido in modo ebete.  

Che strano pomeriggio, pieno di considerazioni ed una nuova consapevolezza: le donne, queste ex lavoratrici e massaie,  hanno sempre pensato… hanno sempre votato per conto proprio, nonostante il marito, il parroco, il sindacalista, il caposquadra …

Incastrata dalle sfrontate e fastidiose supposizioni, sulle mie propensioni politiche, cerco di svicolare e cambiare discorso.

“Cosa cucinerete per il cenone di Natale?:

La mortadella è comunista (Caruso Pascoski – Francesco Nuti 1988).

– Spaghetti con le vongole e frutti di mare 

– Agnolotti al sugo d’arrosto

– Orecchiette con le cime di rapa 

…che sono: di destra, sinistra e centro

Di tutti, insomma! 

Ma, salmone affumicato e vitello tonnato, 

 nooo… 

sono fascisti.

Sarà!

(Queste sono le nostre panche vuote, le signore devono andare dal parrucchiere, prima di farsi fotografare!)

Category: Costume e società

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