DAJE! L’ASL DI LECCE CI RIPROVA

| 21 Febbraio 2024 | 7 Comments

DI NUOVO L’INCREDIBILE INIZIATIVA DI RICHIEDERE PRESUNTE SOMME A SUO DIRE DOVUTE DAI CITTADINI, A DISTANZA DI ANNI E ANNI. EPPURE L’ASSESSORE AVEVA ASSICURATO SUL FATTO CHE…

(Rdl) ______ 

Avviso consegnato ieri a una nostra lettrice da un incaricato dell’ Asl che girava casa per casa carico di fogli simili.

Nel suo caso, anno di riferimento 2018.

A distanza di sei ani dai fatti, quando cioè è difficile per tutti aver conservato documentazione, o memoria di quanto successo…

Abbiamo cercato nel nostro archivio.

Incredibile… ______ 

LA RICERCA nei nostri articoli del 30 dicembre 2021 e del 5 aprile 2022

Category: Costume e società, Cronaca, Politica

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Comments (7)

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  1. Anna Tommasi ha detto:

    Sono coinvolte purtroppo anche persone anziane, le più deboli, e la responsabilità non è loro.

  2. Antonio ha detto:

    “A distanza di sei anni dai fatti, quando cioè è difficile per tutti aver conservato documentazione, o memoria di quanto successo… ” Non sarebbero cadute in prescrizione?

  3. michele venneri ha detto:

    A distanza di anni nn ho memoria di quanto richiesto anche perché nn è stata consernvata documentazione che nessuno ha raccomandato per le richieste di visite mediche.
    È solo vergognoso ricorrere a tanto pur di fare cassa.
    Mimmo

  4. redazione ha detto:

    MAIL DEL CONSIGLIERE PAGLIARO ARRIVATA IN REDAZIONE 23 FEBBRAIO

    ANCORA AVVISI DI PAGAMENTO DA ASL LECCE PER MANCATA DISDETTA PRENOTAZIONI VISITE ED ESAMI MEDICI, PAGLIARO: ”RICHIESTE DA IGNORARE”

    Nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani

    “Ci risiamo: ancora avvisi di pagamento recapitati dalla Asl di Lecce a casa dei cittadini, per non aver disdetto la prenotazione di visite specialistiche o esami diagnostici. Alcuni avvisi si riferiscono addirittura a prenotazioni del 2016: parliamo di otto anni fa. C’è chi, preso dal timore di ulteriori sanzioni, paga. Ma si tratta di somme non dovute: lo ha dichiarato l’assessore alla sanità Rocco Palese in Consiglio regionale, rispondendo ad una mia interrogazione. Era il 5 aprile 2022 (verbale stenografico in allegato). A mia precisa domanda, l’assessore rispose: “Un’iniziativa tardiva, inopportuna e sbagliata, cui non verrà dato seguito”.

    Ribadisco dunque ai tanti cittadini che mi contattano allarmati, poiché raggiunti da questa richiesta perentoria di saldare il presunto debito entro sessanta giorni dalla notifica, che non c’è bisogno di dimostrare, tanto più a distanza di anni, l’avvenuta disdetta, fatta il più delle volte di persona o al telefono, senza il rilascio di alcun documento da parte degli uffici.

    “Non ci sarà nessun impiegato, addetto ai Cup, che potrà certificare che non sia avvenuta la telefonata. Per questo le ho detto che è stata un’iniziativa sbagliata. Più di questo non posso dirle in questa sede. Il rimedio si è già posto”: questo ha dichiarato l’assessore Palese. Pertanto, la Asl di Lecce smetta di vessare i cittadini con l’invio di queste richieste, e invitiamo chi le ha già ricevute ad ignorare avvisi di pagamento relativi a presunte mancate disdette di visite ed esami medici prenotati anni fa”.

    https://seduteonline.consiglio.puglia.it/play.php?flv=PUGLIA_82514_101737_001_20220405&q=palese&odg_q=&time=&istance=&b=0

    Di seguito il resoconto stenografico della discussione in aula del 5 aprile 2022:

    PALESE: Questa è un’iniziativa dettata non so da che cosa, nessuno capisce perché sia stata assunta. Una cosa è certa: attualmente mi risulta che, in attesa di chiarire tutto il procedimento e questa cosa sbagliata che hanno fatto – lo diciamo seccamente, è una cosa sbagliata che hanno fatto – non possono procedere ad alcunché.

    PAGLIARO: Domando di parlare.

    PRESIDENTE: Ne ha facoltà.

    PAGLIARO: Mi sembra di aver capito che possiamo rassicurare i cittadini che non subiranno alcun tipo di iniziativa per recuperare questi importi, che è tutto sospeso. Io mi auguro che possa essere annullato tutto, assessore. Non lasciamo nel limbo questa situazione. Gli utenti sono tantissimi, nella stragrande maggioranza, ripeto, hanno disdetto con una telefonata o di persona, quindi non hanno nessuna prova documentale e non possono neanche averla la prova documentale di aver chiamato un numero, ripeto, a pagamento, senza ottenere risposte. Cosa devono fare? Devono registrare che chiamano al telefono un po’ come fanno in televisione e poi non risponde nessuno, per poter dire “ho chiamato e non mi hanno risposto”?

    Piuttosto che questa sospensione, le chiedo e chiedo al Governo regionale di abolire, di annullare con una lettera, con una missiva a questi cittadini, dicendo che non sono più sotto questo balzello e non c’è alcuna necessità che paghino questo importo. Ci dà questa rassicurazione, assessore? Oltre alla sospensione, chiediamo l’annullamento di queste sanzioni.

    PRESIDENTE: Ha facoltà di parlare l’assessore Palese.

    PALESE: Io penso di essere stato abbastanza chiaro. All’interno della ASL c’è un’istruttoria. Noi sull’istruttoria non possiamo intervenire. Io, però, siccome seguo questa cosa, come tante altre, la sto informando che intanto è sospeso tutto e l’istruttoria tende a fare queste verifiche. Poi, lei, Presidente Pagliaro, sa molto meglio di me che non ci sarà nessun impiegato, addetto ai CUP che potrà certificare che non sia avvenuta la telefonata. Per questo le ho detto che è stata un’iniziativa sbagliata. Più di questo non posso dirle in questa sede. Il rimedio si è già posto.

  5. redazione ha detto:

    MAIL DEL comitato cittadino Alessano

    Odissea 2024 nell’ ASL-LE: si muovono i comitati cittadini per le mancate disdette di prenotazioni
    Ultimo in ordine di tempo il comitato spontaneo per Alessano e Gagliano del Capo che mette in luce incongruenze e fa un appello all’Azienda Sanitaria per un ravvedimento

    Arrivano a pioggia anche ad Alessano e Gagliano del Capo gli avvisi bonari di pagamento per “mancata disdetta prenotazione prestazioni sanitarie” relativi agli anni 2014-2017, che in questi giorni stanno riaccendendo una incresciosa situazione che sembrava essere stata tacitata dalle dichiarazioni nel 2022 dell’Assessore Regionale alla Sanità Rocco Palese. Molti cittadini non ci stanno, nasce così un piccolo comitato spontaneo nei due Paesi, rappresentato dalla signora Antonella Cucinelli, destinataria anch’essa di tale provvedimento.
    “Vogliamo portare all’attenzione degli organi di stampa questa situazione incresciosa che si è venuta a creare negli ultimi giorni, quando ci siamo visti recapitare da parte della Asl Lecce alcuni avvisi bonari di pagamento per “mancata disdetta prenotazione prestazioni sanitarie” relativi agli anni 2014-2017.
    In relazione a questo avviso – in alcuni casi inviato anche a pazienti oncologici – evidenziamo di seguito una serie di incongruenze, premettendo preliminarmente che la prenotazione avveniva e avviene (!), nella maggior parte dei casi, attraverso un contatto per via telefonica al numero del Cup (centro unico prenotazione) e senza ottenere alcuna ricevuta cartacea. ”
    “Rileviamo – proseguono dal comitato – l’enorme difficoltà da parte nostra di ricostruire e dimostrare l’avvenuta prenotazione effettuata per la prestazione sanitaria. Oltretutto in molto casi è accaduto che all’atto della prenotazione venisse effettuato un appuntamento in un luogo distante dalla residenza del paziente oppure troppo lontano temporalmente e che gli stessi operatori del Centro Unico di Prenotazione ci invitassero a richiamare successivamente allo stesso contatto telefonico per verificare se si fosse liberato un posto più vicino. Accadeva così che se tale appuntamento veniva spostato, non veniva però sempre, in quella stessa sede, disdetto il primo”.
    I cittadini mettono a fuoco un’altra difficoltà di cui è disseminata questa Odissea burocratica: infatti il CUP sarebbe difficilmente raggiungibile telefonicamente per disdire o avere chiarimenti. Infatti dopo lunghe attese allietate da voci guida e intervalli musicali, una volta arrivato il proprio turno la linea cadrebbe, rendendo così poco accessibile la comunicazione. Senza parlare poi dei labirinti telematici laddove ci si perde se cercano lumi attraverso app e siti all’uopo predisposti.
    “Quello che chiediamo – prosegue Antonella Cucinelli – è che l’Asl faccia un passo indietro sulla scorta delle dichiarazioni del dott. Palese che definì tale iniziativa nel 2022 “tardiva, inopportuna e sbagliata, cui non verrà dato seguito”; ma chiediamo un ravvedimento anche su quella che è la filosofia della prevenzione, che di tal guisa scoraggerebbe chiunque, spingendo a rivolgersi al privato per visite specialistiche, nonostante la pressione fiscale dovrebbe sostenere questi servizi.
    Chiediamo inoltre che si faccia ordine a livello burocratico per poter avere tracciabilità delle prenotazioni ed eventuali relative disdette, che continuano ad essere rilasciate telefonicamente senza alcun riscontro”
    Antonella Cucinelli
    Referente comitato cittadino

  6. Paolo Pagliaro, La Puglia domani - tramite mail ha detto:

    «È giusto pagare per non aver annullato a tempo debito la prenotazione di visite ed esami medici, perché serve a responsabilizzare gli utenti e ad accorciare le liste d’attesa, ma i tempi di prescrizione delle sanzioni per le mancate disdette – ben 10 anni – sono troppo lunghi. Da qui la mia mozione, presentata oggi, che impegna la Giunta regionale a modificare la delibera del 2010, riducendo a sei mesi il tempo massimo di retroattività della penale, e dunque per la notifica delle sanzioni da parte delle Asl. Il problema riguarda in particolare l’azienda sanitaria locale di Lecce, che continua ad inviare avvisi a raffica per la mancata disdetta di prestazioni che risalgono a molti anni addietro. Una pesca a strascico per fare cassa rastrellando il pagamento di ticket arretrati.

    C’è poi una incongruenza: nell’allegato A alla DGR n. 2268 del 2010, al punto 6 è specificato che “in caso di annullamento entro i termini, deve essere comunicato al cittadino il numero di disdetta che deve essere conservato dai cittadini per almeno sei mesi, a garanzia del cittadino rispetto ad eventuali ingiustificate rivalse”. Quindi, se il cittadino non è tenuto a conservare il numero di disdetta oltre il tempo di 6 mesi, la richiesta di pagamento della sanzione per mancata disdetta dovrebbe avvenire da parte della Asl entro il termine di 6 mesi, in modo che l’utente possa dimostrare di averla regolarmente effettuata.

    Gli avvisi che stanno piovendo sugli utenti dell’Asl Lecce riguardano prenotazioni per visite specialistiche ed esami diagnostici risalenti fino a dieci anni addietro, ed è assai difficile, per non dire impossibile, provare con documentazione l’avvenuta disdetta, anche perché il più delle volte effettuata di persona o per telefono, senza il rilascio di ricevuta. Ecco perché molti utenti, per non rischiare di incorrere in ulteriori addebiti, stanno pagando. Eppure, rispondendo ad una mia interrogazione, il 5 aprile del 2022 l’assessore Palese dichiaro nell’aula del Consiglio regionale che “nessun pagamento sarà dovuto all’Asl Lecce per la mancata disdetta delle prenotazioni di visite specialistiche ed esami diagnostici. Un’iniziativa tardiva, inopportuna e sbagliata, a cui non verrà dato seguito”.

    Poiché, però, l’invio delle notifiche continua da parte della Asl Lecce, è necessario che si modifichino le regole stabilite dalla Regione, fissando un tempo massimo di sei mesi dalla mancata disdetta per la notifica delle sanzioni. Nella mia mozione chiedo inoltre che siano annullati tutti gli avvisi già recapitati, relativi a date antecedenti ai sei mesi dalla mancata dìsdetta. Inoltre, siccome non c’è adeguata informazione agli utenti sulla obbligatorietà della disdetta entro 48 ore lavorative, né sulle modalità per effettuarla e ottenerne ricevuta, la mia mozione prevedere campagne di informazione e sensibilizzazione ai cittadini, in modo che tutti sappiano a cosa vanno incontro se non annullano le prenotazioni che non possono rispettare».

  7. Cisal Sanità Lecce - tramite mail ha detto:

    Comunicato-stampa.

    Dare la colpa agli altri, per sfuggire alle proprie responsabilità.

    Una strategia molto coune nell’Asl di Lecce

    9 marzo 2024

    Il dibattito sulle visite mediche o esami strumentali che non sono stati, per tanti e svariati motivi, mai disdetti e per cui ora ne viene richiesto, da parte dell’Asl Lecce, il pagamento di una penale merita alcune puntualizzazioni anche da parte nostra.

    Innanzitutto pensiamo che sia l’Asl che ha omesso di implementare un idoneo e aggiornato sistema di verifica delle prenotazioni effettuate, di quelle effettivamente erogate e di quelle, soprattutto, non effettuate perché non disdette nei tempi e nei modi prescritti. Con successivo ed immediato inoltro (non a modo di calende greche) di una comunicazione all’assistito della mancata osservanza delle disposizioni operative e del susseguente recupero pecuniario della non riuscita visita o esame strumentale prenotato e mai disdetto.

    In questo modo, l’Azienda sanitaria avrebbe assolto compiutamente i suoi doveri delle proprie prerogative di natura economica rivenienti dalla mancata osservanza da parte degli assistiti, delle norme che regolano tali istituti e, allo stesso tempo (ed in maniera ragionevole) mettere i Cittadini nella condizione di recepire la mancata osservanza delle regole che, invece, dovevano essere comunque rispettate.

    Sempre, e in ogni caso, al riguardo di prestazioni prenotate e non disdette nei tempi prescritti, dal titolare della prenotazione.

    E’ chiaro, comunque, che non ci si può lavare le mani (come fece Ponzio Pilato) asserendo che “ …la procedura attivata è un atto dovuto nel rispetto della legge” . E i dg che emanano delibere e disposizioni ai propri uffici per il recupero di somme di denaro che datano non uno ma 7-8- 9 anni…… solo ora si accorgono e si preoccupano?! Solo dopo che la Corte dei Conti ha evidenziato tale mancanza con una benevola tirata di orecchie ?

    E fino ad ora cosa hanno fatto? Guardare le allodole?

    Noi siamo dell’avviso che queste somme dovrebbero essere pagate non già dai Cittadini, che è bene ribadire con forza, non sono stati messi nella condizione di assolvere ai propri doveri in tempi congrui, bensì dai vari commissari e dg che si sono succeduti negli anni alla guida dell’Asl ed hanno omesso di controllare e verificare, nel tempo, queste situazioni.

    E lo ribadiamo ancora una volta: queste figure tecniche hanno tutti i titoli ma non hanno quelle sufficienti capacità manageriali indispensabili a saper gestire una azienda sanitaria.

    E troppo facile scaricare sulla gente errori di gestione, programmazione ed organizzazione sanitaria!

    Auspichiamo che gli Organi preposti dello Stato, invece, quantifichino l’eventuale danno erariale che simile disorganizzazione ha portato, negli anni, alle casse dell’Asl!

    E poi ci chiediamo ancora, ma cosa ci sta a fare il numeroso personale (ai vari livelli) che non assolve compiutamente al proprio dovere? Bastava investire un po di euro, e di tempo, in validi ed aggiornati programmi gestionali e non si sarebbe arrivati a questa bizzarra situazione !

    I rendiconti sulle visite o esami strumentali programmati, prenotati, effettuati (e quelli non disdetti) vanno fatti mensilmente e non dopo otto o nove anni ! Mica bisogna essere Archimede, Pitagora o Einstein per pianificare ed attuare queste cose!

    Lo ripetiamo: dare la colpa agli altri, per sfuggire alle proprie responsabilità sembra una strategia molto comune nell’Asl di Lecce! Ma noi non ci stiamo!

    Noi siamo dalla parte dei Cittadini!

    Giovanni D’Ambra

    Segretario Generale Provinciale Federazione Cisal Sanità Lecce

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