L’ARRESTATO DEL GIORNO E’ ALFONSO PISICCHIO. ANCORA UNA VOLTA LA GIUNTA EMILIANO TRAVOLTA DALLE INDAGINI GIUDIZIARIE. LUI TIRA DRITTO: “tutte le diverse indagini in corso non hanno mai riguardato l’attività della Giunta in carica“

| 11 Aprile 2024 | 3 Comments

(g.p.) _______ Altra bufera giudiziaria sulla maggioranza che governa la Regione Puglia. Ieri sera è stato arrestato Alfonso Pisicchio (a destra nella foto durante una manifestazione elettorale del 2020), 64 anni, di Bari, ex assessore e leader di Senso civico, cartello elettorale a sostegno del presidente, a capo di una delle tante agenzie regionali affidate da Emiliano ai suoi fedelissimi, l’agenzia per la Tecnologia della Puglia, incarico da cui si è dimesso appena prima di finire in manette. Si trova ora ai domiciliari.

Insieme ad altre quattro persone, anch’esse arrestate, fra le quali il fratello Enzo, è accusato di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione per l’esercizio della funzione, truffa, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falsità materiale, turbata libertà degli incanti, ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.

In pratica, come viene evidenziato dal gip del Tribunale di Bari Ilaria Casu firmataria dell’ordinanza cautelare, per Alfonso Pisiscchio le accuse di corruzione e turbata libertà degli incanti riguardano il periodo in cui era assessore della giunta Emiliano, quando avrebbe utilizzato “la sua influenza politica e le sue relazioni, tramite suo fratello Enzo, per una gestione clientelare del suo ruolo, con favoritismi per ottenere ritorni in termini di consenso elettorale, mediante assunzioni nelle imprese favorite o avvantaggiate di persone che assicurano il voto e che avevano militato anche nel suo partito”.


Enzo Pisicchio, invece, avrebbe agito “quale esecutore delle direttive” del fratello “e quale schermo per impedire di risalire al ruolo e al contributo di Alfonsino”.

Questa mattina il leader del M5S, Giuseppe Conte è andato a Bari, dove ha adoperato parole dure su quanto accaduto:

“Stiamo leggendo pagine di politica che sono anche di cronaca giudiziaria che fanno tremare i polsi. Non combattiamo solo Meloni e soci, non facciamo sconti nemmeno a chi è nel nostro campo.

Vogliamo dare una fortissima scossa, è il momento di fare pulizia e tabula rasa. Dobbiamo estirpare la cattiva politica. Rinunciamo al nostro ruolo di governo, rimettiamo tutte le deleghe nella Regione Puglia”.

Questa sera il presidente Michele Emiliano ha commentato gli avvenimenti con una lunga dichiarazione ufficiale, che qui di seguito riportiamo integralmente:

“La nomina a commissario Arti di Alfonso Pisicchio è stata effettuata nel dicembre scorso al solo fine di seguire il percorso legislativo con eventuali riformulazioni  del disegno di legge per l’attribuzione all’Arti delle competenze aggiuntive di trasferimento tecnologico. L’incarico aveva natura temporanea, questo è il ruolo del commissario, e sarebbe seguita successivamente la nomina del direttore generale ad altra persona non appena concluso l’iter di cui sopra.


La nomina è stata effettuata sulla base del fatto che il prof Pisicchio aveva dato assicurazioni che le indagini a suo carico erano state chiuse con archiviazione. Nel momento in cui è stato richiesto allo stesso prof Pisicchio di dare riscontro fattuale a queste sue assicurazioni, alla luce delle verifiche a 360 gradi che l’amministrazione regionale sta effettuando su tutte le eventuali situazioni giudiziariamente rilevanti, lo stesso non è stato in grado di dare tali riscontri. Per questa ragione in data di ieri ho proposto alla Giunta di sostituirlo con un dirigente della Regione Puglia.


La esecuzione delle misure cautelari e quanto riportato dalla stampa in merito alle accuse rivolte allo stesso e agli altri coindagati costituiscono elementi gravissimi ed intollerabili che indurranno, ove confermati dalle indagini in corso, la Regione Puglia a costituirsi parte civile nell’eventuale processo richiedendo come sempre avvenuto il risarcimento del danno a tutte le persone che saranno condannate.
Questo principio è sempre stato applicato per tutti in passato e lo sarà anche in futuro.


Si precisa che tutte le diverse indagini in questo momento in corso da parte della Procura di Bari non hanno mai riguardato l’attività istituzionale della Giunta in carica, ed anche nell’ipotesi ultima si sottolinea che è stato un dirigente regionale a dare inizio alle indagini attraverso una sua denuncia. Ciò dimostra una capacità degli uomini e delle donne della Regione Puglia di comprendere e reagire ad ogni tentativo di commettere atti illegali.
Al fine di rafforzare la capacità di vigilanza e di denuncia da parte di chiunque abbia notizie di attività illegali compiute a qualunque titolo collegate alle attività istituzionali della Regione Puglia è attivo un sistema anticorruzione conforme alle leggi nazionali che ha consentito anche in passato di scoprire, ad iniziativa della Regione Puglia, gravi reati, come le truffe in agricoltura commesse da diversi professionisti, dando modo all’Autorità giudiziaria di condannare diversi soggetti ritenuti responsabili e di ottenere i relativi risarcimenti”. _______

LA RICERCA nel nostro articolo del 4 aprile scorso

Category: Cronaca, Politica

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  1. Alberto Siculella, candidato sindaco liste civiche MIND e ARIA – tramite mail ha detto:

    Dopo la conferenza stampa di Giuseppe Conte il Movimento 5 Stelle abbandona la Giunta Emiliano, spostandosi dai banchi della maggioranza a quelli dell’opposizione.

    Le motivazioni, esposte direttamente dal Presidente Conte, sono note, e, personalmente, le reputo sacrosante.

    Tuttavia dispiace, non poco, costatare la tardiva presa di coscienza, dovuta ad una scarsa o inesatta percezione dei segnali provenienti da un territorio nel quale, già da tempo, i più attenti osservatori, i più solerti attivisti e svariate risorse dello stesso Movimento mettevano in guardia non sul singolo politico o su una specifica forza politica, quanto su un modello di gestione della politica che, al di là delle verità giuridiche che competono alle istituzioni deputate, ha generato, in nome della vittoria elettorale, un trasformismo politico privo di garanzie in termini di trasparenza. Un modello che, per esercitare la sua capacità in termini di consenso, ritiene che il fine giustifichi i mezzi.

    Mezzi e pratiche diffusamente utilizzate che, a prescindere da eventuali sentenze, sono quanto meno inopportune. A Lecce si andrà al voto tra poco meno di 2 mesi. Più volte ho sollecitato maggiore attenzione ai dettagli e ad alcune dinamiche amministrative: (affidamenti diretti, nomine ed incarichi) che certo non alludono a nulla di illegale, ma sicuramente non eccellono per trasparenza e opportunità.

    Anche la nostra città è stata scossa peraltro dai recenti scandali collegati ad un’indagine che vede oltre 40 indagati, a vario titolo, per multe annullate e pass ztl in cambio di regali e voti. Ma lontano dalle cronache giudiziarie il fenomeno del voto di scambio appare più diffuso di quanto raccontato dalle indagini e dalle cronache giudiziarie.

    È per questo che ritengo, raccogliendo la proposta di un patto per la legalità, di fare un appello alle forze politiche affinché esercitino il massimo sforzo possibile nel contrastare questo fenomeno e, ove ve ne fossero prove sufficienti, i candidati sindaco intervengano per espellere aspiranti consiglieri poco inclini al rispetto della legge, segnalando gli stessi alle forze dell’ordine, per tempo e senza esitare.

    Un patto di legalità e di serietà, verso le istituzioni, verso la città. Confidiamo che questa proposta possa essere colta da tutti i candidati sindaci.

    Il voto di scambio non è semplicemente un reato, è la compromissione di un’intera società.

  2. Elena Vada ha detto:

    Siamo sconcertati! Qui a Torino abbiamo gli stessi sentimenti. Non è più una questione di parti politiche ma di ONESTÀ. È brutto barare!

  3. Elena ha detto:

    Siamo sconcertati! Qui a Torino abbiamo gli stessi sentimenti. Non è più una questione di parti politiche ma di ONESTÀ. È brutto barare!

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